"A Napoli se c'è qualcuno che sa davvero fare qualcosa rischia di oscurare le nullità che lo circondano e non è gradito. Così ci rimangono tanti nomi inutili e inutili esercizi di forza".
"Le maschere esprimono profondamente la morte".
"Se sono matto, per me va benissimo, pensò Moses Herzog".
"Scoprimi, prima che io mi disperda completamente".
"Cara Linka, non mi abbandona il pensiero che io debbo, che io ho l'obbligo di scrivere. Scrivere, scrivere e scrivere. Ma poi non scrivo niente".
"In fondo, tutto è una farsa".
"Iò non t'u sacciu diri. Pari... pari ch'i paroli n'e canusciu, mi pari chi n'avemu paroli pi ddiri chiddu chi pinzamu. Parramu, parramu e ittamu sulu aria: manciasti, durmisti, travagghiasti, si' stancu? A ddumani penza Diu. E ccu sti paroli ni inchemu a bbucca".
"Marley, tanto per cominciare, era morto. Su questo nessun dubbio".
"È compito ben più arduo onorare la memoria delle persone senza nome che non delle persone celebri. La costruzione storica è consacrata alla memoria di coloro che non hanno nome".
"La critica è la più povera, avara, parassitaria fra tutte le arti. Riceviamo ricchezze immense, che dovrebbero trasformarci, e cosa diamo in cambio?"