Letteratura La bottega dei libri
«Narravano che la più misteriosa tra le botteghe fosse la bottega dei libri: da essa pare venisse un diabolico miscuglio di trame e vicende che contagiava i passanti più frettolosi tramutandoli in lettori accaniti».
La storia dello sguardo secondo Mark Cousins
Written by Gioacchino ToniGrazie all'editore Il Saggiatore è stato pubblicato in lingua italiana, con la traduzione di Alessandro D’Onofrio, il volume Storia dello sguardo (2018) del nord-irlandese Mark Cousins, autore di The Story of Film: An Odyssey (2011): un monumentale documentario sulla storia del cinema in quindici episodi dalla durata di un’ora cadauno trasmesso originariamente dall'emittente televisiva digitale britannica More4, costola di Channel4, presentato al Toronto International Film Festival nel 2011 e passato in Italia su Sky.
- Mark Cousins
- Storia dello sguardo
- Alessandro D'Onofrio
- More4
- La storia del cinema
- The Story of Film An Odyssey
- Festival di Cannes
- Lo sguardo di Orson Welles
- Massimiliano Studer
- Quarto potere
- Un cane andaluso
- Luis Buñuel
- cinema
- Artur Eddinghton
- nuovi media
- Niels Bohr
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- Alle origini di Quarto potere
- Too Much Johnson: il film perduto di Orson Welles
- Too Much Johnson
- Bernardo Bertolucci
- il Saggiatore
- Gioacchino Toni
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Padri e figli secondo Andrea De Carlo
Written by Vincenzo MazzaccaroI personaggi di De Carlo avevano come passaggio fondamentale − per prendere il titolo di un suo libro, Due di due − la dualità tra il maschile e il femminile. Per riassumere, De Carlo ha sempre scritto di amori eterosessuali, ha scandagliato i cuori maschili come pochi altri, sicuro che l'amore non è un termine che si declina solo al femminile.
Luciano Canfora e il moto violento della storia
Written by Alida Airaghi“È stata un gran flagello questa peste; ma è anche stata una scopa; ha spazzato via certi soggetti, che, figliuoli miei, non ce ne liberavamo più”.
Luciano Canfora ha scelto la frase pronunciata da don Abbondio nel XXXVIII capitolo dei Promessi Sposi come epigrafe all’ultimo volume edito da Laterza: La scopa di don Abbondio, composto da undici capitoli e da un’appendice di interventi di Togliatti, Nenni e Thomas Mann.
- Luciano Canfora
- La scopa di don Abbondio
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Chi ama la poesia spagnola, e quella di Federico García Lorca in particolare, non dovrebbe lasciarsi sfuggire questo importante volume edito da Garzanti, che raccoglie i sonetti (custoditi segretamente dalla famiglia e pubblicati per la prima volta in Spagna solo nel 1984) ispirati agli amori omosessuali del poeta, e una scelta di Suites risalenti agli anni Venti.
- Federico Garcia Lorca
- Sonetti dell'amore oscuro
- Suites
- Carlo Bo
- Glauco Felici
- Mario Socrate
- Pablo Neruda
- Vicente Aleixandre
- ABC
- Lope de Vega
- Luis de Góngora
- Francisco de Quevedo
- Rafael Alberti
- Gerardo Diego Cendoya
- Miguel Hernández
- Jorge Guillén
- Rubén Darío
- Miguel de Unamuno
- Antonio Machado
- Juan Ramón Jiménez
- william shakespeare
- sonetti
- sonetos
- clandestinità editoriale
- Garzanti Editore
- poesia
- letteratura spagnola
- recensioni
- letteratura
- Alida Airaghi
- Il Pickwick
Su Jean Genet si è scritto di tutto. Lui stesso ha scritto di tutto sulla sua vita memorabile, oscena, truffaldina, illegale, blasfema, autodistruttiva, vagabonda, fuori controllo. Nato a Parigi da padre ignoto nel 1910, affidato dapprima all’assistenza pubblica, quindi adottato da una famiglia contadina premurosa e attenta, già dall’infanzia manifestò atteggiamenti antisociali e ribelli, macchiandosi di piccoli furti ed esibendo provocatoriamente la sua attrazione per uomini più adulti, specialmente se violenti o emarginati. I frequenti arresti e la detenzione in diverse prigioni cristallizzarono in lui sia le inclinazioni omosessuali, sia una morbosa fascinazione verso le manifestazioni di brutalità fisica.
- Jean Genet Poesie
- Jean Genet
- Querelle de Brest
- Legione Straniera
- Il condannato a morte
- Il miracolo della rosa
- Nostra signora dei fiori
- Diario di un ladro
- Le serve
- I negri
- Jean Cocteau
- Simone de Beauvoir
- Jean Paul Sartre
- Santo Genet commediante e martire
- Black Panthers
- OLP
- Rote Armee Fraktion
- Larache
- Saint Brieuc
- François Villon
- Marchese de Sade
- Arthur Rimbaud
- Antonin Artaud
- La galera
- samuel taylor coleridge
- Rainer Werner Fassbinder
- Il pescatore di Suquet
- Giancarlo Pavanello
- Guanda Editore
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- recensioni
- Alida Airaghi
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Il genere distopico tra immaginario e realtà
Written by Gioacchino Toni“La fortuna attuale del genere distopico nell’immaginario collettivo si spiega facilmente: malgrado le meraviglie tecnologiche [...] facciano di tutto per saturare il principio di piacere in quell’eterno presente che ha assunto il nome di epoca postmoderna, tuttavia il sonno del mondo globale è attraversato da incubi e pericolose minacce; e anzi, proprio perché il migliore dei mondi possibili ci dicono che è già qui con noi, l’unica cosa che siamo capaci di immaginare nel futuro è l’allargarsi delle contraddizioni che tuttavia già si affacciano. Risultato è il diffondersi delle storie che raccontano un rovinoso descensus verso il peggio...”.
- Il futuro in bilico
- Il mondo contemporaneo tra controllo, utopia e distopia
- Elisabetta Di Minico
- Francesco Muzzioli
- HISTOPIA
- Università Autonoma di Madrid
- distopia
- utopia
- distopie dittatoriali
- distopie catastrofiche
- distopie pessimistiche
- distopie ottimistiche
- cecità
- José Saramago
- distopie allegoriche
- distopie ironiche
- distopie dispotiche
- cinema e letteratura
- Il risveglio del dormiente
- H G Wells
- Il tallone di ferro
- Jack London
- Noi
- Evgenij Zamjatin
- Il mondo nuovo
- Brave New World
- Aldous Huxley
- La notte della svastica
- Katharine Burdekin
- Antifona
- Ayn Rand
- 1984
- George Orwell
- Farenheit 451
- Ray Bradbury
- Giustizia facciale
- L p Hartley
- Questo giorno perfetto
- Ira Levin
- L'uomo che fuggì dal futuro
- George Lucas
- Ministero
- Ricardo Barreiro
- Francisco Solano López
- Il racconto dell'ancella
- Margaret Atwood
- V per Vendetta
- Alan Moore
- David Lloyd
- Give Me Liberty
- Frank Miller
- Dave Gibbons
- Equilibrium
- Kuty Wimmer
- Snowpiecer
- Bonh Joon ho
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- cinema
- letteratura
- