A partire dal 2013 con il suo fortunatissimo singolo Alfonso, Levante non ne sbaglia una: un mix vincente fatto di voce calda, testi talvolta spiritosi, ma mai banali, che indagano i sentimenti e l’emotività di ciascuno di noi.
Divenuta ormai anche icona di stile, Levante affascina sul palco nel suo modo di cantare e gesticolare: una moderna Frida Kahlo, come spesso si lascia paragonare e raffigurare, che vuole raccontare i dolori dilanianti dell’esistenza ma anche i piccoli grandi cliché che ci perseguitano.
Un concerto quello al Lanificio fatto di spettatori attenti più casinari: la scaletta ha saputo alternare momenti di introspezione – Finché morte non ci separi – con momenti di rock e caciara – Tutti i santi giorni – fino all’implosione del pezzo che tutti aspettavano, Alfonso, perché ammettiamolo: le nostre vite sono un po’ tutte di vite di merda.Una piccola anima selvatica testimoniata dalla vena “gispsy” che la contraddistingue insieme alla sua band e che incredibilmente trasmette anche nei suoi testi. Una delle cose che amo di più, ed è difficile per un artista, è quando dopo un concerto hai più voglia di prima di ascoltare i suoi pezzi e Levante lascia, nel pubblico del Lanificio, sicuramente questa sensazione insieme a quella del “vogliamoci più bene” grazie alla forte delicatezza del suo modo di cantare e che ha fatto abbracciare molti cuori e chissà, magari anche fatto incontrare per la prima volta.
Frida diceva: “Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni”. Che descriva o meno la sua realtà o suoi sogni, la nostra dolce Levante il suo sogno lo sta certamente vivendo e speriamo la porti ancora più lontano.
P.S.: Levante avrebbe sicuramente scritto un pezzo dedicato ai mostri immondi che si piantano lì con le loro reflex o macro smartphone senza farti godere lo spettacolo, ma fortunatamente non ce n’è stato bisogno: il pubblico di Levante è educato e “smart” per davvero.
Levante
Abbia Cura di te Tour
Napoli, Lanificio 25, 29 aprile 2016