Teatro La ribalta di legno
«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».
Sull'assito un accocco di indumenti e accessori è l'unico segno di una presenza femminile, orme apparentemente freschissime di una permanenza il cui indice di durata è direttamente proporzionale all'accumulo di scarpe disseminate sul pavimento. Un uomo di spalle è contestualmente impegnato in una scrosciante minzione e in un monologo, la cui aura premonitoria non è attenuata dallo sversamento di liquidi corporei.
Davvero occorre dimenticare il Sogno di una notte di mezza estate nel recensire Der Park? Davvero basta mettere a verbale che i nomi sono cambiati, che il tutto s’ambienta nella Berlino panzer-punk degli anni Ottanta e che i vestiti hanno forma e stile moderno per dire che non c’è Shakespeare nello Strauss di Peter Stein? Davvero Ippolita e Teseo, Filostrato ed Egeo e Lisandro, Erminia, Demetrio, Elena, le fate e gli artigiani, gli spiriti e la corte sono spariti dalla scena e, al loro posto, altri personaggi di un’altra trama calpestano il palco dell’Argentina?
- Der Park
- Botho Strauss
- Sogno di una notte di mezza estate
- william shakespeare
- Roberto Merlin
- Peter Stein
- Pia Lanciotti
- Graziano Piazza
- Silvia Pernarella
- Giuanluigi Fogacci
- Maddalena Crippa
- Paolo Graziosi
- Fabio Sartor
- Andrea Nicolini
- Mauro Avogadro
- Martin Chishimba
- Arianna Di Stefano
- Laurence Mazzoni
- Michele De Paola
- Daniele Santisi
- Alessandro Averone
- Romeo Diana
- Flavio Scannella
- Carlo Bellamio
- Ferdinand Woegerbauer
- Anna Maria Heinreich
- Joachim Barth
- Massimiliano Gagliardi
- Serafino Amato
- Jan Kott
- Harold Bloom
- Gilbert Keith Chesterton
- Alessandra Ruggiero
- Shirley Nelson Garner
- Jonathan Hall
- Teatro di Roma
- Teatro Argentina
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Omaggiando Pier Paolo Pasolini, si ricorda la figura del poeta, dell’intellettuale, del drammaturgo; omaggiando la memoria di Pasolini, nel quarantennale della morte, il ventaglio delle scelte possibili è ampio, potendosi avvalere delle sue parole scritte, proposte e riproposte, o anche cimentandosi con la rielaborazione del suo lascito ideale.
- Davanti agli occhi
- omaggio a Pier Paolo Pasolini
- Antonio Grimaldi
- Teatro Grimaldello
- Pier Paolo Pasolini
- La Divina Mimesis
- Nel ventre della balena
- Hermann Melville
- Oriana Fallaci
- Pippo Delbono
- Orchidee
- Davide Speranza
- Enrico Goka
- Pia Ansalone
- Elvira Buonocore
- Paolo Cipriano
- Cristina Cordiano
- Gemma De Cesare
- Massimo Deo
- Gianluca De Stefano
- Alessandro Gioia
- Luisa Lorenzi
- Cristina Milito Pagliara
- Gabriella Orilia
- Ada Perazzi
- Matteo Rinaldi
- Rosazoe Russo
- Angela Salvio
- Alessandra Sandybelle
- Alfonso Tramontano Guerritore
- Massimo Villani
- Anna Rita Vitolo
- Teatro Diana Nocera Inferiore
La scena è aperta, ostesa prima dell’inizio al Ridotto del Mercadante. Un rettangolo bianco al centro, immerso nel buio delle pareti, riflesso nel nero lucido del pavimento tirato a specchio. Un’ombra si muove sotto il bianco, un nero più opaco del nero dell’assito. Un uomo esce dal rettangolo, Andrea Renzi, il racconto ha inizio. L’uomo parla, guarda senza guardare, il suo sguardo alza la parete che ci separa, sta parlando a noi, come entità collettiva, ma siamo ben consapevoli che non sta parlando a ciascuno di noi, che il racconto si svolge altrove, si è già svolto altrove e lui lo sta evocando, per noi, voce medianica cui sono affidati, di volta in volta, i personaggi.
