Teatro La ribalta di legno
«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».
Il bellissimo libro di Yoko Ogawa L’isola dei senza memoria, uscito in Giappone nel 1994, racconta con delicata crudeltà di uno strano stato insulare in cui spariscono oggetti per ordine di una ferrea ed efficientissima polizia segreta. Si tratta di cose semplici, usuali e concrete: i francobolli, i frutti di bosco, le cartine geografiche, gli uccelli.
È il mio turno. Più di tutte le altre volte mi sento in difficoltà a dover svolgere la mia azione. Ho assistito allo spettacolo con un accredito stampa ed è bene che io ne scriva. Che lo faccia qui sul Pickwick che di solito ospita i miei racconti e si preoccupa di chiamare i teatri per me. Mi è difficile anche chiamare recensioni quello che scrivo. Sono una spettatrice privilegiata, che ha la possibilità di partecipare alle esperienze teatrali, di rielaborarle e provare a raccontarle.
- Natura morta con attori
- Fabrizio Sinisi
- Benedetto Sicca
- Francesco Roccasecca
- Beatrice Vecchione
- Innesti
- Luigi Ferrigno
- Rosita Vallefuoco
- Chiara Mallozzi
- Angelo Grieco
- Sara Palmieri
- Pier Paolo Pasolini
- mito della caverna
- Ridotto del Teatro Mercadante
- Teatro di Napoli Teatro Nazionale
- recensioni
- teatro
- Sara Scamardella
- Il Pickwick
Sono a lato dell’evento, molto defilata, vedo il proscenio in diagonale. Inizia un brano. Questa musica che forse impropriamente chiamo jazz, che sa di anni Venti-Trenta, che sta in mezzo a luci rosse contornate di fumo, cosa racconta? È leggera, spensierata, pare dica la giovinezza e le possibilità belle che la vita in quel tempo riserva.
Un ottimo spettacolo non ha bisogno di grandi scenografie, un testo ben scritto non necessita di macchine scenografiche delle grandi e blasonate produzioni teatrali, bastano delle cassette di legno della frutta disposte su tutto il palco che a seconda della scena fungono da tavole apparecchiate, da sedie o panchine, da alberi da frutta. Le luci calde o blu creano atmosfere e tensioni, rivelano alla luce i quattro personaggi che misurano e occupano tutto lo spazio scenico.
Licia Lanera: strafottenza e dolore del vero in scena
Written by Ilena AmbrosioCade lieve e gentile a formare un velino che accarezza la quarta parte.
Precipita impietosa e persistente ricoprendo di una coltre bianca i personaggi e gelandone l’azione, rallentandone il dire. Semplicemente sta, oramai priva di energia, sul pavimento di un interno domestico ibernato nel tempo fermo di una pandemia.
È la neve della Trilogia di Licia Lanera, un unico lungo spettacolo in tre tempi dedicato alla Russia e a tre dei suoi autori più iconici. Tre atti legati, tra i quali rimbalzano temi, dolori, passioni che la neve cristallizza.
- Guarda come nevica
- Trilogia Lanera
- Licia Lanera
- Danilo Giuva
- Compagnia Licia Lanera
- Cuore di cane
- Michail Afanas'evič Bulgakov
- Qzerty
- Tommaso Qzerty Danisi
- Vincent Longuemare
- Sara Cantarone
- Sarah Vecchietti
- Annalisa Calice
- Cristian Allegrini
- Francesco Curci
- Clarissa Lapolla
- TPE Teatro Piemonto Europa
- Il gabbiano
- Anton Čechov
- Giandomenico Cupaiuolo
- Mino Decataldo
- Alessandra Di Lernia
- Caterina Filograno
- Jozef Gjura
- Marco Grossi
- Fabio Mascagni
- Riccardo Mastropasqua
- Teatro Metastasio di Prato
- Dario Bissanti
- Giorgio Cardone
- Nico Morde Crumor
- Silvia Giancane
- Angela Tomasicchio
- Festival delle Colline Torinesi
- Vladimir Majakovskij
- I sentimenti del maiale
- Teatro Piccinni
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- Ilena Ambrosio
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Antonio e Cleopatra (e gli attori "sbagliati")
Written by Viviana CalabriaÈ un lavoro complesso spiegare cosa di un prodotto artistico non ti ha convinto o, peggio, non hai apprezzato. Mette in moto valutazioni su se stessi e la propria preparazione e spaventa il giudizio e soprattutto la reazione alla lettura di un’opinione non positiva. Mi accingo allora a parlare di Io sono fuoco e aria portato in scena al Teatro Stabile Galleria Toledo da Laura Angiulli, di cui ho visto uno spettacolo sulle figure femminili in alcuni testi del romanziere Philip Roth. È questo dunque il motivo principale dell’interesse verso lo spettacolo, come quando segui uno scrittore che in qualche modo ti ha incuriosito e attendi di leggere altro per scoprire le sue carte e se tra te e lui c’è affinità di emozioni.
