A liberarci dal rumore
Che idioti ci ostiniamo
Ad aumentare
A regalarci per poco
Pur senza meriti
La sospensione
Semplice pura soddisfazione
Che si nasconde nel tatto
E nell’ascolto
Nel bianco che si diffonde
Che ci ripulisce piano
La vista
Ad insegnarci il riflesso
Mutante della mente
Che tutto sottende
A mostrarci la natura
Pura e impermanente
Unica nostra essenza
Così i fiocchi fitti o radi
Compatti sostengono
O si sciolgono
L’incantesimo non consola
E quel che c’era si ritrova
Mescolato nella mota
Ora da bimbo che nulla
Sa e si chiede
Semplicemente godo
Del passaggio di stato
Nell’eterna legge
Del moto
Arriva all’improvviso
Tra la paura di chi la teme
E la gioia di chi l’attende
A schiacciare il superfluo
Per cui tanto e da tanto
Ci affanniamo
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La fucina delle scritture