
Cinema La sala delle immagini
«Nel buio un fascio di pulviscolo bianco si diresse al telo dinnanzi: si generarono immagini. Apparvero donne e uomini in strade mai viste e guglie, ciminiere, ponti, campanili tra case. Apparvero mondi, apparvero storie».
Il film Loveless − Premio (meritatissimo) della Giuria a Cannes nel 2017 − è ambientato nella Russia di oggi e racconta una storia in apparenza comune. Non solo in apparenza, in realtà, perché davvero la storia di due persone sposate che non si amano, con un figlio (solo uno) e che condizionano la sua serenità a causa del loro non-amore è molto diffusa. Ma è anche una storia non tipicamente russa, bensì molto occidentale, perché la famiglia in questione è benestante, per quanto, nonostante l’agiatezza, lo stabile in cui vive è un palazzone che riporta immediatamente l’immaginario dello spettatore al recente passato sovietico.
- Loveless
- Andrej Zvyagintsev
- Maryana Spivak
- Aleksey Rozin
- Matvey Novikov
- Andris Keišs
- Marina Vasil'eva
- Aleksej Fateev
- Oleg Negin
- Evgenij Gal'perine
- Saša Galperin
- Anna Mass
- Arte FRance Cinéma
- Why Not Productions
- Academy Two
- Russia
- occidentalizzazione
- nichilismo
- Festival di Cannes
- cinema russo
- Valentina Mariani
- Il Pickwick
La tromba delle scale ellittiche di Palazzo Mannajuolo, i gradini e i passamano barocchi, il frastuono silente e i colpi di pistola a sigillo di un amore morboso: la scena iniziale di Napoli velata, sapientemente ripresa da Ferzan Özpetek, è un vortice turbinoso che stordisce lo spettatore e lo introduce sotto il velo di Eros e Thanatos che da secoli attanaglia Partenope.
Vivere a Napoli, parlare di Napoli, sapere che Napoli è la cosa più vicina alla morte e alla vita nello stesso tempo; c’era davvero bisogno di un film così per ricordarci della bellezza sacra e profana di questa città?
Forse sì, forse no. Dipende da quanto si ami Napoli, e da quanto la si odi.
- Napoli velata
- Ferzan Ozpetek
- Gianni Romoli
- Valia Santella
- Giovanna Mezzogiorno
- Alessandro Borghi
- Anna Bonaiuto
- Peppe Barra
- Maria Pia Calzone
- Lina Sastri
- Isabella Ferrari
- Gian Filippo Corticelli
- Leonardo Alberto Moschetta
- Warner Bros
- R&C Produzioni
- Palazzo Mannajuolo
- Gomorra
- Cristo Velato
- Cappella Sansevero
- Giuseppe Sanmartino
- Vasame
- Arisa
- Pasquale Catalano
- cinema italiano
- Sara Lotta
- Il Pickwick
Sguardi postcoloniali sul cinema africano e italiano
Written by Gioacchino ToniA riprova di come gli studi filmici e visuali inizino a prendere in considerazione le produzioni africane e afrodiasporiche e, soprattutto, di come sia possibile farlo mettendo in discussione la tradizionale prospettiva occidentale, occorre segnalare il saggio Lo schermo e lo spettro. Sguardi postcoloniali su Africa e afrodiscendenti (Mimesis, 2017) di Leonardo De Franceschi, docente di Teorie e pratiche postcoloniali del cinema e dei media all’Università Roma Tre.
- Lo schermo e lo spettro
- Sguardi postcoloniali su Africa e afrodiscendenti
- Leonardo De Franceschi
- cinema africano
- cinema postcoloniale
- Università Roma Tre
- colonialismo
- immigrazione
- Áine O'Healy
- Africa
- Nouri Bouzid
- Youssef Chahine
- Abderrahmane Sissako
- mimicry
- Jerry Masslo
- Omar Sy
- Quasi amici
- Eric Toledano
- Olivier Nakache
- Lion of the Desert
- Mustapha Akkad
- Fascist Legacy
- BBC
- Jack Kirby
- Pietro Badoglio
- Adwa
- Haile Gerima
- Io sono Li
- Andrea Segre
- Là bas Educazione criminale
- Guido Lombardi
- Welcome to Shengenland
- Philippe Lioret
- Welcome
- Aki Kaurismaki
- Miracolo a Le Havre
- Emanuele Crialese
- Terraferma
- blackface
- La più bella scuola del mondo
- Luca Miniero
- Il povero il ricco e il maggiordomo
- Aldo Giovanni e Giacomo
- Morgan Bertacca
- cinema
- Mimesis edizioni
- saggistica cinematografica
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
“La ruota delle meraviglie“, sull'amore e altri demoni
Written by Sara LottaLa Coney Island degli anni ’50, attori di grande calibro come Kate Winslet in splendida forma nel ruolo di protagonista tormentata, una fotografia impeccabile, una trama che va dal romantico al drammatico passando per il thriller: questi gli elementi dell’ultima fatica cinematografica del registra Woody Allen.
