Teatro La ribalta di legno
«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».
Immagini di una distopia fattasi presente. Andy Warhol è un passato lontano, le sue serigrafie sono state scavalcate dal tempo: siamo al dessert rispetto a quella società che già esacerbava la propria bulimia di consumi, ai barattoli Campbell di Tomato Soup sono subentrate, come in una progressiva escalation di compulsiva voracità, le vaschette di gelato Häagen-Dazs. È rimasta però identica la riproduzione seriale di un mondo che duplica se stesso, clonandosi all’infinito, nell’infinito vuoto di senso di sé trovando lo stampo di una forma senza contenuto in cui replicarsi.
- Macadamia Nut Brittle
- Ricci/Forte
- Stefano Ricci
- Gianni Forte
- Anna Gualdo
- Fabio Gomiero
- Piersten Leirom
- Giuseppe Sartori
- Marco Angelilli
- Liliana Laera
- Alfredo Sebastiano
- Festival Garofano Verde
- Andy Warhol
- Tomato Soup
- Società dei consumi
- pornografia
- fiction televisive
- HäagenDazs
- Auditorium ASI
- Solofra
- Lustri Teatro
- Michele Di Donato
- Il Pickwick
L'alba di allora
È il 2007, Mimmo Borrelli ha vent'otto anni e da due il suo nome viene associato davvero al teatro italiano. 'Nzularchia – con la regia di Carlo Cerciello, il corpo di Peppino Mazzotta – è stato in scena, ha ricevuto acclamazioni e ottenuto consensi mentre la drammaturgia, quest'ibrido di prosa e versi dalla metrica contata con le dita, ha vinto il Premio Riccione: “Nel buio ossessivamente martoriato da un'affettata oscurità squarciata dai lampi di una casa, invasata da rumori e da una muffa che penetra nei corpi, 'Nzularchia svolge una sfida al labirinto, ovvero a un luogo d'origine sfigurato e illeggibile, un gioco di orientamento e disorientamento nell'ansia topografica della mappa per rintracciare il colpevole”. Inizia così la motivazione del Premio, senza il quale – parola di Borrelli – “io non sarei davvero diventato ciò che sono”.
- Memoria e versi dei Campi Flegrei
- 'A Sciaveca
- Sepsa
- Mimmo Borrelli
- Riccardo Ciccarelli
- Veronica D'Elia
- Renato De Simone
- Paolo Fabozzo
- Enzo Gaito
- Lucienne Perreca
- Associazione Culturale 'A Sciaveca
- Circumflegrea
- Petru Birladeanu
- Cristina e Violetta
- la madre
- Malacrescita
- Napucalisse
- Cante e schiante
- Opera pezzentella
- N'zularchia
- carlo cerciello
- Peppino Mazzotta
- Torregaveta
- Bacoli
- Efestoval
- spettacolo itinerante
- Franco Quadri
- Magda Poli
- Gianfranco Capitta
- Premio Riccione per il Teatro
- Pacchione
- Campi Flegrei
- Gennaro Cimmino
- Franco De Ciuceis
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Immaginiamo un nuovo teatro... Immaginiamo di vederlo spuntare, da un momento all’altro, in un angolo di Avellino e dintorni... Immaginiamo che a dargli vita, a inoculargli linfa siano i ragazzi di Venicefresca. Il progetto non c’è bisogno di immaginarlo, quello già c’è: Progetto d’Arte è già partito, con la “Carica dei 500”, come già abbiamo cominciato a raccontare su questo foglio.
Immaginiamo però quel che possa diventare e quel che possa portare; a corroborare l’immaginazione, un evento domenicale che conduce un pubblico di ardimentosi ad inerpicarsi su per la strada che da Avellino porta dalle parti di Summonte, in una casa immersa in un verde che sembra rubarla al tempo moderno per consegnarla ad una dimensione estemporaneamente teatrale: si è immaginato di farvi apparire teatro, d’un salotto s’è immaginato di fare scena e platea.
È un incandescente fil rouge di altissima qualità quello che dalla colina del Parco Cerillo – dove il 5 settembre ha avuto inizio l'Efestoval borrelliano – strapiomba, in un'inarrestabile colata lavica, fino al mare dolcenero di Bacoli. Su quella soglia si ferma, trovando alloggio nell'hangar del Cantiere Navale Postiglione, un altro luogo storico carico di significati che per una sera diventa spazio teatrale e trionfo della parola messa-in-scena. Gli spettatori, come gli omerici achei portatori di morte, vengono immessi nel ventre pulsante del cantiere e immersi negli amniotici odori di legni antichi che con orgoglio restituiscono ancora l'eco di tutti i mari affrontati e vinti.
