“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Monday, 06 July 2020 00:00

Il potere dell’anima

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Dall’altra parte del filo si aspetta la risposta di Elisa. Alex esita per un istante, prima di comporre il numero di telefono. Una delle tante incertezze che caratterizzano la sua vita? Come sempre, non sa darsi una risposta convincente. Gli succede che nel suo sentire, nel suo essere quotidiano, quando meno se lo aspetta, un’ombra che subito svanisce sembra rendergli poco chiare talune vicende esistenziali, o anche semplici sentimenti di varia natura, che fanno parte di sé.

− Dunque sei tu – la serena voce di Elisa.
− Certo. Ne dubitavi?
− Sono sempre sicura delle mie aspettative. E tu?
− Avremo modo di parlarne.

Al termine della festa, che Elisa salisse sull’auto di Alex era dato per scontato, sia per lui che per lei. Arrivati a Piazzale Loreto, dove abita Elisa, lo scambio dei numeri di telefono non ha avuto bisogno di essere richiesto.
Una volta rincasato in una palazzina di Piazzale Susa, l’umore e il senso di sicurezza di Alex lo hanno spinto alla vetrinetta dei liquori dove un bicchiere di buon whiskey irlandese ha siglato la sua giornata. Ma dopo il primo bicchiere, Alex avverte il solito, brevissimo, insorgere di una possibile difficoltà nel rendere compatibile certezza e qualcosa di intimo che gli sfugge. Il tutto ha una brevissima temporanea durata, ma lui pensa che possa lasciare il segno. Telefona subito a Elisa, e si danno appuntamento per una cena il giorno dopo in uno dei ristoranti più prestigiosi della città.
Si sono conosciuti alla festa di compleanno del Direttore della società americana FINMIX dove nella filiale di Milano Alex ricopre la carica di Assistente Programmatico. È bastato poco che i due legassero, al punto che Elisa andasse a vivere con Alex. Un rapporto di autentico senso amoroso. Elisa è una collaboratrice esterna di brokeraggio finanziario, che ha frequenti rapporti di lavoro con FINMIX.

Quel ricorrente avvicendarsi tra certezze e dubbi accompagna sin dall’adolescenza la vita di Alex. Il che in non poche occasioni lo fa sentire quasi sfiorato da sintomi di depressione. I suoi studi universitari e, per conseguenza, la sua cultura attuale lo portano ad analizzare le sue vicende in chiave scientifica. Ma del tutto al di fuori di qualsiasi approfondimento che possa far pensare al passaggio che mentalmente attraversa un bivio tra anima e cervello. E si domanda se l’anima davvero esiste. Qualcosa che ha il potere di dare vita a dubbi sull’effettiva realtà che ritiene di percepire.
È successo anche quando il Direttore di FINMIX gli ha proposto di assumere la responsabilità di Marketing Manager. Una folgorazione razionale e al tempo stesso emotiva. Non ha esitato un nano-secondo a ad accettare quella che, a suo parere, sarebbe stata per lui una sorta di liberazione. Un volgere il pensiero a un futuro carico di inequivocabili certezze. Ed è da quel giorno che con Elisa ha deciso che il loro fine ultimo è di dare vita a un’autentica famiglia, arricchendola con la presenza di creature nate dal loro amore.
− Voglio due figli − è la conclusione di Elisa.

Una settimana dopo Alex parte per Roma, dove lo aspetta un forte impegno per delineare le linee operative finalizzate a studiare il mercato finanziario locale e porre in atto una strategia operativa tendente a porre la FINMIX ai vertici nazionali della materia di cui la società per la quale lavora tratta.
Quotidiani meeting con potenziali clienti. Ideazione di nuove soluzioni finanziarie. Un intenso scambio di opinioni con affermati operatori del settore. Se non proprio scontri, almeno divergenze di vedute con taluni personaggi dell’ambiente. Il tutto lo fa sentire protagonista. Si sente forte.
Ma dopo un impegno di alcune settimane, ecco sorgere nel suo vissuto l’ormai antico, diciamo così, timore che la sua sicurezza potrebbe essere a rischio di equilibrio. Per uscire dall’impasse ricorre a quotidiani incontri telefonici con Elisa. Lunghissime telefonate vivaci quanto la sua situazione lo costringe.

− Sono incinta − dice Elisa una mattina in cui dalla finestra del suo ufficio Alex si gode lo splendido sole romano.
Ecco allora il sorgere di un intricato dubbio nell’animo di Alex. E si domanda se possa mai esistere una sintesi reale ed emotiva tra il divenire padre e consumarsi tra entusiasmo e per lui inevitabili momenti di debolezza sul lavoro.
Il giorno dopo Alex conclude il più importante accordo finanziario della sua vita lavorativa. E ritiene così di avere degnamente svolto il suo compito. È bastata tale convinzione per fargli prendere la decisione di tornare a Milano, sperando di non pentirsene.

L’abbraccio di Elisa quando Alex varca la porta di casa è di un calore che gli avvolge corpo e mente.
Dunque, hai avuto successo − Elisa con un sorriso che incanta.
− Il mio successo sei tu. Che mi rendi padre!
− Sarà un maschietto. Sei felice?
− Certo. È per me il massimo della vita. E Massimo lo vorrò chiamare.
− Ma dimmi un’altra cosa, non meno importante: “Come pensi di uscire dal tunnel delle tue incertezze esistenziali?”.
− La tua domanda è come una nave di salvataggio per un migrante a rischio in acque pericolose.
Sono a letto. Fanno l’amore con la dovuta tenerezza. Poche le parole che si scambiano. Salvo un sospiro di sollievo quando lui dice a sua moglie che ultimamente si era spinto a pensare di mettersi in cura con uno psicanalista. Ciò che l’imminente nascita di un figlio ha spazzato via per sempre. E avverte di essere uscito con gioia finalmente dal tunnel.

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