“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Tuesday, 28 April 2015 00:00

Ereditando il buio

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Il mondo buio di chi non ha occhi per vedere ha i contorni che il tatto gli insegna, possiede i colori che la fantasia gli consegna; il mondo al buio di chi è condannato alla cecità, talvolta, può essere oggetto di uno sguardo più veridico rispetto a quello di chi su quel mondo punta occhi che vedono; lo sguardo senza luce del ‘Figlio’ protagonista di Patres illumina con disarmante candore una vicenda tragica ed è uno sguardo poetico, è lo sguardo a cui s’affida un afflato civile, senza che per questo la forma teatro si prostri al comizio da assito; perché manifesta, Patres, come si possa esemplare teatro d’impegno civile senza rinunziare – ma anzi praticandola eccellentemente – ad una forma espressiva che sia capace di rendere lo spettacolo teatrale prima di tutto arte di scena. Ed è una drammaturgia, quella di Patres, che originale pur nella sua semplicità strutturale, possiede una freschezza poetica che ne consegna la visione all’applauso prima e alla memoria poi.

Al Teatro Palapartenope di Napoli è di scena, fino a domenica 26 aprile, iD, spettacolo ideato da Jeannot Painchaud, direttore artistico del Cirque Éloize, la compagnia di ballerini ed artisti circensi fondata nel 1993 e dal 2010 affiliata del prestigioso Cirque du Soleil.
La parola “éloize” significa “lampi di caldo all’orizzonte”, è originaria delle Isole della Maddalena nel Québec (Canada) ed esprime appieno la travolgente energia che alimenta lo spirito di questa compagnia, attualmente fra le più importanti nel panorama internazionale.

Saturday, 25 April 2015 00:00

Five Pounds

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La professione della signora Warren è un testo di George Bernard Shaw del 1894, andato in scena per la prima volta nel 1902. È un testo che mostra con lucida sgradevolezza lo spaccato di una società borghese ipocrita dell’epoca vittoriana che la regia di Giancarlo Sepe legge come uno spartito che può essere suonato ancora oggi, di una sconcertante ed impressionante attualità. La professione a cui si fa riferimento nel titolo è quella più antica del mondo che ha permesso alla signora Warren di arricchirsi, ma non le ha concesso l’onorabilità in società che, invece, lei ha voluto costruire per la figlia.

Sunday, 26 April 2015 00:00

Siamo quello che lavoriamo

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C’è un gran movimento sul palco del Théâtre de Poche. È un movimento di corpi, che sono quattro ma che nello spazio ristretto della scena creano scompiglio. È movimento di pensieri vorticosi che si accavallano e ognuno toglie spazio all’altro. Tanto che il palcoscenico sembra un cervello. È tutto molto raccolto, chiuso accogliente, come si potrebbe immaginare lo spazio in cui i pensieri si muovono nella scatola cranica.

Friday, 24 April 2015 00:00

Spettacolo certosino

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Im...pazienza certosina non può definirsi uno spettacolo teatrale e nemmeno una visita guidata, si tratta piuttosto di un percorso che conduce in un tempo altro dove la spiritualità costituisce l'unico modo di stare al mondo. Non basta entrare in una storica certosa per coglierne i codici austeri e lo spirito che costituirono un ordine che, una volta scelto, diventava ragione di vita e di morte. E d'altra parte tentare di spiegare il silenzio attraverso la sola parola è una sfida persa in partenza, oltre che una contraddizione in termini.

Thursday, 23 April 2015 00:00

Non voglio crescere mai

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“Mi inginocchio e ti prendo, anima sola,
non è preghiera, è peccato di gola”.

(Sandro Penna)

 

Cantiere aperto su un’età adulta in costruzione, cantiere conchiuso attorno ad un’infanzia in dissoluzione e in retrospezione; Adulto, ovvero la fattura artigiana, dalle mani sporche e dalle membra segnate che presiede alla costruzione ed alla crescita; Adulto, ovvero un racconto cruento e terroso di un modo di diventare “grandi” liminare e suburbano, affidato ad uno spazio scenico fortemente simbolico ed evocativo e ad un corpo d’attore – quello di Dario Muratore (mai come nella fattispecie nomen omen!) – che consuma in ribalta un olocausto fisico in cui ogni membra del suo corpo, ogni modulazione della sua voce, s’intridono della sostanza verbale e vissuta che prende forma compiuta di spettacolo teatrale.

Thursday, 23 April 2015 00:00

Neapel, Naples, Napoli

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Nel caso di Napoli, come in quello di Palermo,
viene prima la città e poi i suoi abitanti. Prima
lei, poi noi.
            
(da un colloquio avuto con Emma Dante)

 
Voi napoletani dite sempre “Napoli, Napoli, Napoli”.
              