Una città, due mari e due cuori. Anzi, un unico grande cuore come bipartito in due ventricoli: la città e “’u stablmént’”, le acciaierie dell’ILVA, quelle che al quartiere Tamburi prima che vederle le presagisci da un rannuvolo grigio scuro. La città è Taranto e rivive riprodotta su scala teatrale in uno spazio che ne denota ascendenza gemellare: siamo a Bagnoli, dove altre acciaierie, dove un altro stabilimento ha lasciato dietro di sé memoria conflittuale, rivendicazioni e polemiche. Siamo a Bagnoli, al Circolo ILVA, una sorta di domicilio d’elezione per questo Capatosta di Gaetano Colella, che condivide la ribalta con Andrea Simonetti.
- Capatosta
- Gaetano Colella
- Enrico Messina
- Andrea Simonetti
- Mirko Lodedo
- Massimo Staich
- Fausto Bonvini
- Vito Marra
- Armamaxa Teatro
- Crest
- Teatri abitati
- ILVA
- Italsider
- Taranto
- quartiere Tamburi
- Bagnoli
- Circolo ILVA
- teatro delle coscienze
- teatro civile
- coscienza di classe
- lotta di classe
- acciaierie
- Cesaria Evora
- Saudade
- Gennaro Cimmino
- Efestoval
- Michele Di Donato
- Il Pickwick
La location
Solomeo è una frazione del comune di Corciano, in provincia di Perugia; è una bomboniera trecentesca adagiata su una delle colline umbre, la sua fama e parte dei restauri che ne determinano la suggestione si devono all'imprenditore Brunello Cucinelli.
Nel percorrere la salita d'accesso al borgo non si può restare indifferenti di fronte alla raffinatezza che quelle pietre sembrano ostentare, soprattutto, ovviamente, se lo si fa di sera; lampioncini a luce calda iniziano a segnare un percorso, tra vialetti e portici, che introduce al piazzale antistante il Teatro Cucinelli. Il Foro delle Arti, di cui il teatro rappresenta il centro, è un'idea dello stilista che nel 2000 ha dato avvio ai lavori di costruzione e restauro di un complesso che si completa di un Ginnasio, un Ippodromo, un Giardino dei Filosofi ed una Accademia.
- L'importanza di essere Earnest
- The Importance of Being Earnest
- Oscar Wilde
- Antonio Latella
- Federico Bellini
- Francesco Bolo Rossini
- Caroline Baglioni
- Edoardo Chiabolotti
- Vittoria Corallo
- Caterina Fiocchetti
- Stefano Patti
- Jacopo Pelliccia
- Samuel Salamone
- Giulia Zeetti
- Giuseppe Stellato
- Graziella Pepe
- Simone De Angelis
- Franco Visioli
- Brunella Giolivo
- Brunello Cucinelli
- Teatro Stabile dell'Umbria
- Fondazione Brunello e Federica Cucinelli
- Corciano
- Solomeo
- Foro delle Arti
- mecenate contemporaneo
- Socrate
- Seneca
- San Francesco
- Alfred Hitchcock
- Charles Gounod
- Marcia funebre per una marionetta
- Rupert Everett
- I monologhi della vagina
- Eve Ensler
- Teatro Cucinelli
- Rita Pagnozzi
- Il Pickwick
Nell’ambito della rassegna Vissidarte – Il teatro racconta i pittori al Pan, il Palazzo delle Arti di Napoli, è andato in scena Per Grazia Ricevuta della compagnia Teatri 35 che da quindici anni si occupa di sperimentazioni teatrali operando nel rapporto tra arti visive, teatro e musica. Lo spettacolo visto al Pan non si può considerare un’opera teatrale in senso stretto, ma una performance che ha visto la preparazione ai tableaux vivants dall’opera di Caravaggio.
- Vissidarte
- Il teatro racconta i pittori
- Per grazia ricevuta
- tableaux vivants
- Teatri 35
- Caravaggio
- Gaetano Coccia
- Francesco O De Santis
- Antonella Parrella
- Cesto di frutta
- Adorazione dei pastori
- San Matteo e l'angelo
- Crocifissione di San Pietro
- Martirio di Sant'Orsola
- La resurrezione di Lazzaro
- Decollazione del Battista
- Crocifissione di Sant'Andrea
- Giuditta e Oloferne
- PAN Palazzo delle Arti Napoli
- Paola Spedaliere
- Il Pickwick
Un abito da sposa sul fondale, a destra, elegante, stiloso. Ambiente e didascalia. Immagine a connotare storia, tradizione, concezione, mentalità. Un carrello bar a sinistra, più verso il centro del palco, una sedia prima della ribalta, un musicista a sinistra in fondo e l’attrice, Angela De Gaetano, corpo, mimica, voce, gesto. Bocche di dama si potrebbe definire uno spettacolo essenziale. Quando il teatro con poco e senza bisogno di effetti audiovisivi, evoca scenari invisibili e suscita l’emozione dello spettatore.
