“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Wednesday, 10 June 2015 00:00

Quattro "M" e nessuna donna

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Castel Sant’Elmo sembra volerci ingoiare con le sue enormi bocche. Ci sovrasta, alto fino al cielo nero e ci fa sentire sopraffatti come capita stando di fronte ad una grande montagna. La natura crea cose straordinarie, a volte lo fanno gli esseri umani. Capita poi che le creature straordinarie siano gli esseri umani stessi, qualche volta lo sono fin dal concepimento, in altri casi lo diventano grazie al loro lavoro o a quello di altri esseri umani. Butterfly Suite è una performance dedicata a due creature straordinarie: Marilyn Monroe e Mia Martini.

Tuesday, 09 June 2015 00:00

Lampi lucidi

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Usciamo dopo mezzanotte dal Castel Sant’Elmo. Lo spettacolo è finito. L’aria diventa progressivamente più tiepida mentre ci si allontana dalle umide mura di tufo, le acacie profumano la sera estiva. Il Carrefour è ancora aperto, con la sua insegna blu elettrico e rosso, le luci al neon, le formiche impazzite della civiltà occidentale che finalmente possono fare acquisti ad ogni ora. Anche a Napoli. Un buon punto di inizio per parlare di Dovevate rimanere a casa, coglioni. Intanto il titolo, chiama in causa ciascuno di noi, un tu generico nel quale si può sperare, ci si può illudere di non essere inclusi, mentre è proprio a ciascuno di noi che Rodrigo García si rivolge, attraverso il corpo e la voce di Rebecca Rossetti.

Monday, 08 June 2015 00:00

Oltre il cabaret, prima del teatro

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A distanza di un anno esatto o giù di lì, ritroviamo Camillo Acanfora ed il suo tentativo di imbastire un percorso teatrale personale e autonomo; stesso periodo (inizio di giugno), stessa rassegna (Off Scena ad Angri), come nella proverbiale italica tradizione balneare eternata nell’immaginario in classiche canzoni estive che rimandano a spiagge e mari da confermare da un’estate all’altra.

Saturday, 06 June 2015 00:00

Giuseppe e la Madonna

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Nella sala Fringe di Castel Sant’Elmo, sotto un’imponente volta tufacea, un uomo solo gira in tondo a piedi nudi sul palco spoglio con un’espressione quasi catatonica, claudicante. Il pubblico entra nella sala, getta uno sguardo a lui, alla madonna di gesso che non arriva al metro di altezza, messa al centro, verso il fondo palco. Quasi non badando a lui, prende posto, continua a chiacchierare mentre l’uomo, in pantaloni verdi e camicia bianca, continua a girare.

Sunday, 07 June 2015 00:00

Danza come poesia fluida

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Mercoledì 3 giugno, ad apertura del Napoli Teatro Festival Italia, nella bellissima e suggestiva Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo è andato in scena, in prima mondiale, lo spettacolo ideato e coreografato da Paco Dècina, frutto di una residenza artistica della Compagnia Post-Retroguardia (da lui diretta) alle Isole Crozet, un arcipelago sub-antartico nell’Oceano Indiano meridionale.

Friday, 05 June 2015 00:00

Il viaggio interiore di Orfeo

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È col teatro che le suggestioni del mito, le figure degli eroi, il contrasto tra i desideri dell’uomo ed il giudizio divino, il dualismo tra ciò che è terreno ed immateriale, diventano ispirazioni perfette per rivelare la sensibilità e l’immortalità di un’opera come Orfeo ed Euridice del compositore Christoph Willibald Gluck, datata al 1762 ed accompagnata dal libretto dell’italiano Ranieri de’ Calzabigi.

Thursday, 04 June 2015 00:00

“È da domani che ti voglio”

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“L’amore si sceglie o ci sceglie?”


“Allora: centosettantasette buste, gli invitati sono

duecentottantasette, poi ci sono diciannove
menù baby, sei sedie e cinquantotto seggioloni”

 

Il “nuovo teatro grottesco italiano” è una definizione che troveremo sempre più spesso nelle recensioni della critica. Fa riferimento a una pluralità di esperienze, diversissime tra loro sul piano contenutistico e spettacolare, che tuttavia hanno come tratto in comune la capacità di rendere scorci realistici in maniera digrossata, esaltandone – di volta in volta – l’aspetto assurdo o feroce, risibile o squallido. Per dirla con Ferdinando Taviani (Uomini di scena, uomini di libro) offrono, insomma, “una prospettiva aberrante e deformante sia spingendo all’eccesso i paradossi della vita, sia inventando intrecci fantastici capaci di tradurre il paradosso in favola”

Wednesday, 03 June 2015 00:00

La versione di Tubal

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Ma adesso basta con gli indugi. È giunto il
momento che tutti stavate aspettando: la
mia scena.

