
Cinema La sala delle immagini
«Nel buio un fascio di pulviscolo bianco si diresse al telo dinnanzi: si generarono immagini. Apparvero donne e uomini in strade mai viste e guglie, ciminiere, ponti, campanili tra case. Apparvero mondi, apparvero storie».
Cinema contemporaneo: un laboratorio autoriflessivo
Written by Gioacchino Toni“Che cosa è il cinema?”, si chiedeva André Bazin dando vita ai celebri Cahiers du cinéma nella Francia del dopoguerra. Se per certi versi la domanda si confrontava all’epoca, ed ancora per diversi decenni, con un oggetto di studio relativamente stabile, a cavallo del passaggio di millennio la domanda torna a far capolino in un panorama in cui tale oggetto di studio sembra essersi fatto davvero instabile circondato com’è da un proliferare di forme e media audiovisivi in costante mutazione.
- Road to Nowhere
- Il cinema contmporaneo come laboratorio autoriflessivo
- Pietro Masciullo
- André Bazin
- Cahiers du cinéma
- Henry Jenkins
- Convergence Culture
- digitalizzazione
- Jean Epstein
- Walter Benjamin
- L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica
- video on demand
- piattaforme online
- Aby Warburg
- studi visuali
- IL bisogno di cinema
- Il Grande e potente Oz
- Sam Raimi
- Il Mago di Oz
- Victor Fleming
- blockbuster
- L'immagine del deserto
- Autoriflessività del dispositivo come dialettica intermediale
- Jean Luc Godard
- Adieu au langage
- Sils Maria
- Olivier Assayas
- The Canyons
- Paul Schrader
- Monte Hellman
- saggistica cinematografica
- cinema
- Bulzoni Editore
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Questi nostri ultimi anni sono stati caratterizzati da diverse situazioni cinematografiche, dal riaffiorare di una sperimentazione e di una volontà di approfondimento di tematiche di cui si è poco usufruito, di specifiche istanze che complicano e condividono in modo puntuale una molteplicità di prospettive afferenti a quei gruppi ed a quegli individui che hanno ancora poca voce pur essendo parte strettamente integrante dell’identità sociale. Un lavoro più ricercato, nel cinema d’autore come in quello indipendente o nelle produzioni web e televisive, sta interessando già da un po’ anche la nostra Italia. L’offerta torna finalmente ad essere diversificata e, passando in rassegna le varie proposte, non può non balzare agli occhi un fenomeno del genere comico abbastanza nuovo ma già fortemente radicato nella nostra cultura mediatica, curioso fattore di disarmante umorismo: Maccio Capatonda.
- The Generi
- Maccio Capatonda
- Marcello Macchia
- Herbert Ballerina
- Luigi Luciano
- Antonia Truppo
- Franco Mari
- Alvaro Vitali
- Antonello Fassari
- Nino Frassica
- Fabio Rovazzi
- Lotus Production
- Sky Box Sets
- serie TV
- fake trailer
- Mai dire Lunedì
- Mai dire Martedì
- Mario
- Mariottide
- Italiano Medio
- Omicidio all'italiana
- Lo chiamavano Jeeg Robot
- Indivisibili
- Monty Python
- cinema
- Roberta Andolfo
- Il Pickwick
“Dogman”: quando il bisogno di inclusione è più forte
Written by Viviana Calabria“Anche se uno riesce a fuggire da una gabbia, non finirà col ritrovarsi in un’altra, solo più grande?”
(Haruki Murakami)
Conoscete la storia, vera, del Canaro della Magliana? Io a guardare il film ci sono andata ignorando completamente i fatti. E forse è stato un bene, perché il cinema è arte, è raccontare storie, è narrare di vite simili ma mai uguali alla realtà. E Garrone nel suo Dogman prende spunto da un fatto vero, conosciuto, che si è inciso nelle coscienze di tanti, riuscendo nello stesso tempo a distaccarsene, a prendere una strada diversa che portasse alla luce le contraddizioni degli uomini.