- Io sono fuoco e aria
- laura angiulli
- Antonio e Cleopatra
- william shakespeare
- Paolo Aguzzi
- Federica Aiello
- alessandra d'elia
- Luciano Dell'Aglio
- Gennaro Maresca
- Antonio Marfella
- Andrea Palladino
- rosario squillace
- lucio sabatino
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- cesare accetta
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- teatro
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- Viviana Calabria
- Il Pickwick
Era nota la passione di Pasolini per il calcio. Un buon assist, quindi, per parlare di lui nell’anno, questo, il 2022, il suo anno, l’anno del suo giubileo, del suo centesimo compleanno, che cade questo cinque di marzo. Un modo per mescolare amore sacro (anzi, sacrilego) e amor profano.
- L'ala destra del dio di cuoio
- Pier Paolo Pasolini
- Amedeo Biavati
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- Sara Esposito
- Milla
- Marco Guazzone
- Fabio Schiattarella
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- Ente Teatro Cronaca
- Vesuvioteatro
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- Campania Teatro Festival
- calcio e teatro
- Enzo Biagi
- Alberto Moravia
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- Vito Schifani
- Teatro Nuovo Napoli
- recensioni
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- Il Pickwick
Tutto quello che riguarda la scuola o i bambini, quando viene comunicato da un medium, è sempre pieno di luce, coloratissimo. La scuola e anche gli insegnanti si adoperano per trasformare il cemento degli edifici cittadini in boschi, isole dai mille tesori, castelli volanti. Gli adulti filtrano e trasformano la realtà per renderla più bella agli occhi dei piccoli.
- La classe
- Un docupuppets per marionette e uomini
- Fabiana Iacozzilli
- marionette
- docupuppets
- Cranpi
- Marta Meneghetti
- Giada Parlanti
- Emanuele Silvestri
- Lorenzo Letizia
- Tiziana Tomasulo
- Lafabbrica
- Michela Aiello
- Andrei Balan
- Antonia D'Amore
- Francesco Meloni
- Fiammetta Mandich
- Raffaella Vitiello
- Valeria Tomasulo
- Hubert Westkemper
- Jacopo Ruben Dell'Abate
- Piergiorgio Solvi
- Giorgio Testa
- La Fabbrica dell'Attore
- Teatro Vascello
- Carrozzerie Not
- Teatro Cantiere Florida
- Elsinor
- Nuovo Cinema Palazzo
- Periferie Artistiche
- piccolo bellini
- recensioni
- teatro
- Sara Scamardella
- Il Pickwick
“Misericordia” di Emma Dante è una reazione fisica
Written by Silvia MaiuriCompassione, empatia, ascolto, pietà, assenza di giudizio, inclinazione al soccorso. Misericordia è una reazione fisica, prima che intellettiva, alla durezza del mondo. Attraverso il gesto scomposto e spastico di Simone Zambelli, Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco e Leonarda Saffi passa il messaggio che Emma Dante vuole dedicare al suo pubblico, che è un invito all’accoglienza, contro l’indifferenza al dolore.
