“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Cinema

Cinema La sala delle immagini

«Nel buio un fascio di pulviscolo bianco si diresse al telo dinnanzi: si generarono immagini. Apparvero donne e uomini in strade mai viste e guglie, ciminiere, ponti, campanili tra case. Apparvero mondi, apparvero storie».

Sunday, 25 September 2016 00:00

"Anomalisa", la vacuità di una vita in stop motion

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Può una pellicola del tutto priva di esseri umani spiegare cosa significhi esserlo e cosa voglia dire “sentirsi vivi”?
Michael Stone vive in un mondo di persone che non hanno caratteristiche che ne contraddistinguano l’unicità, né il volto né la voce, prestata da Tom Noonan a tutti i personaggi del film, bambini e donne comprese.

Friday, 16 September 2016 00:00

Tra cinema e arti visive

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Dell'importante rapporto tra cinema ed arti visive si parla spesso seppure in maniera un po' scontata se non superficiale. Su tale tematica è stato pubblicato un importante studio di Marco Senaldi, Rapporto confidenziale. Percorsi tra cinema ed arti visive (Mimesis, 2012) ed il rapporto confidenziale” a cui si riferisce il titolo del saggio è proprio quello che intercorre tra il cinema e le arti visive, rapporto che l'autore evita di cercare nei semplici rimandi reciproci tra le due pratiche proponendo, piuttosto, uno studio trasversale del cinema in rapporto alle arti visive, evidenziando come il cinema non sia pensabile al di fuori del sistema delle arti. La tesi sostenuta dallo studioso è che arti contemporanee e cinema costituiscano un sistema complesso di cui fanno parte tanto pratiche tradizionali come pittura e scultura, quanto video, installazioni e cinema. Tale sistema complesso necessita pertanto, secondo Senaldi, di essere studiato attraverso un adeguato approccio onnicomprensivo.

Thursday, 01 September 2016 00:00

Aragoste e distopia

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Yorgos Lanthimos è un regista, produttore e sceneggiatore cinematografico greco che solo nello scorso 2015 è passato alla produzione in lingua inglese. È perciò comprensibile non averne sentito parlare, visto l’americacentrismo che vige nella produzione cinematografica mainstream. Il suo debutto anglofono ha come protagonisti Colin Farrell e Rachel Weisz: The Lobster, ha un sapore strano e spesso straniante, dal momento che fa della distopia la sua matrice creativa.

Tuesday, 26 July 2016 00:00

Le due storie di Spotlight

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Recentemente mi è capitato di vedere un film dal titolo poco attraente, uno di quelli pubblicizzati nelle multisale cinematografiche prima di quello per cui hai pagato. Una produzione che, durante i brevi minuti del trailer, sentivo il dovere morale di vedere: non solo per la storia raccontata, ma anche perché i protagonisti erano dei giornalisti.

Tuesday, 07 June 2016 00:00

Che aria tira ai Cantieri?

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I Cantieri Culturali alla Zisa, sede di manifestazioni di un certo interesse artistico – ricordiamo l’appena conclusa esposizione colossale del repertorio fotografico di Letizia Battaglia – non sono mai in fermento come in questo periodo dell’anno che vede non solo l’arrivo della calda estate palermitana – imparagonabile a qualsiasi altra estate! – ma, soprattutto, ospita dal 29 maggio al 5 giugno il Sicilia Queer FilmFest giunto quest’anno alla sesta edizione.

Tuesday, 26 April 2016 00:00

Il Potere e il suo opposto

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Roberto Andò ha dedicato la prima alla sua città, Palermo, pronto alle reazioni di una stampa locale che conosce bene e accolto dalla fiducia dei conterranei. All'anteprima di Le confessioni, che è nelle sale italiane da giovedì 21 aprile, era presente tutto questo. Dopo la visione del film Andò ha risposto alle domande della stampa con grande sincerità dicendosi ispirato, al momento della creazione, da una suggestione che, trasmessaci, permette ora di scrivere con più coraggio.

Wednesday, 13 April 2016 00:00

Storie di solitudine... condominiale

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Tre storie. Tre racconti di solitudine e di vita vissuta ai margini della società che conta. Lo scenario, la periferia di Parigi. Il film, Il condominio dei cuori infranti di Samuel Benchetrit. Charly è un adolescente all’apparenza apatico che vive con una madre che non c’è mai; Jeanne Meyer è un’attrice disoccupata un po’ su con l’età, dal carattere scontroso e respingente, e Sternkowitz è un uomo solitario, un po’ squallido, che fugge dai rapporti umani ed evita i suoi stessi condomini, ma che in realtà, ha bisogno di una metà che lo completi.