- La neve del Vesuvio
- raffaele la capria
- Andrea Renzi
- L'armonia perduta
- Luigi Ferrigno
- gigi saccomandi
- zaira de vincentiis
- Fulvio Mascolo
- Diego Iacuz
- Domenico Pepe
- Armando Alovisi
- Elena Soria
- Lorenzo Zambrano
- Emmedue
- Teatro Stabile Napoli
- Ridotto del Teatro Mercadante
- Caterina Serena Martucci
- Il Pickwick
La vita come una strada da percorrere, la bici come metafora del cammino, con le salite da affrontare e le cadute da cui rialzarsi. C’è un uomo solo al comando, in questo spettacolo, ma la sua maglia non è bianco-celeste ed il suo nome non è Fausto Coppi; c’è un solo uomo, e forse non è nemmeno al comando, almeno non nel senso epico delle gesta sportive, ma c’è un uomo solo sulla scena ed indossa una camicia rossa come la passione. E racconta una storia; una storia di sacrifici e sentimenti, una storia che si esprime nel lessico familiare della terra in cui si svolge, la Calabria.
- Spingi e respira
- Lorenzo Praticò
- Giuseppe Praticò
- Marcella Praticò
- Spazio Teatro Reggio Calabria
- Fabrizio De Masi
- Lucio Lepri
- federazione Ciclistica Italiana
- ciclismo
- Fiorenzo Magni
- Fausto Coppi
- Gino Bartali
- Istituto Luce
- doping
- Mario Ferretti
- Dire Straits
- Romeo and Juliet
- GEOgrafie
- Teatri della contemporaneità
- teatro calabrese
- Gaetano Tramontana
- Piccolo Teatro del Giullare
- Salerno
- Michele Di Donato
- Il Pickwick
Samuel – titre de travail è uno spettacolo creato da Pascal Merighi per la Compagnia Trio CDT, composta da tre danzatori del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, Clémentine Deluy, Damiano Ottavio Bigi, Thusnelda Mercy, che hanno deciso di unire i loro nomi e le loro esperienze per proporre progetti di spettacoli internazionali di ricerca, insieme a laboratori e workshop di tecnica moderna, contemporanea, composizione coreografia ed improvvisazione.
- Samuel titre de travail
- Pascal Merighi
- Clémentine Deluy
- Damiano Ottavio Bigi
- Thusnelda Mercy
- Volker Wurth
- Michael Götz
- Maurizio Di Maio
- Salvatore Palladino
- Alessandra Paoletti
- Felicitas Willems
- Institut français Napoli
- Institut français Italia
- Goethe Institut Napoli
- Cafè Ada Mare e V
- Ekeby Art & Research
- Lo spopolatore
- Samuel Beckett
- Trio CDT
- Notes d'inemploi
- Yann Marussich
- Le Debut de l'A
- Pascal Rambert
- Pina Bausch
- Danza contemporanea
- teatro danza
- piccolo bellini
- simona perrella
- Il Pickwick
Due proiettori illuminano di luce bianca la tela blu del sipario. Un allegro motivetto è il tappeto sonoro che ci catapulta in una Napoli antica, ma per certi versi ancora viva, quella Napoli di fine XIX secolo, sottoproletaria, colorita e malandata, in cui il Pulcinella inurbato di Petito si è ridotto a mille mestieri per sbarcare il lunario. La tela si apre su una misera stanza, ricreata con curato realismo di solida scenografia: le mura scalcinate, con l’intonaco scrostato, i mattoni a vista, evidenti macchie verdognole di umidità, le porte e le finestre malconce, i vetri rotti, un pavimento sconnesso che un tempo doveva essere stato di marmo, mobilio di legno di fortuna, una scopa di saggina nell’angolo.
Non ho fatto tanto caso a quante persone siano presenti nella bella sala del Palazzo de' Liguoro, dove è andato in scena Ultimo primo giorno di re Ferdinando VIII e la fragilità della luna di cartapesta. Se pure li contassi uno ad uno, il mio numero risulterebbe una bugia. In ognuno dei corpi presenti c’è una folla che guarda. Sono sistemati, composti e controllati, in ogni persona poggiata su una sedia. Osservano gli attori in scena. Sono due ma ho appena detto una bugia e i personaggi non sono in grado di contarli. Gli attori sono gli unici uomini che possono pubblicamente credersi qualcun altro e non risultare pazzi. Cristian Izzo, allora, fa Ivan, che a sua volta fa il re di Spagna Ferdinando “… e che re!”. Ma Ivan è in un manicomio a quanto sembra.