 

Il personaggio
Tubal appare a pagina sessanta del mio volume che contiene le commedie romantiche di Shakespeare; la sua presenza termina a pagina sessantuno. Prende parola dopo Solanio che lo annuncia in questo modo: “Eccone un altro della tribù. Un terzo come loro non si trova, a meno che il diavolo stesso non si faccia ebreo”. Jessica è già scappata con Lorenzo; Antonio e Bassanio hanno ottenuto il prestito; il contratto che ha per penale la libbra di carne è stato firmato ed è nel cassetto di un notaio; Lancillotto ha dato prova della propria furbizia, ingannando il padrone e mentendo a suo padre; Porzia e Nerissa, dall’altra parte del mondo (che poi è l’altra parte del palco) hanno già commentato l’ardore del principe napoletano, del signore francese, del giovane inglese e del nobile scozzese mentre Shylock ha avuto modo di dire “Tremila ducati”, di compiere l’a-parte sull’odio nei confronti del cristiano, di accettare l’invito a cena dei suoi creditori e nemici.
“Allora, Tubal: che notizie da Genova? Hai trovato mia figlia?”.

Monday, 01 June 2015 00:00

Dietro la tammorra di Pasquale

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Alberi e uccelli inconsueti all'Orto Botanico di Napoli. il sole è caldo e potente, ma l'ombra delle fronde fresca e profonda. I bambini giocano in attesa dello spettacolo. Si rincorrono, fanno a nascondino. Il traffico della città è lontano, solo qualche aereo in decollo o atterraggio ci ricorda che siamo nel ventunesimo secolo e non in quel territorio senza tempo che è il regno della favola e del teatro. Del resto i Romani chiamavano "fabula" l'azione scenica.

Friday, 29 May 2015 00:00

A La Spezia per le Finali di In-Box

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Nell’uggia di un mese di maggio ancora indeciso sulla posizione climatica da assumere, La Spezia ha ospitato le finali di In-Box. Il premio organizzato da Straligut Teatro, giunto alla sua settima edizione (la seconda “dal vivo”), si è svolto nell’ambito di Fuori Luogo – rassegna organizzata da Gli Scarti, CasArsa Teatro e Balletto Civile – ed ha rappresentato l’occasione, oltre che per offrire in visione i sei spettacoli finalisti (scremati da una rosa iniziale di oltre 270) – più il vincitore della scorsa edizione, L’uomo nel diluvio di Simone Amendola e Valerio Malorni – anche per consentire l’incontro ed il confronto fra gli operatori che a vario titolo hanno assistito alla tre giorni spezzina.

Andria ha vie bianche e squadrate nella sua parte moderna mentre ha un retro storico formato da stradine strettissime, brevi cunicoli, saliscendi simili a tunnel costruiti all’aperto: a considerarla complessivamente un teatro mi viene da scrivere che mostra la sua facciata scenografica esponendo chiarezza cromatica, semplicità architettonica, celando un oltre-quinta fitto, più rumoroso, vitale e disordinato.

Fra le figure rivoluzionarie della danza moderna americana come non ricordare quella di José Limón, probabilmente la più apprezzata nel panorama coreutico contemporaneo per la profonda umanità e sensibilità che caratterizza lo stile dei suoi lavori.
Limón nacque nel Nuovo Messico, il padre era musicista e direttore dell'Accademia di Musica di Culiacán e da giovanissimo venne istruito alla musica e al teatro. Nel pieno della rivoluzione tra classi, per evitare la lotta politica sinaloense, la sua famiglia decise di emigrare negli USA e fu così che José iniziò a studiare arte presso la Lincoln High School per poi proseguire la propria formazione presso la University of California di Los Angeles.

Wednesday, 27 May 2015 00:00

La danza dell'assenza

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Erminia Sticchi al Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli ha portato in scena uno spettacolo sui desapareçidos argentini, dal titolo omonimo. Nonostante il piccolo spazio del palcoscenico, ha deciso di utilizzare tutto lo spazio del teatro a cominciare dalla platea dove i danzatori/attori, sparsi tra il pubblico, iniziavano ad entrare nella sensazione triste e malinconica dell’assenza, della scomparsa e del tempo che, trascorrendo, getta alcune cose nell’oblio.

Saturday, 23 May 2015 00:00

Fiat Lux!

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La misteriosa e affascinante Cappella Sansevero è trasformata in un insolito teatro per la messa in scena de Lo spettacolo della fisica – Light Mystery – Storia di un leggero mistero della luce condotta dal trio Carpineti Giliberti Ludwig, scienziati del dipartimento di Fisica dell’Università Statale di Milano. I tre docenti interpretano il ruolo di due professori di una scuola elementare che stanno organizzando una lezione di fisica quando irrompe sulla musica di Guerre Stellari, all’improvviso, un terzo personaggio, un marziano completo di tuta scura con grandi triangoli argentati, sconvolgendo la normale attività didattica.

il Pickwick

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