- Dogman
- Matteo Garrone
- Ugo Chiti
- Massimo Gaudioso
- Marcello Fonte
- Edoardo Pesce
- Nunzia Schiano
- Adamo Dionisi
- Francesco Acquaroli
- Alida Baldari Calabria
- Gianluca Gobbi
- Aniello Arena
- Nicolaj Brüel
- Marco Spoletini
- Dimitri Capuani
- Giovanna Cirianni
- Archimede produzioni
- Rai Cinema
- La Pacte
- 01 Distribution
- Canaro della Magliana
- cinema italiano
- recnsioni
- cinema
- Viviana Calabria
- Il Pickwick
Nonostante Jean Cocteau non abbia mai scritto un trattato teorico sul cinema, secondo Stefania Schibeci, studiosa e docente di Pittura e arti del XX secolo (IULM), può essere collocato a pieno titolo tra i teorici del cinema. È nei suoi film che sono ravvisabili i principi guida della sua riflessione su questo medium e, a dimostrazione di tale convincimento, Schibeci ha recentemente pubblicato il saggio Jean Cocteau teorico del cinema (Mimesis, 2018).
- Jean Cocteau teorico del cinema
- Stefania Schibeci
- Jean Cocteau
- teoria cinematografica
- manie de vérité
- Opium
- Mon premier voyage
- scrittura di luce
- Sergej Michajlovič Ėjzenštejn
- André Breton
- Le sang d'un poète
- Orphée
- Le Testament d'Orphée
- La Belle et la Bête
- synchronisme accidentel
- réalisme irréel
- saggistica cinematografica
- Mimesis edizioni
- cinema
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Cinema narrativo e coinvolgimento emozionale
Written by Gioacchino ToniIl cinema ha il potere di immergere lo spettatore nelle storie che racconta, riesce per certi versi ad eliminare la distanza fisica tra chi è seduto in poltrona e chi abita lo schermo, è capace di commuovere come se le vicende narrate riguardassero in prima persona lo spettatore che, addirittura, per alcuni intervalli di tempo si annulla dimenticandosi di sé. Insomma il cinema, sin dalle origini, ha un sorprendente potere di coinvolgimento e di questo potere nel corso del tempo si sono interrogati non pochi cineasti e studiosi a partire dalle conoscenze in loro possesso all’epoca circa il funzionamento della mente umana.
- Il sistema schermo mente
- Enrico Carocci
- Cinema narrativo e coinvolgimento emozionale
- Teorie dell'immagine
- Istituzioni di storia e critica del cinema
- neuroscienze
- suspense
- relazione interaffettiva
- modelli enattivi e incarnati
- modulazione del sé spettatoriale
- saggistica cinematografica
- Bulzoni Editore
- cinema
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
La televisione – e non solo quella generalista, ormai – offre sempre più di rado possibilità di visione di cinema di qualità; anche i palinsesti delle pay-tv sono sempre più invasi da tritume commerciale e da filmografie di livello sostanzialmente mediocre. Pur senza entrare nel merito di dinamiche produttive e distributive e nelle ragioni specifiche sottese, mi pare un chiaro dato di fatto che oggi maggiore appeal distributivo sul piccolo schermo ce l’abbiano soprattutto le serie tv, prodotte con dovizia di mezzi e molte volte anche di pregevole fattura, pure perché affidate a registi, attori e sceneggiatori anche di alto profilo.
- Captain Fantastic
- Matt Ross
- Viggo Mortensen
- George MacKay
- Samantha Isler
- Annalise Basso
- Nicholas Hamilton
- Shree Crooks
- Charlie Shotwell
- Trin Miller
- Steve Zahn
- Kathryn Hahn
- Frank Langella
- Ann Dowd
- Nissi Pyle
- Erin Moriarty
- Stéphane Fontaine
- Joseph Krings
- Alex Somers
- Electric City Entertainment
- ShivHans Pictures
- Festival di Cannes
- Un certain regard
- Noam Chomsky
- Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
- Sweet Child o' Mine
- cinema americano
- favola hippie
- Retrovisioni
- cinema
- Michele Di Donato
- Il Pickwick
“Quella del cinema del reale è la tendenza che più di ogni altra nel cinema contemporaneo produce nuove immagini del mondo, nuovi sguardi e nuovi interrogativi sul reale e le sue conseguenze”.
