“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sunday, 09 February 2014 00:00

"Le sacre du Printemps" di Jean-Claude Gallotta

Written by 

Nella Sala Zinga Zanga a Béziers in Francia va in scena lo spettacolo di danza contemporanea Le Sacre du Printemps coreografato da Jean-Claude Gallotta, direttore del Centre Chorégraphique National de Grenoble. La compagnia di danza Gallotta è tra le più fervide realtà nel panorama della danza contemporanea francese ed europea e produce numerosi spettacoli che girano il mondo. I danzatori sono tutti molto diversi tra di loro e conservano le loro caratteristiche originali.

Lo spettacolo inzia con un urlo e poi è atmosfera. I danzatori entrano in scena correndo e fermandosi d'impatto poco prima del proscenio. C'è molta tensione emotiva, qualità, osservazione e delicatezza. Per mezzo del supporto video la Sacre di Gallotta acquista un sapore storico e documentaristico, che ripercorre le tracce di Petruška e degli atti compositivi di quel genio che fu Igor Stravinskij. La partitura musicale è rapida, energica e coinvolegente: gli interpreti solcano la scena entrando a fondo nella poesia delle note. Le immagini proposte sono fredde nella composizione, ma espressive nella resa: corpi distesi al pavimento e una schiera di sedie rovesciate sul palcoscenico. Non si tratta del sacrificio di un'eletta, ma della collettività. È il rituale della società contemporanea figlia  della globalizzazione e del consumismo. Moriranno tutti o non morirà nessuno: farà pochissima differenza. Per il coreografo inscenare una Sacre è il pretesto per divertirsi e per parlare di quotidianità, senza rinunciare all'estetica della danza e al suo bisogno di essere espressione spaziale.
I corpi muovono lo spazio con rapidità e precisione. La velocità impressiona per l'urgenza e per la pulizia: non ci sono sbavature, tutto riempie il tempo e per assurdo lo dilata. Lo stile coreografico di Gallotta è frizzante, lineare, dinamico, spiritoso e fortemente estetico. È una bellezza di armoniche linee dove si inseriscono movimenti d'insieme rituali che ricordano la celebre Sacre della creografa tedesca Pina Bausch, che però a suo tempo entrò davvero in profondità nella stessa tematica.
Il teatro a Béziers è pieno ed in sala la concentrazione resta altissima fino alla fine. I danzatori cambiano costume di scena frequentemente indossando intimo e giacche da sera con scarpe nere in pelle. I bagni di luce sono color argento e brillano sulla pelle degli interpreti. L'alternanza di soli, duetti, e insiemi ossigena in modo naturale la scena, trasmettendo una sensazione di distensione e molte possibilità di riflessione. C'è eleganza nel movimento e molto rigore nell'esecuzione dei dettagli coreografici; non mancano momenti di improvvisazione, dove i danzatori sono liberi di interagire tra di loro e nello spazio. Sono da ricordare i momenti di adagio, che permettono di equilibrare i ritmi interni della pièce.
Gallotta è senz'altro un coreografo generoso che comprende la necessità di condividere un messaggio più ampio con il suo pubblico. Niente è superfluo e tutto è necessario per giungere all'apice di questa Sacre umana e moderna. L'energia corporea investita dagli interpreti lascia un segno chiaro e forte sulle note della carnale musica di Stravinskiij. Quello che resta è un ascolto profondo di gruppo e molti passettini rapidi che attraversano le diagonali. Ad ogni modo si spera che la primavera arrivi anche questa volta, sebbene sia necessario sacrificare l'umanità intera che deve caricarsi della responsabilità di aver alterato il perfetto ritmo naturale delle cose.

 




La Sacre du Printemps
coreografie
Jean-Claude Gallotta
assistente alle coreografie Mathilde Altaraz
drammaturgia Claude-Henri Buffard
costumi Jacques Schiotto, Marion Mercier
con l'aiuto di Anne Jonathan
musiche Igor Stravinskij
disegno luci Dominique Zape
assistente luci Pierre Escande
oggetti di scena Jeanne Dard
interprete in Pour Igor Cécile Renard
danzatori in Tumulte et Le Sacre du Printemps Alexane Albert, Agnès Canova, Ximena Figueroa, Ibrahim Guétissi, Mathieu Heyraud, Georgia Ives, Bruno Maréchal, Cécile Renard, Gaetano Vaccaro, Thierry Verger, Stéphane Vitrano, Béatrice Warrand, Thalia Ziliotis
produzione Centre Chorégraphique National de Grenoble
cooproduzione Théâtre National de Chaillot – Paris / con il sostegno di MC2: Grenoble
durata 1h
Béziers, Sala Zinga Zanga,7 febbraio 2014
in scena 7 febbraio 2014 (data unica)

Leave a comment

il Pickwick

Sostieni


Facebook