Teatro La ribalta di legno
«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».
Spodestiamo il re: il “Saul” di Giovanni Ortoleva
Written by Enrico PastoreIl Saul di Giovanni Ortoleva ci mette a confronto con un conflitto. Non uno combattuto sui campi di battaglia, per quanto sullo sfondo narrativo questi compaiano in lontananza. Quella che si combatte è una guerra tra generazioni, sola “igiene del mondo”. Il vecchio re Saul, benedetto da Dio fino a diventare primo re di Israele, prima si infatua del giovane David, suonatore di cetra, poi geloso del suo successo contro Golia, diventa il suo più acerrimo nemico.
- Saul
- André Gide
- Riccardo Favaro
- Giovanni Ortoleva
- Alessandro Bandini
- Marco cacciola
- Federico Gariglio
- Davide Bellavia
- Gianmaria Borzillo
- Pietro Giuarracino
- Agnese Banti
- Lorenzo Ruggeri
- Francesca Antolini
- Maria Giulia Rossi
- Martina Galbiati
- Fondazione Luzzati
- Teatro della Tosse
- Arca Azzurra Produzioni
- Antico Testamento
- Finale di partita
- Samuel Beckett
- Milano
- Teatro i
- Camilla Vazzoler
- teatro
- recensioni
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
Il sipario si solleva, come velo di Maya, e disvela l’infanzia perduta di un bambino interiore cui non è dato crescere. Cui non è dato perdersi. Il protagonista, calzettoni giallo fluo, pigiama di Mazinga, imbracato ai lombi, volteggia, come un acrobata sospeso, o meglio, burattino, bimbo costretto a una sindrome di Peter Pan, nonostante i suoi un metro e ottanta e passa.
Questo incipit trapezista occorre per introdurre allo spirito di leggerezza (qualche volta naïf, qualche volta sguaiato, qualche volta patetico, ma sempre efficace) che è proprio di tutto lo spettacolo. Nonostante il tema affrontato. O forse proprio per questo.
- Skianto
- Filippo Timi
- Salvatore Langella
- gigi saccomandi
- Fabio Zambernardi
- Daniele Menghini
- Teatro Franco Parenti
- Teatro Stabile dell'Umbria
- grammelot
- La vita bestia
- gattini jedi
- spot egiziani formaggio
- Candy Candy
- I visitatori
- David Bowie
- nino d'angelo
- Ollio
- Michael Fassbender
- Frank
- Elvis Presley
- Liberace
- Gina Lollobrigida
- Teatro Bellini
- recensioni
- teatro
- Roberto Cirillo
- Il Pickwick
“La valle dell’Eden”: come Latella rilegge Steinbeck
Written by Silvia MaiuriSono trascorsi diversi giorni da quando La valle dell’Eden, adattamento teatrale di John Steinbeck per la regia di Antonio Latella, ha debuttato il 6 novembre al Teatro Arena del Sole, che lo produce e ora, mentre ne scrivo, è già in tournée. Molto atteso dal pubblico bolognese, lo spettacolo è stato preceduto da un anno di appuntamenti con la lettura a puntate del romanzo dello scrittore americano − titolo originale East of Eden − da cui la drammaturga Linda Dalisi, insieme al regista, hanno tratto la materia scritta di quello che è risultato un “kolossal” teatrale.
- La valle dell'Eden
- John Steinbeck
- Antonio Latella
- Maria Baiocchi
- Anna Tagliavini
- Linda Dalisi
- Michele Di Mauro
- Christian La Rosa
- Emiliano Masala
- Candida Nieri
- Annibale Pavone
- Massimiliano Speziani
- Elisabetta Valgoi
- Giuseppe Stellato
- Simona D'Amico
- Simone De Angelis
- Franco Visioli
- Brunella Giolivo
- Paolo Costantini
- Emilia Romagna Teatro Fondazione
- Teatro Metastasio di Prato
- Teatro Stabile dell'Umbria
- Natale in casa Cupiello
- East is Eden
- arena del sole
- recensioni
- teatro
- Silvia Maiuri
- Il Pickwick
Che cosa è rimasto dunque di quelle
invenzioni, di quel brulichìo di trovate
e di trucchi?
(Angelo Maria Ripellino)
Qualcosa ricordo di quello spettacolo,
che subito scomparve
(Roberto De Monticelli)
Peccato... forse avrei potuto amarlo!