- La ruota delle meraviglie
- Woody Allen
- Jim Belushi
- Juno Temple
- Justin Timberlake
- Kate Winslet
- Max Casella
- Jack Gore
- David Krumholtz
- Tony Sirico
- Steve Schirripa
- Debi Mazar
- Vittorio Storaro
- Alisa Lepselter
- Amazon Studios
- Gravier Productions
- Perdido Productions
- Midnight in Paris
- Match Point
- Roland Barthes
- Frammenti di un discorso amoroso
- Marcel Proust
- Alla ricerca del tempo perduto
- Coney Island
- Wonder Wheel
- cinema americano
- Sara Lotta
- Il Pickwick
Il tempo dei gitani è un film sull’itineranza di una famiglia rom. La storia di questa famiglia inizia in un villaggio della Jugoslavia ancora unita, di cui tutti erano membri. Così pareva. Ma anche lì, gli “zingari” ne hanno poi fatto realmente parte? A guardare il film, si ha l’impressione di una nomade autosufficienza della comunità rom, di un suo vivere ai margini, e non soltanto per scelta “ideologica” o lirica.
- Il tempo dei gitani
- Emir Kusturica
- Bora Todorović
- Davor Dujmović
- Husmija Hasimović
- Ljubica Adžović
- Sinolićka Trpkova
- Zabit Memedov
- Elvira Sali
- Suada Karisik
- Sedrije Halim
- Vilko Filač
- Andrija Zafranović
- Goran Bregović
- Forum Sarajevo
- Columbia Tristar
- Jugoslavia
- rom
- cinema europeo
- Retrovisioni
- Valentina Mariani
- Il Pickwick
Alle teorie filmiche che hanno storicamente privilegiato un approccio di tipo oculocentrico, Antonio Iannotta, docente presso la University of San Diego e alla San Diego State University, considerando, invece, il cinema come esperienza audiotattile, risponde con il suo ultimo saggio: Il cinema audiotattile. Suono e immagine nell’esperienza filmica (Mimesis, 2017). “I suoni sono macchie: anche se non li percepiamo immediatamente, ci toccano, ci sporcano, attecchiscono su di noi e lasciano una traccia che continua ad agire nel nostro inconscio di spettatori audiovisivi [...]. È a partire dalla relazione tra la macchina cinematografica e lo spettatore, sempre più centrata sui sensi, che il cinema sviluppa una formidabile qualità audiotattile”.
- Il cinema audiotattile
- Suono e immagine nell'esperienza filmica
- teorie filmiche
- audiovisivi
- Antonio Iannotta
- Vittorio Gallese
- Michele Guerra
- Lo schermo empatico
- Cinema e neuroscienze
- neuroni specchio
- Maurice Merleau Ponty
- Fenomenologia della percezione
- La conversazione
- Francis Ford Coppola
- Harry Caul
- La frattura sonora
- Il sonoro nel cinema
- Dolby
- fonofissazione
- high fidelity
- simulazione incarnata
- Georges Méliès
- Dziga Vertov
- David W Griffith
- saggistica cinematografica
- Mimesis edizioni
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Piovono pietre, ma Davide sconfigge Golia
Written by Valentina MarianiPiovono pietre, di Ken Loach, è ambientato nella Manchester post-thatcheriana. È un film del 1993 che descrive la difficile sopravvivenza di due famiglie operaie; di due operai amici, che vivono assieme il dramma della disoccupazione cercando di aiutarsi. In questi tempi di ultra-capitalismo selvaggio e di precariato globalizzato, reputo importante parlare di lavoro, di valori, di diritti, di equità. E così, riprendo Ken Loach, maestro semplice della classe operaia.
“Idioti”: l’inesprimibilità della sofferenza
Written by Valentina MarianiCosa è l’idiozia? Come si vive da idioti? Chi è veramente idiota? (ammesso che sia possibile definire i limiti e gli ambiti in cui incasellare gli altrui comportamenti ed atteggiamenti). È su questi temi che ci invita a riflettere, come sempre attraverso modi e formule espressive forti, antagonisti ed esasperati, Lars von Trier con il suo film Idioti.