(da un colloquio avuto con Pippo Delbono)

 


Occorrerebbero occhi stranieri per comprendere Il velo di Davide Iodice, per capire fino in fondo questo workshop diventato visione e apparso sul palco del Teatro San Ferdinando. Occorrerebbero occhi stranieri ed occorrerebbe non conoscere così bene – come invece conosco – gli odori che abitano le strade di Napoli, occorrerebbe non essere già abituati al sottofondo sonoro che mi accompagna a ogni passo: rumorosità mediterranea che rende le voci dei versi e che fa, dei versi, una continua cantilena sussultante. Occorrerebbe non essere abituato agli occhi degli altri, così prossimi e insistenti da accentuare la mia solitudine; occorrerebbe non essere abituato alla ruggine dei cancelli delle chiese, ai colori sciatti delle mura, alle vecchie finestre di legno scrostato da cui pendono lenzuola o panari e da cui vengono altre voci ancora, nuovi versi in aggiunta.

Wednesday, 22 April 2015 00:00

La poesia corporea di Sonia Bergamasco

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Amelia Rosselli è una poetessa contemporanea, morta suicida a Roma nel 1996. La sua poesia teatralizzata da Sonia Bergamasco e musicata da Rodolfo Rossi è giunta sul palco di Galleria Toledo dove la bella e versatile attrice le ha dato forma teatrale.
L’attrice, uscendo da un involucro di tulle, ha trasformato le poesie scelte e da cui ha tratto ispirazione in suono e corpo, grazie agli interventi musicali di Rossi, che con marinba, tum drum, wave drum, piatti e percussioni ha costruito una colonna sonora della poesia ed un vero e proprio concerto di versi.

Al Teatro Regio di Parma va in scena la Carolyn Carlson Company con Short Stories – Islands. Si tratta di un trittico di assoli al femminile dove poesia e gesto si intrecciano inesorabilmente. È il programma che idealmente rappresenta al meglio la poetica di Carolyn Carlson: danza semplice nella forma ma densa di spiritualità.

Tuesday, 21 April 2015 00:00

Una trinità "schifosa"

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Quando David Foster Wallace pubblica Brevi interviste con uomini schifosi è già lo scrittore leggendario post-Infinite Jest costretto a convivere con la pesante fama di “migliore mente della sua generazione”. Le aspettative su di lui sono altissime e questo forse contribuisce a creargli una serie di insicurezze pre-pubblicazione, acuite dalla consapevolezza che la cupezza delle storie e dei personaggi avrebbero potuto non incontrare il gusto dei lettori che avevano, invece, apprezzato i suoi libri precedenti. Sente che quello sarà un appuntamento strano e decisivo, in cui il lettore verrà posto di fronte alla 'fatidica domanda', del tutto simile – negli effetti – a quella che uno dei suoi personaggi non manca di formulare a tutti i terzi appuntamenti con le tizie di turno.

Sunday, 19 April 2015 00:00

Carote e manganello

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Dici Ascanio Celestini e pensi al teatro detto di “Parola”. Un teatro di impegno dove il testo soverchia l’attore che lo interpreta. In Discorsi alla Nazione, Ascanio Celestini porta in scena un monologo affidandosi solo al suo testo e alla sua capacità attoriale, affrontando uno o più temi di attualità, scegliendo un punto di vista coinvolgente con uno sguardo lucido, disincantato. La scenografia perciò è essenziale nella sua funzionalità al testo. Sul lato destro del palco ci sono diverse lampade a piantana, sulla sinistra vi sono due amplificatori metallici che emettono delle lucine rosse e verdi di accensione. Al centro vi è una serie di oggetti messi uno sull’altro senza un disegno definito o definibile, sono pedane dalle varie dimensioni.

Friday, 17 April 2015 00:00

Il becchino di Shakespeare

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"L'assenza degli estinti è identica
alla loro presenza di un tempo".
(John Berger)


Gli Amleto
Per Peter Brook Amleto non soffre di nevrastenia né di ossessioni: è un essere aperto, brillante, che veste bene, che legge tanto, che si interessa di filosofia e di religione, che ha senso dell’humour e una passione per una fanciulla delicata, diafana, leggera e che porta il nome di Ofelia. A questo ragazzo – simile a tutti i ragazzi – accade una sventura non provocata da lui stesso, in seguito alla quale s’accorge quale marciume sia la sua casa, quanto sia falsa sua madre e che necessità vi sia di fare pulizia, facendo giustizia.

Wednesday, 15 April 2015 16:51

I giochi dei grandi

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Bambini che giocano a fare gli adulti e adulti che impersonano dei bambini in giochi tutt’altro che sognanti e gioiosi. Questo è Giochi di famiglia di Biljana Srbljanovic, messo in scena, nello scorso fine settimana, al Teatro 99Posti di Mercogliano, Avellino. A rileggere l’opera Gianni Di Nardo che ha anche guidato il Co.C.I.S., la compagnia stabile dello stesso teatro.

A conclusione della rassegna Quelli che la Danza 2015 c’è stata la Compagnia Zappalà Danza, diretta dal coreografo catanese Roberto Zappalà. La Compagnia, in residenza artistica presso Scenario pubblico, offre programmi di formazione ai giovani danzatori e si occupa di promuovere la danza nel territorio siciliano oltre ad esibirsi in Italia ed all’estero ed organizzare iniziative didattiche, performative e residenziali.

il Pickwick

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