“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Friday, 04 January 2019 00:00

Un gioco di Shakespeare

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Il mare in tempesta travolge la nave. L’acqua sbatte furiosa contro lo scafo, lo sovrasta, lo spezza in due tronconi.  Due giovani fratelli gemelli, maschio e femmina, sono buttati tra le onde dalla potente natura. Separati nella vastità di quel mare, lei raggiunge la terraferma, lui sopravvivrà altri tre mesi navigando, recuperato da un’altra barca.

Sulla spiaggia dell’Illiria, lei deciderà ben presto di travestirsi da uomo per tenere segreta la propria identità di donna in un Paese straniero. Ma questo è solo l’inizio, l’inizio di una commedia scritta da Shakespeare. Ingarbugliata e complessa, La dodicesima notte, va in scena alla Galleria Toledo con la regia di Laura Angiulli.
Molto fedele al testo, ciò che caratterizza la messinscena dell’Angiulli è una dimensione di gioco. I personaggi, tutti parodie di esseri umani, sembrano animarsi in modo estemporaneo. Come se gli attori, indossati i costumi, si fossero detti “giochiamo alla Dodicesima notte, intratteniamo questo pubblico venuto a vederci”. E senza altro orpello che costumi e spade e lettere e veli, essi creano luoghi e azioni. Molto vicino all’idea che si può avere della commedia dell’arte o proprio della messinscena di età elisabettiana, certo con palco all’italiana. L’atmosfera è così familiare, come da rappresentazione domestica pur in uno spazio tanto grande e pieno di poltroncine. Una piccolissima comunità alla quale abbiamo il privilegio di appartenere. Quasi potremmo interagire, parlare agli attori in scena per spiegare cosa ne pensiamo di tutto ciò che accade davanti ai nostri occhi. Dal canto loro, essi ci inviano occhiatine maliziose, ci sorridono, ci stuzzicano con i loro “a parte” fino a porci domande dirette, come quando Orsino ci chiede “la sentite?” riferendosi alla musica che è cibo dell’amore e che in una melodia di violini si sparge nella sala.
Sembra allora che la Angiulli abbia lavorato a nascondersi, con un’accurata regia volta a portare fuori una messinscena apparentemente senza regia. Il ritmo è sempre veloce, sia all’interno della stessa scena che tra una scena e l’altra. I doppi sensi e le battute sottolineati da un preciso linguaggio del corpo spesso tendente al buffo. Tutto funzionale allo scopo di intrattenere e far ridere senza tralasciare una certa critica sociale che certamente calzava alla perfezione agli uomini e alle donne del tempo ma che ben si adatta anche al presente. Bagordi e stupidità dei ricchi, promesse presto sciolte, amori ingarbugliati, desiderio di una scalata sociale, inganni e tradimenti sono gli ingredienti che mandano avanti la storia fino alla lieta risoluzione finale. E l’inganno non risparmia noi spettatori. La scelta di far interpretare i due gemelli, Viola e Sebastian, da un unico attore uomo, oltre a farci gustare come ai tempi del Bardo i personaggi femminili potessero essere interpretati da uomini, ci coglie di sorpresa. Subito dopo il naufragio, nella penombra del palco, i riccioli e la voce dolce dell’attore Luciano Dell’Aglio sembrano appartenere proprio ad una donna. Ci rendiamo conto dell’inganno solo quando Viola dà il via al suo travestimento. Più difficile per un uomo interpretare una donna con vesti da uomo. Ottimo il lavoro sulla voce ma spesso le movenze risultano ridicole, troppo accentuate. Penso comunque in linea con lo spirito leggero della commedia, con il gioco che si va a fare sul palco. Così La dodicesima notte, scritta in occasione dell’epifania e andata in scena a Napoli durante le vacanze di Natale, rimane nella mente come una piacevole serata trascorsa a giocare in famiglia, perché il Natale, si sa, si passa con i tuoi.

 





La dodicesima notte
da William Shakespeare
drammaturgia e regia Laura Angiulli
con Paolo Aguzzi, Agostino Chiummariello, Michele Danubio, Alessandra D’Elia, Luciano Dell’Aglio, Michele Maccagno, Gennaro Maresca, Vittorio Passaro, Caterina Pontrandolfo
impianto scenico Rosario Squillace
luci Cesare Accetta
illuminotecnica Lucio Sabatino
tecnico luci Fulvio Mascolo
aiuto elettricista Luca Sabatino
direttore di scena Flavia Francioso
foto di scena Claire Power

lingua italiano
durata 1h 15'
Napoli, Galleria Toledo, 29 dicembre 2018
in scena dal 26 al 29 dicembre 2018 e dal 3 al 5 gennaio 2019

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