Extra La locanda delle chiacchiere
«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».
Quei due cugini, Matteo e Toni, vivevano a Trichiana, un paese con poco più di quattromila anime, posto al centro della Valbelluna tra le Prealpi e il Piave.
Trichiana ha dato i natali a personaggi di riconosciuto prestigio nell’editoria e nella cultura, così come nel giornalismo e nello sport. C’era da esserne orgogliosi, ma non bastava. Semmai era uno stimolo per mettersi alla ricerca del proprio successo.
Dovremmo essere grati ai gatti, quelli
che si nascondono nei boschi, e a notte alta
si avvicinano alle case, scheletrici – braci negli occhi,
pelo strappato e atroce miagolio.
In un certo senso io sono Marco Airoldi, Product Manager presso la filiale italiana di una grande azienda americana che si occupa di progetti per lo sviluppo immobiliare, questo è il mio ruolo.
A quarant’anni ho ragione di credere, per tutto quanto mi riguarda, che la vita mi sorride. Ho una moglie, Claudia, che mi offre il meglio di sé. In tutti i sensi. Purtroppo non abbiamo figli perché io non sono fertile. Ma stiamo per adottare una bambina. Il che, ne siamo sicuri, consoliderà ulteriormente la nostra unione.
Quale pubblico culturale abita la contemporaneità?
Written by Gioacchino ToniCon riferimento all’ambito culturale, quando si parla di “pubblico” risulta quanto mai necessario operare una contestualizzazione storica. Se per la modernità si tende a pensare a un “pubblico massificato”, per quanto si tratti pur sempre di una semplificazione – basti pensare a come si tralasci così, ad esempio, la differenza di genere pur presente al suo interno –, in epoca più recente, quando ci riferisce al pubblico, si tende a farlo al plurale, differenziandolo fino a cogliervi una pluralità di singolarità in grado di prendere posizioni e direzioni differenti e instabili.
- Postpubblico Lo spettatore culturale oltre la modernità
- Gloria Bovio
- Postpubblico
- pubblico massificato
- pubblici
- spettatori
- non pubblico
- Alessandro Bollo
- Carlo Bordoni
- Derrick de Kerckhove
- Nicola Emery
- Daniele Francesconi
- Stefano Laffi
- Pier Luigi Sacco
- Alessandro Scarsella
- Francesca Serrazanetti
- individualizzazione
- comunicazione dal basso
- cultura di massa
- cultura popolare
- social network
- industria culturale
- Theodor W Adorno
- Walter Benjamin
- lettori attivi
- lettori silenziosi
- Festivalfilosofia
- Stratagemmi Prospettive Teatrali
- Mimesis edizioni
- saggistica
- cultura
- libri
- recensioni
- Espressioni
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Una cosa che non è divertente? Scrivere racconti.
“Ma perché?”, potrebbero dire i miei lettori. “Hai scritto decine e decine di racconti in pochi anni, e ora sei giunto alla conclusione di avere soltanto perso tempo, inoltre annoiandoti. È una contraddizione, la tua”.
Mia nonna mi lasciato un paio di orecchini e gambe pazienti.
Da qualcuno devo pur averla presa questa resistenza a camminare, un piede avanti all’altro senza mai alterare il ritmo. Certamente è stata lei a darmela in dote.
La morte di Carmelo Bene e altri anniversari
Written by Marcello SaccoÈ un anno di molti anniversari tondi, il 2022. Alcuni si impongono a tal punto da oscurarne ingiustamente altri. Il centenario della marcia su Roma se la dovrà vedere con la nascita dell’URSS, e la scelta forse dividerà le rispettive famiglie politiche.
- La morte di Carmelo bene e altri anniversari
- Carmelo Bene
- Nostra Signora dei Turchi
- Pinocchio
- Amleto (da Shakespeare a Laforgue)
- cantine romane
- Jules Laforgue
- william shakespeare
- La cena delle beffe
- Aldo Busi
- Edoardo Pisani
- Goffredo Fofi
- Opere Con l’Autografia di un ritratto
- L'ora di tutti
- Maria Corti
- Luciano Bianciardi
- La vita agra
- Il lavoro culturale
- teatro
- cinema
- letteratura
- Espressioni
- Marcello Sacco
- Il Pickwick
Scherzi a parte, devo proprio ammettere che non ho mai pensato di invecchiare. Tutto nei miei pensieri, da quando sono al mondo, mi ha fatto sentire estraneo al processo naturale che conduce ad un aumento dell’entropia intesa quale concetto mutuato dalla termodinamica.
Giorgio si è affacciato col bicchiere in mano alla finestra del salotto di casa, il cielo livido non promette nulla di buono.
Ha lavorato per buona parte della notte al fine di portare a compimento il testo che sarà alla base della sua ricerca, ovvero il programma finanziario grazie al quale conta di essere promosso manager come Analista Valutario di un Istituto Bancario italoamericano.
− Il 234?
− Già. Per fortuna è un numero facile da ricordare. 2.3.4. In progressione. E di buon auspicio. La somma fa 9: numero perfetto, secondo i Pitagorici.
− Allora, vedrai che ci porterà fortuna.
Non so come ci siamo messe a parlare del ruolo di noi donne nel mondo contemporaneo. Eravamo sulla terrazza di un bar in Corso Buenos Aires a Milano, dove abitiamo tutte e tre.
Caro Babbo Natale, spero che tu abbia fatto il booster, perché sennò quest’anno mi sa che t’attacchi.
La giovane Lene viveva nella fattoria più settentrionale del Reame di Danimarca, quelle Terre d’oltre mare ghiacciate lontano dal Palazzo della Regina, dove la neve cade abbondante e il vento ulula gelido. Lene faceva da guardiana alle oche. Era molto bella ma egoista, meschina, superba e arrivista. Disprezzava profondamente la sua umile condizione di contadina e maltrattava i pennuti indifesi capitati sotto la sua sorveglianza.