“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Saturday, 02 February 2019 00:00

La scorticata che, rirenno, pensa a' morte

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Storia dei due fratelli è un componimento egizio del XIII secolo a.C. considerato la più antica favola della letteratura antica. È la storia di due fratelli, Anubi e Bata, uno Re, l’altro suo schiavo, che alla fine degli eventi, vedranno la loro condizione mutarsi, con la salita al trono di Bata.

"Si vive accanto a una donna per anni senza farsi alcuna domanda
su di lei e sul rapporto che si ha con lei, finché un giorno cominci
e non riesci più a smettere”
.



La scena si apre su una stanza (teatrale) delimitata da mura di ferro, una gabbia fatta di pochi elementi: un divano che diventa un letto, bianco, simile a quello che ci si immagina di trovare nello studio di uno psichiatra; una sedia; due grucce esposte alla parete: posto più adatto a una spada da collezione; giornali infilzati in proscenio, con le loro recensioni, e qualcosa di coperto che sta su un tavolino.
Nulla fa presagire che ci si trovi in una stanza di un albergo.

Thursday, 24 January 2019 00:00

Il cous cous politico e pop di Carrozzeria Orfeo

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Noi, in Italia
L’ISTAT ogni anno pubblica un rapporto per offrire “un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici e sociali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano”. Gli indicatori statistici presi in esame sono cento e “spaziano dalla finanza alla cultura, passando dalle condizioni economiche delle famiglie all’ambiente”. Noi Italia s’intitola il rapporto e leggerlo è interessante perché permette di comprendere la complessità di fenomeni altrimenti affidati al solo chiacchiericcio nominale o all'urgenza dettata dalla cronaca; ad esempio: “Le differenze di genere” sono in aumento: la disparità di opportunità e di salario tra uomini e donne provoca “un’asimmetria” subordinativa che, se messa in relazione con i dati relativi alla criminalità – il 37,3% degli omicidi volontari hanno per vittima una donna e nel 73,2% dei casi l’omicida è un partner, un ex partner o un parente –, fa comprendere meglio cosa intendiamo quando parliamo di femminicidio.
Non solo.

Il mito di Edipo re rivive tra scene altamente suggestive in una macchina teatrale impeccabile, precisa come un orologio svizzero, dove si alternano voci, attori, oggetti, giochi di luci che si richiamano a suoni, musiche, rumori, ombre che scorrono sul palcoscenico e corpi mascherati che si muovono in danze evocate dai testi ripetuti in varie lingue. Un complesso trambusto di linguaggi apparentemente caotici si richiamano via via in corrispondenze sempre più precise ed evidenti tra luce suono e corpo, che vanno a delineare quadri unitari molto espressivi.

Tuesday, 22 January 2019 00:00

Recuperando sguardi lasciati in sospeso

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A Napoli Teatro Festival ormai finito da mesi, ritorno su visioni accumulate, lasciate in sospeso e in debito, creditrici di uno sguardo già speso e di una analisi dovuta. Nel calderone generale di un Festival che ha messo insieme un cartellone ricco ma disomogeneo, nel quale si è fatto fatica a riscontrare una linea guida che delineasse una vocazione poetica definita a cui potesse essere improntata la rassegna, s’è avuto modo di assistere a spettacoli di fattura differente e di differente valore. Diamo qui riscontro di ciò a cui abbiamo assistito, una visione “postuma” ma non per questo sbiadita o – peggio – scaduta, visto che alcuni di questi spettacoli li vedremo tornare nei cartelloni teatrali della stagione ora in corso.

Monday, 14 January 2019 00:00

Il posto del re

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L’Avaro è uno spettacolo aperto, in tutti i modi in cui si può aprire il teatro. La scena è esposta sin da principio agli spettatori che prendono posto in platea: al centro, si staglia il profilo di un teatrino in legno, con colonne vuote e in alto la scritta “théâtre français”, sotto la quale cade un sipario rosso circondato da una collana di lucine gialle. È un teatrino mobile, che nel corso dello spettacolo ruota creando linee d’azione possibili.

Friday, 11 January 2019 00:00

Donna Elvira o la ricerca del teatro

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Ritorno a ‘casa’ per Toni Servillo con lo spettacolo Elvira 40, dopo due anni tra i palcoscenici non solo nazionali, in veste (doppiamente) di attore e regista. Una pièce, già scelta significativamente da Strehler per inaugurare nel 1986 il Teatro Studio di Milano, nata dalle lezioni tenute dal regista e attore francese Louis Jouvet presso il Conservatorio nazionale di arte drammatica di Parigi fino al 1940, stenografate da Charlotte Delbo (spedita dai nazisti nel campo di concentramento per la sua attività clandestina di resistenza durante l’occupazione nazista) e pubblicate poi tra il 1965 (Molière et la comédie classique) e il 1968 (Tragédie classique et théatre du XIX siècle). In particolare dall’opera su Molière nasce il testo per la messa in scena, composto da Brigitte Jacques e debuttato sulle scene nel 1986 a Strasburgo.