(Pier Maria Rosso di San Secondo)
- teatro
- Marionette, che passione!
- recensioni
- Pier Maria Rosso di San Secondo
- alessandro toppi
- Il Pickwick
- Giuseppe Carullo
- Cristiana Minasi
- Gianluca Casale
- Manuela Ventura
- Alessandra Fazzino
- Ciccio Natoli
- Cinzia Muscolino
- Gaetano La Mela
- Giuseppe Alì
- Roberto Bonaventura
- Teatro Stabile di Catania
- Carullo Minasi
- La fortezza vuota
- Legge contro il dialetto
- Antonio Parrinello
- Luigi Pirandello
“Se sulla guerra vuol campar
Qualche cosa gli dovrà dar”.
Che cosa chiede la guerra in cambio? Sacrificio, disciplina, uomini. Vittime. Coraggio.
E Madre Courage ne ha da vendere, di coraggio e di sacrificio. Ed è una vittima, una sopravvissuta.
È lei a prendere la parola per prima sul placo, lei al centro del palco, affiancata da quelle che man mano si scopriranno essere le altre figure della rappresentazione. Lo sguardo compie una carrellata veloce, incuriosita da quelle figure di spalle su un fondo che appare nero, ma si sofferma su quella centrale, che spicca per il colore rosso della pelliccia.
- Madre Courage e i suoi figli
- Bertolt Brecht
- paolo coletta
- Roberto Menin
- Maria Paiato
- Mauro Marino
- Giovanni Ludeno
- Andrea Paolotti
- Roberto Pappalardo
- Anna Rita Vitolo
- Tito Vittori
- mario autore
- Ludovica D'Auria
- Francesco Del Gaudio
- Paul Dessau
- Luigi Ferrigno
- Teresa Acone
- Michelangelo Vitullo
- Massimiliano Tettoni
- Michele Lavagna
- Massimo Tamalio
- Fabio Ruggiero
- Società per Attori
- Teatro Metastasio di Prato
- Fondazione Campania dei Festival
- Napoli Teatro Festival Italia
- Guerra dei trent'anni
- Straniamento
- Teatro Bellini
- recensioni
- teatro
- Viviana Calabria
- Il Pickwick
Uno spontaneo sbocciare: “Pastorale” di Ninarello
Written by Enrico PastoreLo scorso 16 novembre ha debuttato alla Lavanderia a Vapore di Collegno Pastorale di Daniele Ninarello presentato in forma di studio nella recente scorsa edizione della NID Platform di Reggio Emilia.
È possibile descrivere quest'ultima creazione di Ninarello solo per approssimazione. Potremmo partire da un’immagine. Pensiamo alla superficie di un piccolo stagno in un uggioso giorno d’autunno. Una prima goccia increspa la superficie, le onde piccine perfettamente rotonde e concentriche si allontanano fino a scemare. Alla prima se ne aggiungono altre.
- Pastorale
- Daniele Ninarello
- Zoé Bernabéu
- Vera Borghini
- Lorenzo Covello
- Francesca Dibiase
- Dan Kinzelman
- Gaia Clotilde Chernetich
- Elena Giannotti
- Gianni Staropoli
- Codeuomo
- Compagnia Daniele Ninarello
- Centre Chorégraphique National de RillieuxlaPape
- Direction Yuval Pick
- Sharing&Moving/International Residencies
- NID Platform
- Mark Rothko
- Ananda Coomaraswamy
- danza
- teatro danza
- Lavanderia a Vapore
- Collegno
- Luca Centola
- Elisa Nocentini
- recensioni
- teatro
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
Poco fumo ma tanto Orson in questo “Welles’ Roast”
Written by Roberto CirilloÈ sempre un piacere ritrovare sul palco Battiston, oltre che sul grande schermo (che, in realtà, non fa che penalizzarlo), che sia Danton per Martone o Churchill per Rota. Scritto a quattro mani col regista, Michele De Vita Conti, stavolta sceglie di mettere le sue carni a disposizione di un’altra incarnazione, complice la suggestione d’un physique du rôle ma, più probabilmente, un’affinità elettiva e caratteriale verso un artista stabordante e incontenibile: quell’Orson Welles la cui impronta ha lasciato un segno indelebile in tutte le arti con cui ha intrecciato il suo cammino.
