“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Tuesday, 11 February 2014 00:00

In solitudine

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www.Testamento.eacapo di Luca Trezza vuol essere il racconto e l’analisi di una condizione di soglia, di incertezza, di confuso eccesso emotivo: narrando il delirio di chi attende l’incontro, la conoscenza, la visione fisica e reale di una persona conosciuta via etere, cerca anche di rendere le derive grottesche del fenomeno, il suo patimento giocoso, la sua maniacale espressione generica. Potremmo parlare di una commistione di prima e terza persona, di soggettività che narra – in maniera disturbata e disturbante – la propria vicenda nel mentre, questa stessa vicenda, viene interrotta da lampi, scaglie, frammenti d’altre vicende possibili perché fungano da documentazione, sottolineatura e conferma. La sensazione, al primo sguardo, è simile a quella dello zapping televisivo contraddistinto però non da immagini nitide, pulite e perfette, ma da sequenze momentanee e discordi, distorte, come piegate e stritolate in se stesse.

Nella Sala Zinga Zanga a Béziers in Francia va in scena lo spettacolo di danza contemporanea Le Sacre du Printemps coreografato da Jean-Claude Gallotta, direttore del Centre Chorégraphique National de Grenoble. La compagnia di danza Gallotta è tra le più fervide realtà nel panorama della danza contemporanea francese ed europea e produce numerosi spettacoli che girano il mondo. I danzatori sono tutti molto diversi tra di loro e conservano le loro caratteristiche originali.

Saturday, 08 February 2014 00:00

Un pieno di dubbi

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Racconto di sé per interposto se stesso. Autobiografia in prima persona ma operata per rimando. Ricordo d’insieme costituito per frammenti, che vengono offerti tra fondo teatro e ribalta. Padre, infanzia, studi, amicizie, esperienze giovanili, primi lavori, prime mortificazioni, prime umiliazioni. La perdita della propria dignità, il desiderio di evasione, di cambiamento, di fuga. L’azzardo dell’Arte, la creazione di una figura, la funzione di una maschera. La malattia. L’amore e la stanchezza per il teatro. La caduta, il recupero, di nuovo l’amore per il teatro. Una vita da clown: prima a Napoli, poi a Parigi. Col senso allegro della differenza, dello scarto, della lontananza. Col senso amaro della differenza, dello scarto, della lontananza.

Thursday, 06 February 2014 00:00

Fra ciò che è e ciò che appare

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Vero è ciò che è o ciò che appare? La realtà è vera in quanto tale, oppure è vera solo quando è legittimata dalla propria rappresentazione? Come si discerne il vero dal falso? E dal verosimile? Possiamo credere a tutto ciò che vediamo, oppure i nostri occhi possono essere ingannati? Miraggi, fate morgane, allucinazioni, immagini deformate, o anche semplicemente angolazioni e prospettive differenti, punti di vista in base ai quali la medesima verità può apparire diversa e cangiante.

Thursday, 06 February 2014 00:00

L'anima forte delle donne

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Donne: “Istruzioni per l’abuso”.
Dietro questo provocatorio gioco di parole, con cui Manlio Santanelli ha accompagnato la conclusione dello spettacolo Anime nude, che si è svolto proprio tra le mura di casa sua, si cela un’amara e triste realtà dei fatti. Non è un fenomeno purtroppo recente quello della violenza sulle donne, ma solo ora i media ci prestano attenzione e così molto, troppo spesso la cronaca rosa si tinge di nero. Cosa poter fare per contrastare questo imbarbarimento dei costumi che come tutti gli eccidi porta lo struggente e stridente prefisso di “idio”?

Wednesday, 05 February 2014 00:00

Il teatro letterario degli animali

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In seguito al successo dei cicli letterario-teatrali del Teatro Stabile di Napoli (si ricordi quello dedicato a Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese), questo gennaio è toccato alle opere di uno dei più grandi scrittori viventi del Novecento, Raffaele La Capria. Il ciclo è stato intitolato L’armonia perduta, in onore all’omonima opera dell’autore, ed è giunto al secondo round con Guappo e altri animali, regia di Francesco Saponaro.

Wednesday, 05 February 2014 00:00

L'amore estremo di una madre

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Quando l’amore è… donna. Così è presentato lo spettacolo Amori criminali con Tina Femiano nella rassegna del Teatro Il Primo. Si tratta di cinque monologhi. Il primo coincide con l’ultimo riportandoci al punto di partenza che è una specie di sogno, la fiaba magica di Santina che si innamora del re dei topi. Le altre donne sono tutte più reali.