Friday, 04 January 2019 00:00

Un gioco di Shakespeare

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Il mare in tempesta travolge la nave. L’acqua sbatte furiosa contro lo scafo, lo sovrasta, lo spezza in due tronconi.  Due giovani fratelli gemelli, maschio e femmina, sono buttati tra le onde dalla potente natura. Separati nella vastità di quel mare, lei raggiunge la terraferma, lui sopravvivrà altri tre mesi navigando, recuperato da un’altra barca.

Wednesday, 02 January 2019 00:00

Life is short, art is long

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Durante l’epoca rinascimentale l’uomo percepiva la Natura come riflesso del divino e della sua potenza, dunque come un corpo perfetto, a sé estraneo verso il quale provare un sentimento assoluto di devozione e rispetto per tutto ciò che essa era e rappresentava. L’arte e la pittura in particolar modo, esprimevano al meglio questa idea di riverenza e sentimento di impotenza dinanzi alla maestosità e grandezza della Natura, diretta espressione di Dio in terra.

Saturday, 29 December 2018 00:00

Precarietà e migrazioni di oggi, di sempre

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La stagione di Sala Ichòs dà la possibilità quest’anno di osservare e analizzare i lavori delle compagnie in cartellone offrendo per ciascun gruppo teatrale la possibilità di una duplice visione: un modo per ampliare e distendere lo sguardo su ciò che appare sulla scena, strappandolo alla fugacità della visione singola e estemporanea e anzi consentendo di dilatare e approfondire la conoscenza delle poetiche delle singole compagnie teatrali, a cui si può in tal modo guardare con maggior cognizione di causa.

Friday, 21 December 2018 00:00

Psicosi senza rappresentazione

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Il teatro Sala Ichòs di San Giovanni a Teduccio ospita uno spettacolo coraggioso, l’ultimo scritto composto dalla grande drammaturga Sarah Kane, Psicosi delle 4 e 48, un testo che nella sua stessa stesura non offre indicazioni di scena e si mostra – nel suo essere un tragico lamento e commiato – refrattario alla messa in scena.

Monday, 17 December 2018 00:00

Virtuosismi spiritosi, virtuosismi spirituali

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Cosa fa di una creazione artistica una creazione che, pur in un linguaggio apparentemente semplicissimo, riesce ad indagare i nodi profondi dell’essere umano?
Credo che il fattore principale sia il dialogo tra ideatore (coreografo, regista) e interprete (attore, danzatore, performer), un dialogo che, dalla ricerca di gesti semplici e spontanei, costruisca una ricca ed intensa “tela spettacolare” fatta di ritmo, respiro, solarità, agio, interazione con il pubblico e soprattutto grazia e ilarità, insieme alla costante attenzione a lasciare fluire, spesso in sottofondo ma spesso anche in superficie, riflessioni, domande ed immagini.

Wednesday, 05 December 2018 00:00

Come le lucciole, in questo teatro

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Alla fine di Cose – dopo aver evocato un padre e il filmino fatto a Porto Venere da bambini; dopo aver detto di Marlon Brando ed Elia Kazan, discusso degli scatoloni con dentro le bambole e i sandali, riafferrato le pietre raccolte in spiaggia, riletto un problema di matematica scritto in un quaderno delle elementari – Antonio Tagliarini guarda Daria Deflorian, poi guarda noi, mentre stringe in mano un fagotto di carta al cui interno c'è un pinguino di ceramica: uno di quelli che ti consegnano come bomboniera a un matrimonio o che ti ritrovi in una credenza di casa, senza ricordare perché.

Tuesday, 04 December 2018 00:00

Ricordando Eduardo Scarpetta

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Nei giorni scorsi ricorreva l’anniversario di morte di Eduardo Scarpetta (Napoli, 13 marzo 1853 − Napoli, 29 novembre 1925), il più importante attore e autore del teatro napoletano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Fondatore del teatro dialettale moderno, ancora attualmente in uso, maestro nell’adattare la lingua napoletana alle pochade francesi, Scarpetta compone, durante la sua lunghissima carriera di commediografo, lavori teatrali destinati a diventare celeberrimi come Miseria e nobiltà, Il medico dei pazzi e ‘O scarfalietto.

Monday, 03 December 2018 00:00

Un “1984” classico e nero

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Prima a Napoli, 27 novembre. 1984 di George Orwell.
“Il regista scozzese, dunque, rilegge 1984 spostandolo in un’era caratterizzata dal controllo da parte dei Big-Data e degli algoritmi dei social media” si legge sul sito del Teatro Bellini.
Una sperimentazione su un classico della letteratura dunque, verrebbe da pensare. È sempre un azzardo, il più delle volte poco riuscito, ma la curiosità ha il sopravvento.

il Pickwick

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