Un laboratorio, un seminario, un’occasione per scrutare da un’altra prospettiva ciò che sta alla base di quel che poi si compie in scena; l’opportunità di esercitare la curiosità del proprio sguardo, un po’ come fanno certi impertinenti bambini quando, ancora immersi nell’età dei giochi, cominciano a sbirciare sotto le gonne per iniziare ad esplorare i segreti della vita: non c’è prurigine, non c’è malizia, solo l’incanto del candore che svolta verso il piacere della scoperta, dell’esplorazione…
Se tu chiedi di rinunciare alla vita, la vita
non ti preserva, comunque ti uccide.
(Emma Dante)
Il buio è la premessa di ogni spettacolo, il luogo d’origine da cui parte ogni trama: dal buio sorgono gli arredi di scena, vengono i personaggi della storia, nasce la prima parola che viene detta. Per questo – che la platea sia piccola o grande, che appartenga a una stanza di periferia o alla sala elegante di un’importante città – esiste il momento magico, lentissimo e benefico in cui le luci si spengono e tace ogni voce mentre, in assito, s’attarda l’inizio. Senza questo buio, spazio/tempo di passaggio dal mondo consueto all’inconsueto del teatro, nessuna opera potrebbe cominciare.
- Le sorelle Macaluso
- Emma Dante
- Serena Barone
- Elena Borgogni
- Sandro Maria Campagna
- Italia Carroccio
- Davide Celona
- Marcella Colaianni
- Daniela Macaluso
- Leonardo Saffi
- Stephanie Taillandier
- Cristian Zucaro
- Gaetano Lo Monaco Celano
- Daniela Gusmano
- Carmine Maringola
- teatro stabile di napoli
- Théâtre National Bruxelles
- Festival d'Avignon
- Folkteatern Göteborg
- Atto Unico
- Compagnia Sud Costa Occidentale
- City on Stage
- Città in Scena
- Premio Ubu
- Premio ANCT
- Andrea Porcheddu
- Patrizia Bologna
- Palermo dentro
- Vita mia
- Io, Nessuno e Polifemo
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Corpo a tre ali è un’improvvisazione tra movimento e suono, dettata da un forte ascolto tra due danzatori, Fabrizio Varriale e Teri Jeanette Weikel, ed una violinista, Silvia Tarozzi. La Compagnia Danza Flux, composta da Fabrizio Varriale e Chiara Alborino, ha instaurato uno dei tanti ponti artistici che crea nel napoletano per far approdare nuove o storiche generazioni di artisti internazionali. In questo caso, è giunta a Napoli Teri Weikel, danzatrice e coreografa californiana, che è stata per anni coreografa e maître de ballet presso la Donald Byrd Dance Foundation a New York e diplomata dal 2002 nel metodo Feldenkrais che applica sempre nelle sue classi di danza.
- Corpo a tre ali
- Compagnia Danza Flux
- Fabrizio Varriale
- Chiara Alborino
- Teri Jeanette Weikel
- Silvia Tarozzi
- Artisti Drama
- Donald Byrd Dance Foundation
- New York
- metodo Feldenkrais
- improvisation
- happening
- Merce Cunningham
- John Cage
- contact
- Danza contemporanea
- piccolo bellini
- simona perrella
- Il Pickwick
La natura delle cose ama nascondersi, celebre massima dell’oscuro filosofo greco Eraclito che fondava la visione della vita sulla “coincidentia oppositorum", simbolo che il reale è velato da qualcos’altro e che ogni presenza ed essere è tale perché cela e contemporaneamente afferma un suo opposto. Lo spettacolo, firmato dalla compagnia napoletana Danza Flux, che opera un’interessante ricerca nel campo della danza contemporanea, si è ispirato al verso eracliteo ed alle riflessioni di un altro filosofo, contemporaneo, Jean-Luc Nancy, che molto ha indagato l’universo della danza.
Le Nuvole e chi firma quest’articolo erano un appuntamento sospeso; Le Nuvole ed io ci rincorrevamo ripromettendo di incontrarci e continuavamo a guardarci da lontano, conoscendoci attraverso altri sguardi, o al più sfiorandoci e scambiandoci occhiate di sfuggita. Finalmente, poi, come fosse un dovere imprescrittibile da ottemperare, siamo riusciti a far sì che i nostri sguardi si incrociassero, che lo sguardo attraverso il quale ci riflettessimo fosse il mio puntato verso un palco da una platea condivisa con i bambini; i bambini, ovvero gli sguardi a cui Le Nuvole dedicano il proprio lavoro. Ma non solo.
- La grande magia
- Eduardo De Filippo
- Rosao Sparno
- luca iervolino
- antonella romano
- Paolo Zecca
- alessandra gaudioso
- riccardo cominotto
- massimiliano foà
- Gaetano di Maso
- Massimo Ruccio
- Luigi Maffettone
- le nuvole
- Associazione Casa del Contemporaneo
- Teatro Le Nuvole
- Le Nuvole Stabile di innovazione ragazzi
- Luigi Pirandello
- pirandellismo
- metateatralità
- illusione
- teatro per ragazzi
- Signora illusione
- realtà e finzione
- Teatro Galilei 104
- Michele Di Donato
- Il Pickwick
Si apre la tela sul buio che non è ancora azione. Un proiettore fa scendere il suo cono di luce dall’alto. Poi un altro, a illuminare della panche rosse. Poi di nuovo buio. Azione. Quattro figure sedute su panche rosse, fisse, immobili, lo sguardo duro, corrucciato, quasi ieratiche. E poi compare Amleto, alto e pallido, avvolto in una coperta di lana a quadri e recita il titolo: Hamlet travestie, da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare. Non siamo in Danimarca però, ma a Napoli, o forse piuttosto nell’hinterland napoletano. Amleto Barilotto ha perso il padre in un incidente d’auto, la madre, lo zio e il cugino si arrabattano come possono, per ripagare il debito contratto con il perfido don Gennaro e Ornella, la sua fidanzata, aspetta un figlio da lui.
- Hamlet Travestie
- John Poole
- william shakespeare
- Emanuele Valenti
- Gianni Vastarella
- Marina Dammacco
- Giuseppina Cervizzi
- Christian Giroso
- carmine paternoster
- Valeria Pollici
- MIrko Calemme
- Giuseppe Di Lorenzo
- Punta Corsara
- 369gradi
- Teatro Franco Parenti
- Olinda
- Armunia/Inequilibrio Festival
- Fuori Luogo La Spezia
- amleto
- Petito
- teatro nel teatro
- metateatro
- Teatro Nuovo
- Caterina Serena Martucci
- Il Pickwick
Per una volta parto dal dopo-spettacolo, contraddistinto da Momenti Critici, spazio-occasione voluto da Straligut Teatro, organizzatore della rassegna TeatrInScatola e a cui ho preso parte: si tratta di un incontro/confronto tra il critico e l’artista, con la partecipazione attiva del pubblico. Non comporta – sia chiaro – l’atto recensivo di ciò che è appena terminato (impossibile, almeno per me) ma di realizzare una messa in comune di punti di vista non coincidenti rispetto a un’apparizione vissuta e sparita, tra palco e platea.
Iniziativa lodevole, rientra nel novero degli sforzi che qui – come altrove – si stanno compiendo (nonostante il silenzio istituzionale e l'assenza di un sistema economico virtuoso che funga da incentivo o sostegno) per rigenerare le pratiche teatrali contemporanee, intendendo includere in queste anche l’accompagnamento esegetico, l’approfondimento critico.
- Loro
- Storia vera del più famoso rapimento alieno in Italia
- Maurizio Patella
- Antonio Paolacci
- Davide Rigodanza
- Scarlattine Teatro
- Kilowatt Festival
- Chiara Chianucci
- Straligut Teatro
- Fabrizio Trisciani
- Francesco Perrone
- InBox
- Pietro Zanfretta
- ufologia
- avvistamenti alieni
- Teatro di narrazione
- cunto
- Liguria
- 1978
- Momenti Critici
- Teatro del Costone
- Siena
- alessandro toppi
- Il Pickwick