“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Friday, 04 September 2015 00:00

Viaggio all'Inferno tra turismo e letteratura

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All'interno dell'avventuroso percorso speleologico che si snoda fra le Grotte di Castelcivita, un affascinate sito di cavità carsiche nei pressi di Salerno, il 22 agosto si è concluso il ciclo di rappresentazioni per la stagione in corso de L'Inferno di Dante, uno spettacolo itinerante destinato a scuole e turisti giunto al nono anno di replica. Ideato e diretto dal regista Domenico Maria Corrado, già noto ai teatranti per aver realizzato tra il 1997 ed il 2000 L'ultima notte di Ercolano negli omonimi scavi archeologici, L'Inferno di Dante è uno dei titoli più apprezzati fra quelli prodotti dalla compagnia Tappeto Volante.

L'efficace connubio tra opera letteraria e bellezze storico-naturalistiche ha riscontrato un enorme successo di pubblico, vantando più di cinquecentoventimila spettatori per un totale di seicentocinquanta recite effettuate nel corso degli anni in meravigliosi siti come ad esempio le Grotte di Pertosa.
Conosciute anche come Grotte di Spartaco (la leggenda popolare vuole che il gladiatore romano sostò in queste caverne mentre capeggiava la rivolta degli schiavi), le ampie gallerie che attraversano il massiccio degli Alburni, sostituiscono il palcoscenico e i suoi “fondali di cartapesta” offrendo agli occhi estasiati dello spettatore uno scenario preistorico surreale ed alienante, la perfetta ambientazione per vivere il viaggio dantesco.
Trenta artisti fra attori, cantanti e ballerini compongono il numeroso cast della compagnia, ed oltre ad alternarsi nel ruolo del Sommo Poeta, interpretano i più celebri personaggi della prima cantica della Divina Commedia,accompagnando un pubblico di “dannati” lungo un percorso di circa un chilometro che discende nei nove gironi infernali.
“Nel mezzo del cammin di nostra vita" Dante Alighieri (in questo caso l'attore Antonio D'Avino) esorta i visitatori ad avvicinarsi all'entrata degli inferi e sin da subito si rivela non solo come abile interprete – tutti i testi sono originali e recitati in lingua volgare fiorentina – ma come valida guida della location e “voce fuori campo” a commento dell'intricato plot narrativo.
All'interno delle grotte il respiro è quasi anelante, man mano che si avanza le calde temperature della superficie lasciano spazio all'aria fredda ed umida del sottosuolo dove la miriade di stalattiti e stalagmiti concrezionati, grazie a colorati giochi di luce, creano un sinistro contrasto chiaroscurale, un dinamismo scenografico maestoso ma minaccioso.
Sorto dal buio delle cavità è il poeta Virgilio (Antonio Annunziata) il primo ad incontrare Alighiero col suo seguito di anime vaganti. Una figura sottile e di elegante portamento, credibile nell'atteggiamento ma poco coinvolta nel dialogo col suo interlocutore, evanescente poiché abbandona la scena in un tempo prematuro, forse per dar spazio anche alla fugace comparsa di Beatrice (Simona Fasano). Si susseguono in ordine Francesca da Rimini (Laura Pagliara), che con voce struggente canta il suo mal d'amore; Farinata degli Uberti (Gianni D'Amato), nobile ghibellino virile ed irato; Antimo Buonanno alias Ulisse, eroe umile e melanconico dallo sguardo introspettivo; il Conte Ugolino interpretato con pathos da Rodolfo Medina, affiancato da un quadro macabro che lo ritrae durante la scena del cannibalismo insieme all'arcivescovo Ruggieri.
A questi protagonisti si affiancano le ballerine del collettivo nei ruoli delle Fiere e delle Erinni.
La danza in questo tipo di eventi spettacolari ha il più delle volte un preciso compito, ovvero quello di sostituirsi alla parola per riempirla, colmarla, svelarla, definirla, specialmente quando si affronta la narrazione. I movimenti e lo stile coreografico di stampo moderno adottati nella performance invece urtano la fluidità e la struttura logica del pezzo, si distaccano dal contesto drammaturgico e dal sentimento poetico. Una qualità di danza sottile, leggera e sobria avrebbe reso il lavoro più sperimentale ed attuale.
E a proposito di quadri e di contemporaneità, non mancano le installazioni luminose, care all'arte contemporanea: se ne ritrovano molteplici – per esempio le fotografie in bianco e nero che ritraggono i mali dell'epoca moderna disseminate lungo il tragitto finale – così come le sculture, tra le quali quella che raffigura il Cerbero, il cane tricefalo guardiano dell'Ade.
La performance chiaramente è volta a stimolare l'interazione con il pubblico, utilizza tutti i canali sensoriali possibili, è illustrativa e sfiora il genere della commedia musicale, anche se la colonna sonora scelta non è fra le migliori come anche la qualità dell'audio che però ritrova amplificazione negli spazi delle cave. Un sottofondo musicale costante, più ricercato e uniforme avrebbe contribuito a migliorare la resa di alcune scene.
Certamente un interessante progetto quello promosso dall'agenzia di spettacolo Tappeto Volante in collaborazione con la società delle Grotte di Castelcivita, un'iniziativa attiva da circa tre anni e che facilita alle scolaresche la fruizione del poema didattico-allegorico per eccellenza, valorizzando al contempo uno dei più belli ed inesplorati patrimoni paesaggistici della Campania.
Una trovata intelligente sia dal punto di vista culturale che commerciale, un'occasione che, insieme a tante altre ideate da Domenico Corrado, coniuga istruzione, turismo e svago.
Dal 26 settembre 2015 L'Inferno di Dante cambia nuovamente palcoscenico, riempiendo gli angusti cunicoli del Museo del Sottosuolo a Napoli, dove sarà ospitato per la stagione autunnale fino al 3 gennaio 2016, per poi “uscire a riveder le stelle” chissà in quale altro suggestivo luogo...

 

 

 

 

L'Inferno di Dante nelle Grotte di Castelcivita
drammaturgia e regia
Domenico Maria Corrado
con Salvatore Mazza, Peppe Piacquadio, Ciro Zangaro, Enzo Varone, Antonio D'Avino, Antonio Annunziata, Valeria Scognamiglio, Eliana Virgilio, Teresa Di Guida, Simona Fasano, Laura Pagliara, Monica Caruso, Mary Iovine, Anna Edipio, Domenica Cimmino, Gianni D'Amato, Michele Tarallo, Antimo Buonanno, M. Giusy Bucciante, Rodolfo Medina
produzione Tappeto Volante s.r.l.
col sostegno di Grotte di Castelcivita s.r.l.
Castelcivita (SA), Grotte di Castelcivita, 22 agosto 2015

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