“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Thursday, 17 March 2016 00:00

Batman e due dei sette nani

Written by 

La Compagnia Il misterioso collettivo del Nano Egidio ha messo in scena al Teatro Civico 14 di Caserta uno spettacolo definito "comico" che ha bisogno solo di tre attori, alcuni pupazzi e nani da giardino, un piccolo teatrino con le tendine come quello dei burattini ed un sapiente gioco di luci che illuminano i personaggi in azione sapendo dosare buio inchiostrale per i cambi di scena e tagli diretti e obliqui di luce sui protagonisti.

In effetti, lo spettacolo non solo è davvero "comico", come lo definiscono, ma è molto di più. È bizzarro nell’integrazione tra il personaggio dei fumetti Batman, interpretato da Marco Ceccotti, e i suoi aiutanti come l’Assistente Gerardo, il Dottor Dotto, (altro dei Sette nani), nella voce e nei gesti di Francesco Picciotti. Questi mima e anima anche l’antagonista di Batman, cioè il Ministro che ha le sembianze di un pupazzo del Muppets Show, e il Dottor Cookie, l’altro Muppets tutto peloso e celeste che è un tenero medico legale, ucciso da un misterioso killer che Batman dovrà scoprire, sospendendo le ricerche dell’assassino dell’Uomo Ragno, seguendo la pista incisa dalla celebre canzone del gruppo degli 883: “Hanno ucciso l’uomo ragno, chi sia stato non si sa, forse quelli della mala, forse la pubblicità”.
Non mancano i personaggi femminili come la dottoressa Elisabetta The, interpretata dall’attrice Simona Oppedisano, unico grande amore di Batman di cui ci viene raccontata la morte in un flashback di due anni, due mesi e quindici giorni prima della storia rappresentata. È sua la voce anche del Nano Egidio, un nanetto da giardino, amico di Batman e personaggio chiave e risolutore della vicenda, ed è uno dei personaggi secondari, la Dottoressa Nuda, una Barbie senza abiti che fa ricerche sperimentali.
La sinossi per quanto, appunto, bizzarra, tanto assurda non è in fondo perché l’humus nel quale si inserisce lo strano caso di Batman è fin troppo contemporaneo. Siamo in una grande città, dove la criminalità è gestita da un Ministro senza scrupoli che, corrotto e corruttore, uccide chiunque sospetti di lui o intralci i suoi affari. Le violenze sono quotidiane, i lavori in corso sono fonte di speculazione, è un mondo tetro dove Batman, con la sua maschera scura sul volto, vestito con un impermeabile alla ispettore Clouseau, si muove con fare ingenuo e istupidito. In città sono ricomparsi dei misteriosi cartelli in cui vi è scritto ”Dio c’è” e vi è il nuovo omicidio del dolce Dottor Cookie. Batman arriverà a scoprire il colpevole non senza aver affrontato il dolore al ricordo della sua amata Elisabetta e la rivelazione sulla sua vera origine familiare come accade in una buona trama di thriller.
Accanto all’aggettivo "bizzarro", si potrebbe mettere anche "surreale" e ciò renderebbe sufficientemente l’idea dello spettacolo, ma anche così sarebbe riduttivo perché alcune sovra-letture sono davvero geniali come quando davanti alla lapide del dottor Cookie, Batman toglie il vaso di fiori e vi poggia un libro con l’opera completa di Carmelo Bene, senza aggiungere la battuta esplicativa che sarebbe: Niente fiori, ma opere di Bene.
Tra le battute più esilaranti vi è sicuramente il continuo ritrovamento di un cd del gruppo musicale dei Modà che fa esplodere la disperazione di Batman nei momenti cruciali della vicenda arrivando al culmine quando verso il finale trova un altro cd dei Modà che suonano e cantano la pizzica salentina.
Dunque si ride, e molto, e si esce dalla sala pagando alla maniera del Teatro dell’Arte del '500, mettendo la propria offerta in un cappello che gli attori poggiano sull’assito prima di andare via.
Il Teatro Civico 14 è stato l’iniziatore di questa rassegna di Teatro a Cappello chiamata Sciapò, nato nel 2011 da un’idea di Domenico Santo. Lo scopo è quello di far conoscere le compagnie che meritano visibilità, come il Collettivo del Nano Egidio, tagliati fuori dai circuiti ufficiali, e ridare importanza al pubblico che, pagando a gradimento dello spettacolo, esercita il suo ruolo centrale come nella Commedia dell’Arte, perché è anche giusto ricordare che ciò che si trova al di là della quarta parete, dà senso e misura a tutte le altre.

 

 

 

 

Sciapò
Batman Blues. Season two de Il Nano Egidio
da un’idea di
Marco Ceccotti, Simona Oppedisano
drammaturgia Marco Ceccotti
regia Nano Egidio
con (attori e burattinai) Marco Ceccotti, Simona Oppedisano, Francesco Picciotti
luci Giacomo Cappucci
pupazzi Francesco Picciotti
scenografie Gianni Ceccotti, Francesco Picciotti
costumi Marina Oppedisano, Giuliana Salvatori
foto di scena Elena Consoli
durata 1h
Caserta, Teatro Civico 14, 11 marzo 2016
in scena 11 marzo 2016 (data unica)

Leave a comment

il Pickwick

Sostieni


Facebook