"Tra le maggiori scoperte fatte negli ultimi tempi dall'intelligenza umana va annoverata, a mio parere, l'arte di giudicare i libri senza averli letti".
"Alle creature di Cechov e a noi la vita può togliere tutto, ma non potrà togliere la libertà d'inventare un futuro. E non importa se in quel futuro saremo dimenticati. Esile frangia del tempo, il presente non conta: è gelido, è desolato, come una stazione di transito. Il solo modo di vivere è vivere per il futuro, cullarsi in questa meravigliosa illusione".
"Si può indovinare parecchio di un uomo dalla scelta che fa di un aggettivo".
"Chi è contento che esista la musica. Chi scopre con piacere un'etimologia. Due impiegati che, in un caffè del Sur, giocano in silenzio agli scacchi. Il ceramista che premedita un colore e una forma. Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace. Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto. Chi accarezza un animale addormentato. Chi giustifica o vuol giustificare un male che gli hanno fatto. Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson. Chi preferisce che abbiano ragione gli altri. Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo".
"E affacciato al davanzale, godendomi la giornata al di sopra del volume della città intera, un unico pensiero mi riempie l'animo: il desiderio intimo di morire, di finire, di non vedere più alcuna luce su città alcuna, di non pensare, di non sentire, di lasciare indietro, come una carta da imballaggio, il percorso del sole e dei giorni; di togliermi di dosso, come un abito pesante, vicino al grande letto, lo sforzo involontario di essere".