Se non per accorgersi che
A volte solo da fuori può
Arrivare il vento inatteso
A far saltare porte e cardini
Sospeso lì bloccato
Nello scivolo dell’imbuto
Prego per una mano
Da toccare e stringere
O per una parola Viva
Che arrivi da dovunque
Attraverso ogni canale
E penso alla leggerezza
Con cui stolto processo
Nei tempi d’abbondanza
Le calde Vite vorticanti
Ognuna nella sua bellezza
Ognuna nel suo mondo
Che cerca di muoversi
Senza cadere e perdersi
Tra le macerie passate
Delle eterne battaglie
Mai raccontate
Degli atavici mali
Mai mostrati
Dei silenzi pendenti
A nascondere
E non so quanto il vino
Possa spingermi giù
Né se il fumo mi possa
Per poco accarezzare
La lingua e gli occhi
Per poco
in copertina:
Contact, C. Ramshin, 2020
Forse non ha senso scrivere
Quando si è bloccati nella
Desolazione dell’immobilità
Published in
La fucina delle scritture