La trama del film è la seguente: un gruppo di giovani amici decide di intraprendere una sorta di esperimento socio-psicologico: fingersi idiota e mostrarsi senza freni inibitori, nei suoi simulati, ricercati, talora poco sostenibili eccessi di demenza, alla benpensante popolazione di una cittadina danese (sicuramente più civile e meno giudicante delle nostre, da quel che si vede nel film... chissà cosa sarebbe successo in Italia...!).
“Tu non sei solo la mia grande storia d'amore, Rebecca, tu sei stata la mia grande svolta. E la nostra storia, anche se ora non sembra proprio, ti assicuro che è appena cominciata”.
Avete presente i monologhi cinici di Woody Allen sulle coppie, la vita, l'amore e tutti i fatti dell'esistenza che pare nascondano sempre un doppio fondo isterico e frustrato? Bene, dimenticateli. Dimenticate anche (solo per un po', mi raccomando) la coppia Sartre-de Beauvoir, insieme a tutte quelle cose super colte e super critiche utilissime ed essenziali per smascherare i cliché della nostra società e dei rapporti che in essa si instaurano. Non vi chiedo di lasciarvi intenerire al punto di diventare degli esseri molli senza spina dorsale, né di ottenebrare del tutto la sacrosanta capacità di riconoscere le trappole melliflue che la serie tv di cui a breve parlerò spesso gioca nella sua narrazione.
- This Is Us
- serie televisiva
- Dan Fogelman
- Milo Ventimiglia
- Mandy Moore
- Sterling K Brown
- Miles Fitch
- Lonny Chavis
- Chrissy Metz
- Rhode Island Ave Productions
- Zaftig Films
- 20th Century Fox Television
- l'ingenuità e la vita
- Woody Allen
- Jean Paul Sartre
- Simone de Beauvoir
- serie TV
- cinema
- Denise Cuomo
- Il Pickwick
“Black Mirror”, perché il peggio deve ancora venire
Written by Sara LottaCresce l’attesa per l’arrivo della quarta stagione della serie britannica Black Mirror che sarà un reboot delle precedenti stagioni e che promette come queste di sconvolgere il pubblico mondiale, rimanendo il più possibile fedele a se stessa. Nell’epoca in cui “se non guardi serie tv sei fuori dal mondo”, tocca – per chi non l’ha ancora fatto, o non ci aveva pensato, o non gliene è mai importato nulla – rivedere le precedenti tre stagioni per capire le ragioni dell’attesa e i motivi dello scalpore.
- Black Mirror
- serie televisive
- Endemol
- Charlie Brooker
- Regno Unito
- tecnologia
- International Emmy Award
- San Junipero
- Torna con me
- Orso bianco
- Ricordi pericolosi
- Her
- Spike Jonze
- Siri
- La corrispondenza
- Giuseppe Tornatore
- George Orwell
- 1984
- George Moore
- The Bending of the Bough
- serie TV
- cinema
- Sara Lotta
- Il Pickwick
Chiudo gli occhi e scorre dentro ad essi il fiume di pioggia pressoché incessante del film. Una bella idea, una originale realizzazione e un’ottima resa cinematografica. Questo splendido film d’animazione di Alessandro Rak è stato infatti premiato, per citare due kermesse, allo European Film Awards e al Raindance Festival di Londra.
- L'arte della felicità
- Alessandro Rak
- Ivan Cappiello
- Marino Guarnieri
- Dario Sansone
- Luciano Stella
- Antonio Fresa
- Luigi Scialdone
- Antonin Stahly Viswanadhan
- Giancarlo Rutigliano
- Stefano Grosso
- Andrea Cutillo
- Dario Della Monica
- Francesco Amodeo
- Leandro Amato
- Nando Paone
- Riccardo Polizzy Carbonelli
- Renato Carpentieri
- Jun Ichikawa
- Lucio Allocca
- Patrizia Di Martino
- Big Sur
- Mad Entertainment
- Rai Cinema
- Cinecittà Luce
- napoli
- cinema italiano
- cinema di animazione
- Valentina Mariani
- Il Pickwick
Lo scoppiettante oltre-musical sotto il Vesuvio
Written by Valentina MarianiI Manetti Bros. colpiscono nel segno anche con il secondo lungometraggio, Ammore e malavita, presentato lo scorso settembre al Festival del Cinema di Venezia. Il dilemma, più simbolico che storico, con cui parte il presente articolo è il seguente: è nato prima il musical, oppure la sceneggiata (napoletana, ovviamente)? Perché di Ammore e malavita è stato scritto che è un musical, ma in realtà non si rifà – né rifà il verso − al genere di origine operistica poi adattato su misura al gusto “ammericano”, un po’ barocco, naïf e ridondante, ma a quella specifica, specialissima, incomparabile, commedia napoletana condita di musica e canti e di un pathos caricaturale e paradossale oltre i limiti di una realistica tollerabilità emozionale che va sotto il nome, per l’appunto, di sceneggiata.
