Extra La locanda delle chiacchiere
«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».
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Tu sei e non era dovuto,
non abbiamo motivo di credere
a una disposizione di stelle
che ci giustifichi, ci nobiliti.
La riunione sarà impegnativa. Ma poi... perché chiamarla riunione? Quando si tratta di un semplice incontro di tre amici che un sabato pomeriggio, di primavera, desiderano semplicemente ritrovarsi in un piano bar nel centro di Milano per scambiarsi opinioni su come vanno le cose nel mondo. Il tutto reso brioso e altresì fantasioso da bicchieri di buon vino che ci viene portato a tavola dal cameriere del quale, col tempo, siamo diventati amici.
Di lui conservava ancora una conchiglia che le aveva raccolto e donato presso Cramond Island. Era una conchiglia molto bella, malinconica come quel luogo e assai diversa da quelle che si potevano trovare sulle spiagge del loro Paese.
Dove eravamo rimasti?
Ah si, eravamo reduci da tre mesi di terrificanti performance musicali dai balconi abusivi; la minaccia del plexiglas sulle spiagge e la definitiva sostituzione di Risiko, con il nuovo gioco da tavola “Occhio al bonus”.
Era considerata la nuova mecca della felicità, ci andavano a vivere sempre più persone, italiani compresi, residenti da tempo a Lisbona, stufi e frustrati dalla capitale lusitana, diventata impossibile negli ultimi anni per chi non guadagnava abbastanza a causa dei continui rincari degli affitti, oramai eccessivi e folli.
Porta il tuo dolore al di là del fiume
Un doloroso momento
e il suo volto sorge dal vuoto.
Proprio la casa ora è il fronte dove una resistenza è impossibile
Si può solo attaccarsi l’un l’altro con un filo di refe.
I
Rumori lontani nel bosco,
fruscio di foglie a terra
e rami calpestati.
Intorno nebbia, mentre tenace
il sole non si arrende.
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Sono stato preso in giro alle medie
Strattonato nell’imbarazzo di
Insegnanti esauriti troppo distratti
E compagni esaltati dalla vergogna