- Misericordia
- Emma Dante
- Italia Carroccio
- Manuela Lo Sicco
- Leonarda Saffi
- Simone Zambelli
- Cristian Zucaro
- Masiar Pasquali
- Daniela Gusmano
- Piccolo Teatro di Milano Teatro d'Europa
- Teatro Biondo
- Atto Unico
- Compagnia Sud Costa Occidentale
- Carnezzeria
- Teatro Grassi
- arena del sole
- recensioni
- teatro
- Silvia Maiuri
- Il Pickwick
Sono pochi o nessuno i segreti che ancora indugiano intorno alla vita e alla morte di Chet Baker, l’angelo con le rughe. I tratti salienti della sua parabola ci vengono restituiti con puntuale partecipazione, fra what if… e realtà, da Raffaele Di Florio (habitué di queste atmosfere: suoi anche Fellinjazz e Pomigliano: la fabbrica del jazz).
“Il berretto a sonagli” e la corda della complessità
Written by Giovanna FuscoL’io dimissionario di Pirandello è un soffio, come il titolo di una sua novella. È il “vivere per vivere”, senza sapere di vivere. Discostarsi della realtà per percepirne il senso e in un momento di rivelazione epifanica, improvviso e doloroso, respingere le forme e vivere attraverso le cose, riconoscendo l’infinita poliedricità dell’esistenza. Ammettere di essere mutevoli e non definibili e proprio per questo ritrovarsi nell’indefinito.
- Il berretto a sonagli
- Luigi Pirandello
- Gabriele Lavia
- Federica Di Martino
- Matilde Piana
- Francesco Bonomo
- Mario Pietramala
- Giovanna Guida
- Maribella Piana
- Beatrice Ceccherini
- Andrea Viotti
- Antonio Di Pofi
- Giuseppe Filipponio
- Lorenzo Terenzi
- Effimera
- Diana ORIS
- Teatro Diana Napoli
- recensioni
- teatro
- Tommaso Le Pera
- Giovanna Fusco
- Il Pickwick
La vita la pagherà cara: parola di Antonin Artaud
Written by Enrico Pastore“È ora che gli iniziati accendano le lanterne”, così diceva Antonin Artaud. Questa ingiunzione ricorda un racconto breve di Kafka. Si intitola Di notte. Parla di un popolo addormentato sulla nuda terra e di un solo uomo che veglia con la lanterna accesa: “Perché uno deve vegliare. Uno deve esserci”.
Di nuovo a Sala Ichòs, di nuovo a distanza di più di due anni da quando quella porta s’era chiusa, lasciando fermamente credere che non la si sarebbe più vista aprirsi agli occhi curiosi di noi spettatori.
E invece.
Gli incondonabili errori che ci portiamo dentro
Written by Roberto CirilloMa che è successo?
Eh?
È qui che è successo tutto.
Proprio qui.
Proprio qui dove andava tutto bene.
Dove è andato tutto bene per tanto tempo.
E dove, un giorno, molto rapidamente tutto è andato male.
The Spank è tratto da un testo di Hanif Kureishi del 2020, edito in Italia da Scalpendi, per la quale ha inaugurato la collana Teatro diretta da Federica Mazzocchi. Autore anglopakistano, noto per Il Buddha delle periferie, dai suoi Intimacy e The Mother sono stati tratti film che hanno vinto, rispettivamente, Berlino e Cannes.
Grandi speranze! Il teatro alla ricerca del tempo perduto
Written by Enrico PastoreQuando quasi due anni fa è iniziata la pandemia il mondo dello spettacolo dal vivo è stato squassato da una legione armata di stati d’animo contrastanti: shock per la chiusura dei teatri (che in Italia non avveniva da tempo immemore); ansia per le condizioni economiche delle compagnie, dei festival, degli spazi di cultura; tensioni riformatrici verso la regolarizzazione dei diritti dei lavoratori e tentativi di innovazione per lo più votati all’esplorazione del mondo digitale, unico spazio agibile per molti mesi, ma luogo pericoloso e snaturante la concezione stessa di incontro dal vivo; euforia nelle riaperture, accompagnata dalla voglia di dimenticare quanto passato, seguita da una brusca e inevitabile battuta d’arresto nelle riflessioni sullo stato miserevole delle cose e sulle relative possibili riforme; poi nuovamente la depressione invernale con nuove chiusure nelle varie zone rosse a cui è seguita una nuova esuberante attività affetta, in molti casi, da cattivo gusto nello sbandierare ridicoli sold out a mezza sala o nell’esultanza smodata per l’entrata nel FUS, laddove vi erano molti che languivano o si spegnevano.