“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Tuesday, 25 February 2014 00:00

Un'arte antica e bella per tutti

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Inventare le storie è sempre stata una delle “arti” più antiche, belle e richieste fin da bambini. Ascoltare il modo in cui l’altra persona faceva sprigionare la propria fantasia e creatività nel costruire una storia, inventata o verosimile, diventò poi un interesse anche degli adulti.
In uno dei saloni che occupano gli spettacoli de Il Teatro cerca Casa, invenzione ed associazione creata da Manlio Santanelli, Livia Coletta ed Ileana Bonadies, il pubblico caloroso ed a proprio agio ha stimolato il racconto di storie, improvvisato proprio sul momento da due attori, un uomo ed una donna, della compagnia romana QFC (Quella Famosa Compagnia). I due attori si sono presentati sul palco-salone ed hanno iniziato a leggere in maniera classica, davanti a due leggii, dei libri: ingresso che fa sembrare di assistere ad uno spettacolo di classica lettura a due voci.

Tuesday, 25 February 2014 00:00

Una teatrale agonia

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La funzione che il teatro nel teatro assume in Escurial di Michel de Ghelderode ricorda, vagamente, quella assunta dalla medesima pratica ne l’Amleto di Shakespeare.
Proviamo a ragionare.

Monday, 24 February 2014 00:00

Ambiguità di genere nel teatro sociale

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Ambiguità, contraddizione, dubbio. Non si è di certo spettatori impassibili, alla vista di ciò che accade sul palcoscenico de Il Primo, un piccolo e grazioso teatro situato nella periferia della vasta area collinare di Napoli. Luogo di diffusione culturale e polo di sperimentazione teatrale, ha dato vita nel corso degli anni a diverse iniziative e rassegne contro la discriminazione.

Monday, 24 February 2014 00:00

Giobbe e il riscaldamento globale

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Disporsi alla visione di uno spettacolo di Giobbe Covatta è un po’ come prepararsi all’incontro con un vecchio amico, uno di quei vecchi amici che prim’ancora di ritrovare al luogo ed all’orario convenuti, già sai grossomodo quel che ti dirà e come te lo dirà; eppure ciò in nessun modo inficia la piacevolezza del ritrovarsi, perché sai che proprio ti piace ascoltare quel che sai ti verrà detto, perché sai che proprio ti piace il modo in cui sai che ti verrà detto.

Saturday, 22 February 2014 00:00

Malinconia saltimbanca

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Che bel circo questo Circo Equestre Sgueglia! Nato dalla penna di Raffaele Viviani, passato per le tavole d’assito polverose del teatro napoletano degli anni Venti del Novecento, viene ripreso, riadattato e messo in scena da Alfredo Arias, il quale fa d’una messinscena d’epoca spaccato senza tempo d’una condizione connaturata all’essere umano ed alla sua essenza saltimbanca.

Friday, 21 February 2014 00:00

L'addio di Latella

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Occorre comprendere che Il servitore di due padroni non cerca di portare in scena Goldoni, di tradurre Goldoni, di attualizzare Goldoni; che non vi è alcuna intenzione di rifare Goldoni, di rifare Strehler che fa Goldoni, di rifare coloro che hanno rifatto Goldoni rifacendo Strehler senza essere Strehler.

Tuesday, 18 February 2014 00:00

L'itinerario danzante di Raphael Bianco

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Al Tunnel Borbonico di Napoli la temperatura atmosferica subisce una notevole escursione termica. Sono le 19 e lo spettacolo itinerante proposto dalla Compagnia EgriBiancoDanza sta per avere inizio. L'attesa crea tensione. Solo dopo mezz'ora è possibile avventurarsi nei sotterranei suggestivi dello storico Tunnel.

Monday, 17 February 2014 00:00

Un giorno nella bottega del pittore

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Per capire un quadro bisogna conoscerne la grammatica, perché in realtà il quadro è come un libro da leggere e visitare una mostra senza le opportune conoscenze è come voler leggere un libro senza conoscere grammatica e sintassi della lingua in cui è scritto. Così scriveva il pittore e critico d'arte Carlo Montarsolo in Un artista racconta l'arte. Il problema, a questo punto, sta nel trovare la guida, il Virgilio che si accollerà questa necessità pedagogica guidandoci come un maestro delle elementari verso la bellezza della pittura.

Sunday, 16 February 2014 00:00

Un cadavere teatrale

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“Siete uomini o animali?”
(Eduardo De Filippo, Il contratto)

 

Il merito di Pino Carbone, nel mettere in scena Il contratto di Eduardo De Filippo, è quello di comprendere che il teatro eduardiano è intimamente sociale, inevitabilmente civile, pur restando ostentatamente teatrale. “Io vi parlo di quello che siamo diventati, di quello che siete diventati ma – per parlarvene – non posso che usare il teatro, con le sue mascherate, con la sua finzione, con le sue frasi posticce e le sue pose taroccate” direbbe Eduardo, conscio che c’è una correlazione osmotica tra la vita del teatro ed il teatro della vita per cui, nella vita del teatro, si recita bene ciò che, nel teatro della vita, si interpreta male.

Sunday, 16 February 2014 00:00

Eppur si muove

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Come di consueto si comincia con un minuto di rivoluzione. Come di consueto la rivoluzione in teatro sembra russare. Tutti ingessati sulle sedie. Tutti silenziosi. A dire di Marco Paolini solo i friulani erano rimasti così composti, ma neanche ad Avellino si erano notati fermenti rivoluzionari...
ITIS Galileo un anno dopo. Dopo la lettura del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

Si può morire per eccesso di semplificazione.
L’habitat di Flavia Mastrella, illuminato da una sanguigna luce rossa, è osteso in scena prima che lo spettacolo cominci. Rigorosa ed essenziale. Pesi e contrappesi. Corde, bande di stoffa, reti. Una struttura bianca, aerea e leggera. Una promessa di volteggi ed evoluzioni che si libra già nello spazio con la pulizia formale di un ideogramma. “Improvvisamente cessa il legame con il passato: corde, reti e lacci tengono in piedi la situazione. Si gioca alla vita in un ideogramma. Il tratto, tradotto in tre dimensioni, sviluppa volumi triangolari diretti verso l’alto che coesistono con linee orizzontali: ma in verticale si muove solo l’uomo”.

Friday, 14 February 2014 00:00

L'epifania della parola

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Lo spazio scenico del Ridotto del Teatro Mercadante è piccolo, soffocato dalle pareti nere. Al centro della scena svetta un grosso foglio bianco dell’altezza di circa due metri, un grosso formato A4 che attira lo sguardo con il suo candore. Il regista e narratore/protagonista Andrea Renzi emerge da dietro il foglio-sipario, avanza quasi circospetto e inizia a raccontare la storia del piccolo Tonino e della sua scoperta delle parole.

Wednesday, 12 February 2014 00:00

Siamo davvero quello che mangiamo?

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Siete mai stati veramente innamorati? Di qualcuno, di qualcosa, di un ideale, di un sogno. Innamorarsi richiede molto coraggio e non sempre succede così all'improvviso, come nei film. Non esiste una definizione che possa spiegare universalmente cosa significhi amare veramente, i sentimenti non sono mai gli stessi, ognuno ama a modo suo, in maniera differente a seconda del proprio modo di essere.

Wednesday, 12 February 2014 00:00

Piccola storia delle carezze

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“Cosa le ha detto sua sorella?”.
“Mi ha spiegato come vanno le cose”.
“Lei ci ha creduto?”.
“Mi ha detto che vanno così”.
“E non possono andare diversamente?”.
“No”.

 

“È così che vanno le cose? È così che la pensa lei? Abbiamo scherzato. Poi sono arrivate le cose importanti ed è finito il tempo delle carezze”.

Monday, 10 February 2014 00:00

Parole intime, odori d'Oriente

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Lo storico divario che sussiste tra Occidente ed Oriente non è dovuto alla distanza geografica o ai contrasti politici e religiosi, ma probabilmente si connatura in quelle radici che toccano in profondità l'essenza, o meglio, il concetto stesso dell'Essere. Da sempre appartengono all'Occidente aspetti come la modernità, la molteplicità, la loquacità e la tendenza a razionalizzare l'attimo in maniera descrittiva. Siamo un popolo che è abituato a vedere senza osservare, sentire senza ascoltare. L'Oriente al contrario, è consapevole delle sue tradizioni ed attraverso queste matura ed accoglie lo sviluppo. Fedele alle esigenze dell'Io, attento alle sfumature più intime dell'individuo è dedito al silenzio, all'ascolto interiore, all'impressione dell'attimo che di per sé è anti-descrittivo.

il Pickwick

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