Efesto, dio della tecnica e dei vulcani, una fucina nell’Etna, un’altra nelle mani, fonde (e trasfonde) l’essenza magmatica del suo mito per informare di sé, potente e sulfureo, un Festival che gli rende tributo nel nome e che da peculiarità del suo essere trae magma come linfa, linfa come sangue, sangue come quello che scorre, caldo come lava, nelle viscere di Mimmo Borrelli, che di questo Festival è mentore, ideatore e direttore.
Sussiste una spinta necessitante di fondo in chi devolve la propria vita ad una causa facendone missione. Nella fattispecie, la causa è il teatro, la vita in devoluzione è quella di Eduardo Zampella, alle spalle una ultratrentennale esperienza di formatore in quella particolare concrezione di utopia e realtà che è diffusioneteatro.
Viaggio all'Inferno tra turismo e letteratura
Written by Andrea ArionteAll'interno dell'avventuroso percorso speleologico che si snoda fra le Grotte di Castelcivita, un affascinate sito di cavità carsiche nei pressi di Salerno, il 22 agosto si è concluso il ciclo di rappresentazioni per la stagione in corso de L'Inferno di Dante, uno spettacolo itinerante destinato a scuole e turisti giunto al nono anno di replica. Ideato e diretto dal regista Domenico Maria Corrado, già noto ai teatranti per aver realizzato tra il 1997 ed il 2000 L'ultima notte di Ercolano negli omonimi scavi archeologici, L'Inferno di Dante è uno dei titoli più apprezzati fra quelli prodotti dalla compagnia Tappeto Volante.
- L'Inferno di Dante nelle Grotte di Castelcivita
- dante alighieri
- Domenico Maria Corrado
- Salvatore Mazza
- Peppe Piacquadio
- Ciro Zangaro
- Enzo Varone
- Antonio D'Avino
- Antonio Annunziata
- Valeria Scognamiglio
- Eliana Virgilio
- Teresa Di Guida
- Simona Fasano
- Laura Pagliara
- Monica Caruso
- Mary Iovine
- Anna Edipio
- Domenica Cimmino
- Gianni D'Amato
- Michele Tarallo
- Antimo Buonanno
- M Giusy Bucciante
- Rodolfo Medina
- Tappeto Volante srl
- Grotte di Castelcivita
- L'ultima notte di Ercolano
- Grotte di Pertosa
- Spartaco
- spettacolo itinerante
- Andrea Arionte
- Il Pickwick
La questione meridionale del teatro sta nel divario Nord-Sud
dei finanziamenti pubblici, delle sale agibili, del numero di
recite programmate, ma sta anche nella specificità del pensiero
meridiano, nei modelli organizzativi ed artistici che funzionano,
nella passione dei talenti, in una nuova necessità del teatro.
(Franco D’Ippolito)
Campese: Il governo si fa in quattro per sollevare le sorti del
teatro, ma gli uomini responsabili cui è demandato il compito
si sono sempre fermati ai margini del problema, non lo hanno
mai affrontato fino alle radici. Le cose fatte a metà non hanno
mai dato buoni risultati.
De Caro: Lei sta esagerando. Milioni e milioni se ne vanno in
fumo per sovvenzionare il teatro.
Campese: Se ne vanno in fumo perché si fanno le cose a metà.
(Eduardo De Filippo)
Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente
(Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
'amm scassat'
(Luigi De Magistris)
Luigi De Magistris sa che i “duri tagli e le dolorose esclusioni” subite da Napoli sono “i duri tagli e le dolorose esclusioni” che può lamentare l’intero Mezzogiorno e sa che addirittura non c’è regione italiana, in questo momento, che non possa avanzare esempi di tagli ed indicare esperienze d’esclusione a causa del decreto ministeriale; sa che – dal Veneto all’Emilia Romagna, dal Lazio alla Sicilia, dalla Liguria alla Puglia, la Calabria, la Basilicata – valenti esperienze innovative che pure rappresentano davvero una ricchezza culturale per le comunità di riferimento non hanno trovato riscontro da parte del Ministero, non sono state prese in considerazione da un decreto i cui primi obiettivi erano ridurre il numero di soggetti finanziati e modificare la gestione di spesa innalzando nel contempo i parametri minimi di attività produttiva, realizzativa e distributiva.