- Ammore e malavita
- Manetti Bros
- Marco Manetti
- Antonio Manetti
- Michelangelo La Neve
- Carlo Buccirosso
- Claudia Gerini
- Giampaolo Morelli
- Serena Rossi
- Raiz
- Franco Ricciardi
- Antonio Buonomo
- giovanni esposito
- Ivan Granatino
- King Danza
- Claudiafederica Petrella
- Antonella Morea
- Marco Mario De Notaris
- Rosalia Porcaro
- Patrizio Rispo
- Ronnie Marmo
- Pino Mauro
- Antonello Cossia
- Francesca Amitrano
- Federico Maneschi
- Daniela Salernitano
- Pivio
- Aldo De Scalzi
- Madeleine Film
- Rai Cinema
- 01 Distribution
- Mompracem srl
- sceneggiata
- musical
- Flashdance
- Gomorra
- cinema italiano
- Valentina Mariani
- Il Pickwick
Violent Cop è il primo film di Takeshi Kitano. Vi si racconta la storia di un poliziotto, Azuma – interpretato dallo stesso Kitano − che agisce in maniera eufemisticamente poco canonica: egli, disobbedendo ai suoi superiori, usa di propria iniziativa metodi violenti contro i criminali.
In un docufilm il ritratto obliquo di Carmelo Bene
Written by Giovanni Chianelli“So di star raccontando in maniera cretina una vita immaginaria. Ogni autobiografia è sempre immaginaria”. Dice una voce. Su questa voce si sono compiuti studi, tesi di laurea, mentre divideva appassionati e detrattori in ogni parte del mondo. È la voce di Carmelo Bene. Di nuovo viva, a quindici anni dalla scomparsa. È stata ritrovata dal regista Giuseppe Sansonna ed è diventata narrante nel docufilm Tracce di Bene, in programma alla Festa del Cinema di Roma e in onda su Sky Arte il 2 novembre.
- Tracce di Bene
- Carmelo Bene
- Giuseppe Sansonna
- Giancarlo Dotto
- Festa del Cinema di Roma
- Sky Arte
- Maurizio Costanzo Show
- Terra d'Otranto
- Campi Salentina
- San Giuseppe da Copertino
- Salomè
- Caligola
- Elogio di Carmelo Bene
- Pironti Editore
- A perdifiato
- Lo sceicco di Castellaneta
- Zemanlandia
- Flavio Bucci
- Luigi Mezzanotte
- Ottaviano Dell'Acqua
- Franco Citti
- Joao César Monteiro
- La commedia di Dio
- Minimum Fax Media
- Apulia Film Commission
- ritratto obliquo
- docufilm
- cinema
- Giovanni Chianelli
- Il Pickwick
Il ritorno dei replicanti: "Blade Runner 2049"
Written by Roberta AndolfoQuando si alza il sipario è innanzitutto la musica a rapirti. Gli strumenti utilizzati per crearla sono gli stessi impiegati nella realizzazione di Blade Runner, uscito nel non più tanto lontano 1982, e le melodie di nuovo incorporano le immagini, le quali si stagliano, dal primo respiro del film, su di una vastità imponente e desolata, che taglia il fiato. Così la pellicola avvolge ogni più piccolo dettaglio, non lo aggira mai, né lo suggerisce in una seducente nuvola di sensazione, sviscerando fin quasi all’ossessività ogni minuscolo grumo della trama.
- Blade Runner 2049
- Denis Villeneuve
- Blade Runner
- Ridley Scott
- Philip K Dick
- Michael Green
- Hampton Fancher
- Ryan Gosling
- Harrison Ford
- Ana de Amas
- Sylvia Hoeks
- Jared Leto
- Robin Wright
- Jóhann Jóhannsson
- Hans Zimmer
- Benjamin Wallfisch
- Alcon Entertainment
- Thunderbird Entertainment
- Scott Free Productions
- Warner Bros
- replicanti
- Nexus 8
- cinema americano
- cinema cult
- Roberta Andolfo
- Il Pickwick