(Daniele Dottorini)
Un longevo quanto ingenuo luogo comune vuole che il cinema si sia trovato sin dalle sue origini a dover scegliere tra un indirizzo volto alla “presa del reale” e uno votato alla sua “reinvenzione fantastica”. Insomma, la solita storia che vuole da una parte i fratelli Lumière e il loro sguardo documentario sulla realtà e dall’altra Méliès con la sua idea di cinema come creazione di mondi fantastici e immaginari. Sappiamo quanto in realtà queste due linee si siano intersecate lungo tutta la storia del cinema e, soprattutto, continuino a farlo ai nostri giorni.
- La passione del reale
- Il documentario o la passione del mondo
- Daniele Dottorini
- Fratelli Lumière
- Georges Méliès
- documentario
- ambiente mediale
- cinema del reale
- Robert Flaherty
- John Grierson
- Dziga Vertov
- cinéma vérité
- Direct Cinema
- Free cinema
- cinema sperimentale
- saggistica cinematografica
- cinema
- Mimesis edizioni
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Andrea Mariani, docente di Teoria dei media e dei nuovi media presso l’Università degli Studi di Udine, nel suo Gli anni del Cineguf (Mimesis, 2017) analizza il materiale cinematografico realizzato in Italia dai Gruppi Universitari Fascisti durante il Ventennio, una particolare produzione in cui si intrecciano indistricabilmente cinema sperimentale d’avanguardia e cinema amatoriale.
- Gli anni del Cineguf
- Andrea Mariani
- Gruppi Universitari Fascisti
- cinema e fascismo
- cinema e propaganda
- fascismo
- cinema sperimentale d'avanguardia
- neorealismo
- 16 mm
- Opera Nazionale Balilla
- cineclub
- cinedilettantismo
- Guf
- Cineguf
- Il cinema sperimentale italiano dai cineclub al Neorealismo
- cinema
- saggistica cinematografica
- Mimesis edizioni
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Viste come qualcosa di più vicino al giornalismo o alla saggistica, a lungo le produzioni audiovisive documentarie non sono state considerate vero e proprio cinema. Contro questa convinzione, diffusa ancora oggi fuori dagli ambienti specialistici, Maurizio Fantoni Minnella ha steso il suo imponete volume Film documentario d’autore (Odoya, 2017) palesando sin dal sottotitolo, Una storia parallela, come questo luogo comune sia, una volta per tutte, da sfatare.
- Film documentario d'autore Una storia parallela
- Maurizio Fantoni Minnella
- documentario
- cinema di fiction
- linguaggio filmico
- Vero Cinema
- cineocchio vertoviano
- film sociale
- documentatio britannico
- scuola canadese
- cinema di poesia
- caméra stylo
- neorealismo
- cinéma vérité
- cinesaggio
- cinema non fiction
- documentarismo politico
- documentarismo sociale
- documentarismo d'autore
- docufiction
- biopic
- documentario d'animazione
- rockumentary
- cinementary
- mockumentary
- Dziga Vertov
- Robert Flaherty
- Michelangelo Antonioni
- Vittorio De Seta
- Ermanno Olmi
- Matti da slegare
- Silvano Agosti
- Marco Bellocchio
- Sandro Petraglia
- Stefano Rulli
- Anna
- Alberto Grifi
- Massimo Sarchielli
- Ansano Giannarelli
- Ugo Gregoretti
- Louis Malle
- Jean Rouch
- Jean Luc Godard
- cinegiornali liberi
- Fernando Ezequiel Solanas
- Mark Achbar
- Jennifer Abbott
- Michael Moore
- Kevin MacDonald
- Graz Michael Glawogger
- Wim Wenders
- Michel Khleifi
- Eyal Sivan
- Avi Mograbi
- Barbara Cupisti
- Francesco Maselli
- Mimmo Calopresti
- Paolo Pisanelli
- Michele Mellara
- Alessandro Mellara
- Erik Gandini
- Yervant Gianikian
- Angela Ricci Lucchi
- Davide Ferrario
- Daniele Vicari
- Joris Ivens
- stile documentaristico
- saggistica cinematografica
- cinema
- recensioni
- Odoya Edizioni
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Visages, villages è un documentario di Agnès Varda, regista e sceneggiatrice belga presto trasferitasi con la famiglia in Francia, e di JR, fotografo e artista visuale dell’Île de France di origine maghrebina. La Varda fa parte dei miti cinematografici del Novecento, avendo stretto rapporti professionali e amicali con diversi esponenti della Nouvelle Vague ed essendo pioniera del genere forse più noto, e certo più mitizzato, dagli intellettuali, del Novecento.