- Luigi De Magistris
- FUS
- riforma del teatro
- Dario Franceschini
- teatro napoletano
- tagli al teatro
- Questione meridionale
- ricerca teatrale
- Franco D'Ippolito
- Mimma Gallina
- Giulio Stumpo
- Elena Alessandrini
- Nino Daniele
- Marta Porzio
- Teatri di Napoli
- decentramento teatrale
- Piazzetta Forcella
- ex asilo filangieri
- walfare state
- Ministero dei Beni Culturali
- Salvo Nastasi
- Vincenzo De Luca
- politiche culturali
- rinnovamento culturale
- elezioni comunali
- alessandro toppi
- Il Pickwick
“Animula vagula, blandula, Hospes comesque corporis, Quae nunc abibis in loca Pallidula, rigida, nudula, Nec, ut soles, dabis iocos”.
(trad.: "Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t'appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti").
Adriano
Questa poesia scritta da Adriano nei suoi ultimi giorni di vita fa da fil rouge allo spettacolo a cui assistiamo ai piedi della fortificazione bassomedievale di Gualdo Tadino, la Rocca Flea.
A portarlo in scena un lento novantaduenne canuto, volto greve, che copre i suoi abiti con una tunica ecrù, che cerca e ottiene sostegno per salire le scale di accesso al palco e che si muove sullo stesso con a supporto un bastone. La sequenza potrebbe suscitare tenerezza se subito non si mostrasse il vigore e l'autorevolezza che quest'uomo, ancora possente, esercita sul pubblico. Lui è Giorgio Albertazzi e con un saluto al pubblico chiama l'applauso; lui è Giorgio Albertazzi e può persino permettersi di “cominciare daccapo” dopo aver pronunciato le sue prime battute senza amplificazione o ripetere frasi già enunciate quando risultassero non scandite.
- Memorie di Adriano
- Maurizio Scaparro
- Giorgio Albertazzi
- Stefania Masala
- Giovanna Capuccio
- Evelina Maghnagi
- Armando Sciommeri
- Daniele Gelsi
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- Rocca Flea
- Gualdo Tadino
- Perugia
- teatro e letteratura
- classicità teatrale
- affabulazione teatrale
- Marguerite Yourcenar
- Rita Pagnozzi
- Il Pickwick
Cosa lega il montaggio cinematografico alla morte? Di certo viene naturale assimilare l’assenza di montaggio – un ipotetico lungo pianosequenza – con l’intera vita di ognuno: un film che inizia con la nascita, si dipana lungo le traiettorie esistenziali e termina con l’uscita di scena (la fine della vita come “fine” dell’opera). E poiché non si è ancora girato il film “totale” (i reality ne sono solo un’approssimazione, dato che agli stacchi di regia sulle numerose camere/occhi indiscreti si aggiungono gli stacchi, le interruzioni, degli spettatori, per forza di cose interessati solo a tratti all’osservazione dei concorrenti impegnati a recitare se stessi), il montaggio reca con sé necessariamente l’idea dell’interruzione, della sospensione, della manipolazione che si può operare su un testo solo dopo che è già dato, concetto conchiuso su cui operare scelte a-posteriori.
- Angelica
- Andrea Cosentino
- Andrea Virgilio Franceschi
- Valentina Giacchetti
- Pier Paolo Pasolini
- Osservazioni sul pianosequenza
- Empirismo eretico
- montaggio
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- laceno d'oro
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- teatro
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- Casarsa della Delizia
- Carcere Borbonico Avellino
- Antonio Cataldo
- Il Pickwick
Progetto d’Arte: una mano di "Vernicefresca"
Written by Michele Di DonatoAvellino è provincia sonnacchiosa e borghese, abbarbicata ad una dimensione pervicacemente statica, in cui ogni riverbero culturale, ogni sussulto d’iniziativa che esuli dal consueto fatica ad affermarsi, fatica soprattutto a penetrare e permeare un tessuto sociale endemicamente refrattario, come avvolto in una cappa di ordinarietà. Eppure, negli ultimi anni ad Avellino qualche sussulto c’è stato, qualche scossa s’è avvertita – e vivaddio non era il terremoto – ed in città qualche fremito si è percepito, pur senza che ciò intaccasse e scalfisse l’anima profonda e stanziale di un contesto fondamentalmente conservativo.