“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 09 September 2020 00:00

All’Italia

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Sono stato preso in giro alle medie 
Strattonato nell’imbarazzo di
Insegnanti esauriti troppo distratti
E compagni esaltati dalla vergogna


Preso a schiaffi da balordi in moto
Dissolti invisibili nell’omertà del
Capo chino affamato e instupidito

Sono stato rapinato da tossici
Tremanti pistola alla mano
Sedati dai soldi di un amico

Ho assaggiato l’abuso di potere
Della carica anonima del branco
E della perquisizione inquisitoria

Ho subìto interventi sbagliati
Per le mode ospedaliere
Poco vigile per oppormi

Ho respirato il cancro della terra
Concimata dalla camorra che
Vigila più dello Stato che cede
E non vede lo spazio che concede

La paura ha mantenuto la distanza
Per pensare alla tattica e dosare
Coraggio rivolta e accettazione

E tenermi in vita
Per scriverne
A te
Alma terra natia

Che hai reso vano ogni martirio
Affogato nelle tue lacrime da parata

Che partorisci eroi soli che muoiono
Vinti schiacciati dagli applausi di rito

Che conservi della fede cristiana
Solo il cattolicesimo dei baciapile

Che gonfia di pettegolezzi giaci tra
Macerie di storia senza memoria

Che azzeccagarbugli nei circoli
Nei bar in parlamento nelle piazze

Pur di non dirti svenduta e sfatta
Sedotta e fottuta dagli arrivisti

Che non hai legge se non per il povero
L’ignorante il ribelle e lo sfruttato

Che premi i furbi e gli assassini   
Ma s’illude l’ultimo dei cretini

Che il sangue versato sia monito
Da capire per chi e per cosa

Che non ti senti schiava se schiavi
Ne tieni a tua volta – che consolazione!

Che sarai sempre fascista con o senza
Camicia manganello e olio di ricino

Per comodità che rifugge dialettica
Per il dogma che teme l’ignoto

Che allevi barbarie con la speranza
E l’illusione che sia manovalanza

Che nascondi chi ancora se ne cura
Disperato in strade scuole ospedali

Emarginato a meno che non sia 
Combustibile per lo spettacolo

Che lodi il poeta d’amore e di natura
Che ti fa gongolare e dimenticare

Le urla nei sottoscala i suicidi gli stupri
Insabbiati per le scalate all’inferno

Che rincorri il digitale abbagliata
Dalla tecnologia del capitale

Che non sai leggere né spiegare
E non sai manco più parlare

Che ti credi internazionale
E nel tuo supermercato
Tetro e fuori tempo
Rincorri jingle scaduti
In attesa del rimpiazzo

Stay hungry Stay foolish
Life is now − You choosy!

But we’re all mad here
Starved hysterical naked

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