- Visages, villages
- Agnès Varda
- JR
- cinema francese
- documentario
- Claire Duguet
- Nicolas Guicheteau
- Romain Le Bonniec
- Valentin Vignet
- Maxime Pozzi Garcia
- Matthieu Chedid
- Ciné Tamaris
- JRSA
- Arte FRance Cinéma
- Cineteca di Bologna
- Île de France
- Provenza
- Jacques Demi
- Jean Luc Godard
- Guy Bourdin
- nouvelle vague
- cinema
- Valentina Mariani
- Il Pickwick
Il lavoro di Albert Serra, artista e regista catalano, è al centro di un recente libro curato da Vincenzo Estremo e Francesco Federici in cui ad alcuni saggi scritti, oltre che dai due curatori, da Chus Martínez e Andrea Mariani, si aggiunge una lunga intervista rilasciata da Serra a Udine in occasione dei lavori del Filmforum Festival del 2015.
L’opera di Serra si inserisce in “quelle spinte centrifughe di crescita del cinema contemporaneo verso aree liminali della cultura dell’immagine, sperimentazioni che hanno in molti casi preso il posto di un certo cinema underground del passato e che oggi vivono nell’intersezione e nell’ibridazione con le pratiche dell’arte contemporanea”.
- Albert Serra Cinema, arte e performance
- Vincenzo Estremo
- Francesco Federici
- Albert Serra
- Chus Martinez
- Andrea Mariani
- Filmforum Festival
- digitale
- arte performativa
- ibridazione
- avanguardia
- Arthur Rimbaud
- Singularity
- Biennale di Venezia
- slow movie
- arte visiva
- immagine in movimento
- cinema
- saggistica cinematografica
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Una pecora vagante nel giardino di una villa immensa, un traffico di corpi nudi e ingarbugliati tra loro, una donna apparentemente estranea a tutto questo che legge Saramago e che ricorda con nostalgia il passato, un uomo, un mito, ovvero Toni Servillo nei panni di colui che ha ingannato, deriso e umiliato il popolo italiano e prima di tutto se stesso, Silvio Berlusconi.
Loro 1 non è sicuramente il miglior film di Paolo Sorrentino, più vicino a La grande bellezza piuttosto che a L’uomo in più o L’amico di famiglia, ma è comunque una pellicola di serie A, con una grande fotografia, una sceneggiatura essenziale e piena di silenzi, una scenografia di livelli altissimi.