Tuesday, 04 February 2014 00:00

Appunti d'attore sulla palingenesi

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A teatro, dove tutto è già stato fatto, visto ed applaudito, dove nulla s’inventa e non sempre tutto funziona, può capitare di imbattersi in costruzioni d’immagini e parole che, che riempiono gli occhi riempiendosi di contenuti. È quanto accade in questo diluvio con un uomo al centro, provvisorio nel titolo, conchiuso nella sua forma teatrale, che porta in scena Valerio Malorni. Incentrato su un uso della metateatralità fondamentale nell’economia del testo, L’uomo nel diluvio vede un attore solo su di una scena semivuota, sul cui fondale campeggia un blocco di muratura messo lì ad evocare una vasca da bagno, il cui profilo stilizzato ricorda vagamente una barca; la “b” iniziale potremmo anche ometterla.

Monday, 03 February 2014 00:00

Il mio regno per uno scellino!

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Con una voce fuori campo che legge la lettera di ringraziamento del re di Inghilterra Giorgio VI a Lionel Logue inizia Il discorso del re che la maggior parte del pubblico ricorda per lo splendido film omonimo per la regia di Tom Hooper e con Colin Firth e Geoffrey Rush. Non tutti sanno, però, che lo sceneggiatore David Seidler ne aveva scritto una prima versione come testo teatrale. Luca Barbareschi, quindi, ne ha tradotto il testo e lo ha diretto affidandosi la parte di Lionel, l’eccentrico logopedista del Duca di York che era affetto da una balbuzie devastante e poco aristocratica, destinato in seguito, suo malgrado, a succedere al trono inglese come Giorgio VI.

Saturday, 01 February 2014 00:00

La bisbetica di Konchalovskij

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“Io ti sistemo, parola mia”. Questa è la prima battuta del primo personaggio de La bisbetica domata. Non sarà mai pronunciata. Sly, il buon Sly – figlio del vecchio Sly di Burton Heath, per nascita venditore ambulante, per formazione fabbricante di attrezzi da cardatore, poi guardiano di orso ballerino e, per professione attuale, calderaio – non avanza sulla scena; non borbotta; non alza la voce; non cammina con passi storti ed incerti; non fa sentire agli spettatori quanto, il suo fiato, puzzi davvero di alcol; non insulta Mariana Hacket, la grassa birraia di Wincot; non dice la sua prima battuta, che è la prima battuta dell’opera: “Io ti sistemo, parola mia”.

Friday, 31 January 2014 00:00

Chi ha ucciso gli Ebrei?

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Sotto la volta a ombrello costolonata della Sala dei Baroni al Maschio Angioino, Napoli onora la giornata della memoria. Tufo giallo e piperno. Sala gelida e semivuota. Mariano Rigillo legge una selezione di testi, L’Accademia Popolare di danza interpeta A Survivor from Warsaw di Arnold Schoenberg. Nessuna cartella stampa. Nessun programma di sala. Pare che l’evento fosse stato presentato giovedì a Palazzo San Giacomo. Tanto basta. Del resto il pubblico è una variabile ininfluente e l’evento è conchiuso in sé, nella cerchia di coloro che lo hanno prodotto e per il quale è stato prodotto.

Thursday, 30 January 2014 00:00

Musil, Mattiello ed "I Fanatici"

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“Fanatici sono coloro che portano nelle relazioni umane tutto quel che sono”; non è un incipit, non è una frase paradigmatica, solo uno dei tanti motteggi apodittici che punteggiano I Fanatici di Musil. Nel riadattamento che ne firma Salvatore Mattiello sulle tavole di Sala Ichòs si compone sulla scena una sofisticata interpretazione del testo che lo libera dalla taccia atavica di irrappresentabilità.

Thursday, 30 January 2014 00:00

Un'ora da fiaba

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La casa è piccola e sbilenca ma è una scatola magica. Si apre e dentro tutto è bello, bianco, luminoso. I genitori cantano e i bambini mangiano un dolce gigante. La vita è una festa ma… non è questa la storia. Bisogna ricominciare.
La casa è piccola e sbilenca ma è una scatola magica. Si apre e dentro è tutto cupo, povero, spento. I genitori gridano e i bambini sono affamati. È questa la storia giusta, di Hansel e di Gretel, della mamma cattiva e del debole papà, della strega e del corvo nero. Che creatura fantastica il signor corvo, pronto a cancellare ogni ansia con una risata! Grazie a lui niente fa troppa paura.

Wednesday, 29 January 2014 00:00

Verso Itaca (ma anche no)…

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C’era una volta. Chissà dove, chissà quando. È stata la volta di una storia di uomini, diversi e vicini, innocenti e colpevoli, signori e servi, sottomessi e ribelli, figli e genitori di una stessa natura, di uno stesso stato di esistenza: il destino. Destino che dice di individualità che, costrette da un giogo beffardo ed alienante, si ritrovano a coesistere in nome di una ‘fame’ incancrenita, di una ragione così schiacciata dall’oblìo dell’insana abitudine che non sa più trovare altro rifugio che la follia.

Nella vita, come nel calcio, pareggiare a volte non basta.
Molto spesso il pareggio può diventare un’amara sconfitta, a seconda degli obiettivi che ci si è preposti a inizio stagione. Pareggiare nella partita più importante, dunque, può equivalere alla partita della vita.

il Pickwick

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