Contro la legge dell’odio: “Settanta volte sette”
Written by Enrico PastorePer la settima edizione di Concentrica – Spettacoli in orbita organizzato dal Teatro della Caduta va in scena a Torino Settanta volte sette di Collettivo Controcanto, spettacolo vincitore di Teatri del Sacro 2019. Lo spettacolo si inserisce nella nuova sezione Concentrica a scuola, costruita, pensata e organizzata insieme agli studenti del Convitto Nazionale Umberto I e dell’IIS Avogadro, due storici istituti torinesi eccezionalmente aperti la sera.
- Settanta volte sette
- Collettivo Controcanto
- Clara Sancricca
- Federico Cianciaruso
- Riccardo Finocchio
- Andrea Mammarella
- Emanuele Pilonero
- Martina Giovanetti
- Giorgio Stefanori
- Antonia D'Orsi
- Simone Galli
- Gianni Parrella
- Verdecoprente Re Te 2017
- Progetto Goldstein
- Abruzzo Circuito Spettacolo
- Murmuris
- Straligut Teatro
- Concentrica
- Orestea
- Anagoor
- Milo Rau
- Teatri del Sacro
- recensioni
- teatro
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
È uno scorcio d’autunno che indulge alla clemenza, l’aria è mite, al più digrada verso una frescura frizzante, di quelle che rendono incerta – e tendenzialmente fallace – la scelta di cosa indossare. Sono i “giorni dei morti”, come in generica crasi s’accorpano in definizione i primi di novembre, quelli dedicati al culto memoriale di chi non c’è più e alla processione più o meno sentita di frotte di persone che raggiungono le sepolture dei propri cari.
- Piccoli funerali
- Maurizio Rippa
- Amedeo Monda
- cimitero delle fontanelle
- 369gradi
- Teatri Associati Napoli
- Antologia di Spoon River
- Edgar Lee Masters
- Cartoline dai morti
- franco arminio
- Sara Petrachi
- Alberto Marchetti
- Walter Benjamin
- amleto
- Elsa Morante
- La Storia
- Alfonsina y el mar
- Casa sulitaria
- Roberto Murolo
- Danny Boy
- Cuccurruccuccù paloma
- Caetano Veloso
- Over the Rainbow
- recensioni
- teatro
- Michele Di Donato
- Il Pickwick
“Capisci che devo stare da solo? Io con gli altri mi perdo, non mi concludo, non mi agglomero, non quaglio, resto a metà, o all’inizio... non arrivo al quid, resto appeso all’incipit di un’idea, un’idea qualsiasi poi, neanche un’idea geniale. Se non fossi medico penserei di essere vittima di una di quelle cose senza vaccino e senza speranza, una patologia rarissima che ha fatto sì che tutti i finali dei miei pensieri siano finiti in un posto che non trovo, nella mia memoria, che non so dov’è né dove sia né dove inizi e che non finisce, e sono tutti belli e morti, duri, duri, freddi. Pensieri come bambole di porcellana gonfie di morte”.
- Si nota all'imbrunire
- Solitudine da paese spopolato
- Lucia Calamaro
- silvio orlando
- Vincenzo Nemolato
- Roberto Nobile
- Alice Redini
- maria laura rondanini
- roberto crea
- Ornella Campanale
- Marina Campanale
- Umile Vainieri
- Cardellino srl
- Teatro Stabile dell'Umbria
- Fondazione Campania dei Festival
- Napoli Teatro Festival Italia
- Fiume Sand Creek
- La vita ferma
- Viva l'Italia
- Punta Corsara
- Teatro Comunale Luca Ronconi Gubbio
- recensioni
- teatro
- Rita Pagnozzi
- Il Pickwick
La maschera e il volto. Note sulla Jennifer del Bellini
Written by Alessandro Toppi“Brandendo un cartone di vino, come se volesse dedicare un brindisi solo lui sa a chi, un barbone ubriaco cammina sulla linea spartitraffico di corso Vittorio”, a Roma. “Vedo un autobus solitario che procede lentamente in direzione del fiume e decido di attraversare la strada per toglierlo di lì: potrebbe scivolare, fare qualche cazzata. Mentre lo convinco a risalire sul marciapiede quest’uomo, con una grande barba ormai bianca, avvolto nel tanfo di urina e di lana bagnata, mi confida di conoscere importanti segreti su Cuba e la famiglia dei Castro, i famosi comunisti, come li definisce lui ammiccando, perché per molto tempo è stato cameriere privato di Raul Castro”.