- Loro 1
- Paolo Sorrentino
- Umberto Contarello
- Toni Servillo
- Elena Sofia Ricci
- Riccardo Scamarcio
- Kasia Smutniak
- Euridice Axen
- Fabrizio Bentivoglio
- Roberto De Francesco
- Dario Cantarelli
- Anna Bonaiuto
- giovanni esposito
- Ugo Pagliai
- Ricky Memphis
- Lorenzo Gioielli
- Alice Pagani
- Caroline Tilette
- Gigi Savoia
- Benedetta Mazza
- Elena Cotta
- Iaia Forte
- Duccio Camerini
- Yann Gael
- Mattia Sbragia
- Max Tortora
- Milvia Marigliano
- Michela Cescon
- Roberto Herlitzka
- Alessia Fabiani
- Chiara Iezzi
- Luca Bigazzi
- Cristiano Travaglioli
- Indigo Film
- Pathé
- France 2 Cinéma
- Silvio Berlusconi
- Fabio Concato
- Gianpaolo Tarantini
- Noemi Letizia
- Veronica Lario
- La grande bellezza
- Il Divo
- L'amico di famiglia
- L'uomo in più
- cinema italiano
- recensioni
- cinema
- Sara Lotta
- Il Pickwick
Un recente volume di Lorenzo Marmo, Roma e il cinema del dopoguerra. Neorealismo, melodramma, noir (Bulzoni Editore, 2018), indaga le modalità con cui il grande schermo ha dato immagine alla città di Roma in un momento in cui, negli anni dell’immediato dopoguerra, il Paese è alle prese con la difficile, quanto necessaria, ridefinizione dello spazio collettivo e dell’identità nazionale dopo essere finalmente uscito dalla dittatura nazifascista.
- Roma e il cinema del dopoguerra
- Neorealismo, melodramma, noir
- Lorenzo Marmo
- dopoguerra
- neorealismo
- Giorni di gloria
- Mario Serandrei
- Luchino Visconti
- Giuseppe De Santis
- melodramma
- noir
- modernizzazione
- spazio urbano
- Marcello Pagliero
- Ladri di biciclette
- vittorio de sica
- Pietro Germi
- Gioventù perduta
- Il testimone
- La città si difende
- spazializzazione dell'ansia
- Le ragazze di piazza di Spagna
- Luciano Emmer
- saggistica cinematografica
- cinema
- Bulzoni Editore
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
La vicenda di Tonya Harding è di per sé storia aggressiva, senza sconti, aspra ma genuina, spiattellata ed “eviscerata” senza remore e senza diritto di replica, pur continuando a rimanere un enigma, perché al di là di ogni dichiarazione rilasciata da ciascun personaggio di questo impasto relazionale e professionale, e del giudizio della legge, molte delle oggettive responsabilità resteranno sempre sfuggenti. Ma ciò non costituisce l’unico fondamento della trama esistenziale della ragazza nata a Portland, campionessa in uno sport feroce, il quale in modo più esplicito di altri si compone di danza e di creatività, dentro le acrobazie e le figure impeccabili che una dura ed ininterrotta esercitazione porta a compimento, alla ricerca dell’istante perfetto. Un campo nel quale, come avviene in tante altre discipline, più sofferto e sacrificato è il lavoro alla base dell’attività, più leggiadra e spettacolare appare l’esibizione.
- Tonya
- Craig Gillespie
- Margot Robbie
- Sebastian Stan
- Allison Janney
- Julianne Nicholson
- Paul Walter Hauser
- Bobby Cannavale
- Caitlin Carver
- Bojana Novakovic
- Mckenna Grace
- Tonya Harding
- Jeff Gillooly
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- Olimpiadi invernali
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- gloria
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- cinema americano
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Un’indagine wellesiana sul film fantasma di Welles
Written by Gioacchino ToniMassimiliano Studer, a proposito del suo recente saggio Alle origini di Quarto potere. Too Much Johnson: il film perduto di Orson Welles (Mimesis, 2018), prospetta un calzante parallelismo “wellesiano”: così come Quarto potere (Citizen Kane, 1941) mette in scena un’indagine sulle motivazioni che conducono il personaggio a pronunciare in punto di morte la parola rosebud, altrettanto la sua ricerca è costruita sull’indagine circa i motivi che hanno obbligato al “silenzio visivo” Too Much Johnson (1938) per oltre settant’anni.
- Alle origini di Quarto potere
- Too Much Johnson: il film perduto di Orson Welles
- Too Much Johnson
- Orson Welles
- Quarto potere
- Citizen Kane
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- Massimiliano Studer
- Ciro Giorgini
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