Emilio Nigro
Teatro e territorio, dalla Cupa con amore
Il suono della parola. La parola suono. Voce che è canale di evasione immaginifica. Scenari invisibili.
La parola teatrale: timbro, colore, carne e materia. Quando l’attore si mette in esilio e il corpo si fa scenico, si fa geografia emozionale, si fa segno. E non autoreferenza, autoerotismo.
La parola, pane per spettatori affamati di vedersi in scena, di stupirsi per la scena, di mutarsi sulla scena, di evadere, di sgombrarsi, di rientrare. Guardare attraverso l’ascolto. Sentire per visioni silenti.