Monday, 28 March 2016 00:00

Metacinema alla camomilla

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Io ci ho provato a tenere gli occhi aperti e ci sono riuscita, ma non potrei giurate che sia stato lo stesso per tutti quelli che erano in sala con me. Ave, Cesare!, il nuovo film di Ethan e Joel Coen potrebbe vantare, se si considerano i primi trenta minuti almeno, le proprietà di una camomilla. Il resto della pellicola, almeno per me, è poco chiaro.

Saturday, 12 March 2016 00:00

Hi, my name is Deadpool!

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Deadpool. Se non avete ancora visto il nuovo film targato Marvel dovete andarci di corsa. Il supereroe in tuta di spandex rossa non è il solito "buono" creato a immagine e somiglianza dei valori migliori che l'umanità dovrebbe possedere. È semplicemente Deadpool, the merch with a mouth, l'uomo con più parlantina che armi (e di "giocattoli" ne possiede tanti).
Interpretato da Ryan Reynolds, Wade Wilson è ex mercenario, ora assassino su commissione per chiunque abbia abbastanza soldi, che come nelle migliori fiabe veste i panni del cavaliere senza macchia e senza paura per andare a salvare la donna che ama.

Un buono, un cattivo e l’eterno scontro tra il bene e il male, una donna da difendere e una timida storia d’amore condita dal dramma che, però, si rivela catartico. Insomma, tutti gli ingredienti necessari per una storia di supereroi in piena regola, come quelle raccontate dai cartoni giapponesi che hanno accompagnato l’infanzia della generazione nata negli anni Settanta. Il film è Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Mainetti, uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 25 febbraio e già diventato un grande successo di pubblico.

Saturday, 20 February 2016 00:00

Tarantino mago dello storytelling

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Il nome del regista Quentin Tarantino è ormai diventato sicurezza, sigla di azione e piacevolezza, sigillo di un microcosmo dai tratti peculiari.
Anche nel caso del suo ottavo film, The Hateful Eight, il regista non si smentisce: affiorano tutte quelle caratteristiche che ne costituiscono l’inconfondibile firma. Si parte con il solito omaggio alla cinematografia italiana degli anni Settanta, quella degli intransigenti tutori della legge degli spaghetti-western di Sergio Leone.

Dall'11 febbraio è nelle sale italiane The End of the Tour – Un viaggio con David Foster Wallace, uno dei film più attesi (e temuti) dell'anno. Diretto da James Ponsoldt, consiste nella trasposizione cinematografica del libro di David Lipsky (Come diventare se stessi. David Foster Wallace si racconta), uscito nel 2010, in cui lo scrittore – che all’epoca scriveva per Rolling Stone – trascrive fedelmente il materiale delle interviste a David Foster Wallace, registrate nel 1996, alla fine del tour promozionale di Infinite Jest.

Friday, 05 February 2016 00:00

Le avventure di un centenario

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Allan Karlsson è un centenario che vive in una casa di riposo dalla quale, il giorno del suo centesimo compleanno, decide di fuggire saltando dalla finestra. Ovviamente Allan non salta letteralmente dalla finestra. Vi immaginate un centenario che salta dalla finestra? Come minimo si sarebbe rotto un femore e il film si sarebbe concluso in un letto d’ospedale al decimo minuto.

Tuesday, 02 February 2016 00:00

"Revenant", vendetta stra-ordinaria

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Una piccola idea di Revenant il pubblico più dolcemente ingenuo alla Amélie Poulain se la riesce a fare già girando gli occhi in sala: un manto folto composto prevalentemente da più o meno giovani maschi in attesa di vedere un film virile, e in effetti, Revenat – Redivivo, ultimo film di Alejandro González Iñárritu, è anche un film molto “maschio”, ma non nel senso più comune del termine.

Saturday, 30 January 2016 00:00

"Source Code": si muore davvero?

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Avete mai visto un film alla fine del quale non riuscivate a far altro che dire “che bello!”? Io si. E quel film è Source Code di Duncan Jones. Devo ammetterlo, all’inizio ho un po’ arrancato a capire cosa stesse succedendo. Ero confusa quasi quanto il protagonista che crede di essere in Afghanistan, ma si trova legato in una capsula in collegamento con una base governativa anche se qualche minuto prima era seduto su un treno.

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