- Le cinque rose di Jennifer
- Annibale Ruccello
- Gabriele Russo
- Daniele Russo
- Sergio Del Prete
- Lucia Imperato
- Chiara Aversano
- Salvatore Palladino
- Alessio Foglia
- Daniela Ioia
- Teatro Bellini
- Fondazione Teatro di Napoli
- Mario Spada
- Enzo Moscato
- teatro napoletano
- napoli
- teatro
- recensioni
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Antirealismo e verità: “Lo zoo di vetro” di Leonardo Lidi
Written by Enrico PastoreLo zoo di vetro che il giovane e talentuoso Leonardo Lidi porta in scena al LAC di Lugano pone sin dalla prima battuta alcune interessanti e scottanti questioni sul teatro contemporaneo. Prima fra tutte il rapporto tra la scena e la verità. Ecco le parole iniziali di Tom Wingfield: “Mi chiamo Tommaso e sono un pagliaccio. Sono qui per raccontarvi la mia verità. Per farlo ho bisogno di finzione, io vi darò verità sotto il piacevole travestimento dell’illusione. C’è molto trucco e c’è molto inganno. Il dramma è memoria, è sentimentale non realistico”.
- Lo zoo di vetro
- Tennessee Williams
- Leonardo Lidi
- Tindaro Granata
- Mariangela Granelli
- Mario Pirrello
- Anahi Traversi
- Nicolas Bovery
- Aurora Damanti
- Dario Felli
- LuganoInScena
- Masiar Pasquali
- LAC
- Lugano Arte e Cultura
- TPE
- Konstantin Sergeevič Stanislavskij
- Thomas Mann
- John Cage
- Filippo Tommaso Marinetti
- teatro
- recensioni
- Lugano
- Enrico Pastore
- Il Pickwick
Li riconosci, gli anarchici. Da come invecchiano. Come e più di qualsiasi altro iniziato d’un credo politico (quei pochi che restano) ma, con l’età, un anarchico stacca gli altri, e si rende vieppiù identificabile. Vien da dire che un anarchico (o un’anarchica) ha uno smalto tale, a rivestirne la tempra, che con l’usura del tempo resiste meglio. Non la lavi via di dosso a qualcuno, l’anarchia. A nulla possono, lavoro, famiglia, imborghesimento, rammollimento, delusioni. O meglio, possono sì, ma meno.
- Il maestro più alto del mondo
- Franco Mastrogiovanni
- Mirko Di Martino
- Orazio Cerino
- Gilda Cerullo
- Renato Lori
- Grazia Iannino
- Tommy Grieco
- Angela Rosa D'Auria
- Giuseppe Ania
- Valentina Cosentino
- Compagnia Di Martino Cerino
- Teatro TRAM
- Napoli Teatro Festival Italia
- Giuseppe Pinelli
- TSO
- anarchia
- Vallo della Lucania
- Stefano Cucchi
- Addio Lugano bella
- Pëtr Alekseevič Kropotkin
- Gustaw HerlingGrudziński
- franz kafka
- Il Processo
- Ken Saro Wiwa
- Angelo Vassallo
- recensioni
- teatro
- Roberto Cirillo
- Il Pickwick
Con Alessandra Asuni, nel suo scrigno del sacro
Written by Michele Di DonatoIl teatro di Alessandra Asuni rappresenta un’esperienza dotata di una propria unicità. Il teatro di Alessandra Asuni è connessione tra cultura ancestrale, indagine antropologica e arte scenica. Il teatro di Alessandra Asuni è stato seguito e più volte raccontato su queste nostre pagine e ci torniamo ancora una volta, ora che il teatro di Alessandra Asuni sta scrivendo un nuovo capitolo della propria bibliografia (o meglio, teatrografia), raccontando di un momento di vita artistica, dello snodo di un percorso, di un passaggio significativo della propria poetica.
Avvolto nel buio della sala, su un comune tappeto simil-persiano, vi è un tavolino posto di sbieco rispetto al pubblico, con dei piccoli oggetti. A terra vi è una scatola di cartone, una sedia, un’altra seduta. Tutto è illuminato da un fascio tagliente che proviene da una lampada che si trova su un alto treppiedi. È un piccolo nucleo luminoso in cui si inseriscono due personaggi comuni, vestiti con abiti dimessi, quotidiani, uno più anziano dalla lunga chierica canuta e dallo sguardo stralunato, l’altro più giovane, con la camicia scozzese e un liso giubbotto di pelle.