"E d'altronde di che critica resterà da parlare, se la critica viene mandata in pensione? Oggi la mancanza degli spazi, l'intempestività delle uscite, il disinteresse della direzione dei giornali costringono a reinventare il mestiere, come se il critico appartenesse a una razza destinata all'estinzione. Altro che gioia del racconto, se ti si chiede solo di rappezzare qualche notizia, di gonfiare la polemica e lo scandalo, di attutire la noia".
"Lo tormentava un problema, che non gli lasciava tranquilla la coscienza e gli impediva di scrivere: forse ciò che avviene nel campo letterario è senza valore se rimane estetico, anodino, esente da sanzioni. se non c'è nullla, nello scrivere un'opera, di equivalente a quello che per il torero è il corno aguzzo di un toro (...). In realtà soltanto questo, per la minaccia materiale che rappresenta, conferisce un valore umano alla tauromachia, le impedisce d'essere unicamente grazia vana di ballerine".
"Niente è originale. Ruba dappertutto qualsiasi cosa ti dia ispirazione o alimenti la tua immaginazione. Divora vecchi film, nuovi film, musica, libri, quadri, fotografie, poesie, sogni, conversazioni casuali, architettura, ponti, segnali stradali, alberi, nuvole, masse d’acqua, luce e ombra. Seleziona tra le cose da rubare solo ciò che parla direttamente alla tua anima. Se farai così, il tuo lavoro (e il tuo furto) saranno autentici. L’autenticità è senza prezzo, l’originalità non esiste. E non stare a preoccuparti di nascondere il tuo ladrocinio – onoralo se ti sembra il caso. E comunque ricorda sempre quello che ha detto Jean-Luc Godard: Non è da dove prendi le cose, è dove le porti."
"La realtà passata è sempre meno peggio di quello che fu effettivamente: la memoria è una formidabile falsaria".
"Ma questo è il prezzo che dobbiamo pagare alla stabilità. Bisogna scegliere tra la felicità e quello che la gente, un tempo, definiva 'arte alta'. Abbiamo sacrificato l'arte alta".
"Il talento proviene dall'originalità, che è un modo speciale di pensare, di vedere, di comprendere e di giudicare"
"In ogni situazione occorre creare una modalità di esposizione appropriata, inventare la legge dell'evento singolare, tener conto del destinatario presunto o desiderato. Ogni libro è una pedagogia destinata a formare il suo lettore. Le produzioni editoriali di massa non formano i lettori, ma presuppongono in modo fantasmatico un lettore già programmato. Al punto che finiscono per dare forma a questo destinatario mediocre che hanno postulato".
"Koyu, il religioso, dice: solo una persona di limitato intendimento desidera sistemare le cose in serie complete. Desiderabile è l'incompletezza. In ogni cosa l'uniformità è sconsigliabile. Un tempo era obbligatorio lasciare nei palazzi un'ala incompiuta. Senza eccezioni".
"Si è sempre bene ispirati quando si parla di ciò che si ama. La verità è che non si dovrebbe mai parlare d'altro".
"Se è assolutamente necessario che l'Arte o il Teatro servano a qualche cosa, dirò che dovrebbero servire a insegnare alla gente che ci sono attività che non servono a niente, e che è indispensabile che ce ne siano".