La copertina realizzata da Marilena Pasini1 è una chiave di lettura imprescindibile del libro. Quattro piccoli ritratti colorati, leggermente sfalsati, ci introducono al romanzo. I protagonisti guardano davanti a sé con sguardo vacuo, il confine tra animale e umano si perde del tutto, tanto da non potersi più evincere se si tratti di pupazzi, animali o uomini, ciò soprattutto per i due in basso.
Nella parte interna della copertina, a sinistra troviamo un paesaggio dai colori acidi, a destra, invece, un cane che corre a rotta di collo su una strada bianca. Una pennellata rossa, in alto a destra, vagheggia un centro abitato, un campetto da calcio si trova a metà fra la città e la strada.
La copertina, in tutte le sue parti, presenta in nuce i temi principali del romanzo edito da Nutrimenti. Si ha la sensazione di leggere un bestiario, come quelli di medievale memoria, solo che accanto all’anatra pneumatica o alla zecca indecisa ci sono anche Salvatore/Slator, Ettore il macellaio e Carmine ‘o Schiattamuort’ che con elegante brutalità vivono attraverso i capitoli come in un palcoscenico.
Elegante, perché la scrittura di Piccirillo è essenziale, mai retorica, lo stile limpido, le frasi brevi, gli aggettivi scelti fra mille con tanta precisione che una parola in più risulterebbe ridondante; brutali, invece, le vicende narrate. Piccirillo ha la notevole capacità di evocare immagini nitide, spesso anche dolorose, con poche ma perfette parole.
L’istintività degli animali è messa a paragone con ataviche leggi dell’umano vivere quali l’onore e la vendetta: leggi non scritte, dai risvolti (paradossalmente) illegali, ma inestirpabili. Senza giudizi, senza accuse e senza drammatizzazioni, Piccirillo registra gli accadimenti in modo lucido, senza filtri e senza decretare né i vincitori né i vinti di questa immane lotta per la sopravvivenza.
La storia principale è intervallata da racconti che vedono come protagonisti diversi animali, tutti tratti da un dattiloscritto che Carmelo legge ossessivamente ormai da anni.
La dedica recita: “In questi racconti c'è scritto perché l’ha fatto. Lo perdoni, e perdoni anche me”.
Chi è Carmelo, chi è l’autore del dattiloscritto e cosa ci sarà mai da perdonare sono quesiti che lascerò alla mercé della vostra curiosità.
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1) Marilena Pasini, dopo aver lavorato come disegnatrice per tessuti, decoratrice di ceramica, attrice e costumista nel teatro di ricerca, nel 1992 inizia a pubblicare come illustratrice di libri per bambini. Qui troverete qualcuno dei suoi lavori: http://marilenapasini.blogspot.it/
Paolo Piccirillo
Zoo col semaforo
Nutrimenti, Roma, 2010
pp. 126