"Io trovo che il critico debba porsi di fronte a una manifestazione d'arte −quando arte ci sia −in una posizione di umiltà, che debba quindi chiarire, prima di tutto a se stesso e ai lettori, quello che l'artista ha inteso fare senza pretendere di insegnare all'artista. Perché diversamente questo critico −questa può sembrare una battuta ma non lo è −avrebbe sbagliato mestiere, avrebbe equivocato sulla propria vocazione e avrebbe dovuto passare dalla sua poltrona di osservatore-testimone alla ribalta, al lavoro di palcoscenico insomma".
| “La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”
Mario Luzi |
