"E la candela al cui chiarore aveva letto il libro pieno di angosce, d'inganni, di dolore e di male, avvampò d'una luce più vivida che mai, le illuminò tutto quel che prima era oscurità, crepitò, prese a offuscarsi e si spense per sempre".
"Il Teatro non è un piccolo e sporco affare di pagliacci o di istrioni pronti a vendersi a chi capita per un po’ di successo e denaro ma è un 'modo di vita' alto e degno, che è infanzia difesa per tutti, che è tramandarsi di alte parole del genio umano che per noi sono state scritte! Quando guardo i limpidi occhi, vivi come mai mi erano apparsi prima, dei miei allievi del corso Copeau del Teatro del Piccolo, quando tento, per ore della mia lunga giornata di lavoro, di dire qualcosa del teatro a questa giovinezza trepida e pulita e che tanto, troppo si aspetta da me, sento crescermi dentro una nuova, decisa certezza ed un impegno imprescindibile di non deluderli, di offrire loro un teatro più onesto e più umano in cui essi possano vivere una vita degna e profonda, proprio sul filo del vano, dell’intoccabile, del misterioso gioco che hanno scelto come modo d’essere per altrettante misteriose ragioni del cuore".
"Oggi ognuno si barrica nella propria fortezza vuota, sperando che passi la tempesta che c'è fuori"
"La mancanza di gusto di Dostoevskij, il suo monotono trattare di personaggi sofferenti di complessi pre-freudiani, il suo modo di sguazzare nelle tragiche sventure dell'umana dignità, tutto ciò è difficile da ammirare".
"Caro Roberto, avrei voluto scrivere meglio di te, meglio. Meritavi molto, non so quanto hai avuto da una vita tutta dedicata al teatro. Penso che, in fondo, non te ne sia importato molto. Hai fatto il tuo dovere teatrale, la tua missione teatrale l'hai compiuta con umiltà e senza cedimenti. Questo conta veramente, assai più degli applausi reali o metaforici che diventano sempre più fiochi e, poi, non si sentono più".
"Era una notte buia e tempestosa..."
"Mi sforzerò, come posso, per dimostrare che Shakespeare non solo non può essere riconosciuto come un grande genio, ma neanche come un autore mediocre".
"Quando il potere dorme tocca a noi teatranti fabbricare i sogni di cui siamo fatti".
"Che senso ha se tu solo ti salvi".
"Oggi non c’è possibilità di enciclopedia. Oggi non c’è possibilità di saper tutto. Oggi non c’è possibilità di una scienza circolare, di una scienza conchiusa. Oggi non c’è omogeneità di cognizioni. [...]. Questa la ragione di quella ‘crisi della civiltà’ denunciata prima da Spengler e poi da Huizinga. [...]. Rinunciamo dunque a un ritorno alla omogeneità delle idee, ossia a un tipo passato di civiltà, e adoperiamoci a far convivere nella maniera meno cruenta le idee più disparate, ivi comprese le idee più disperate".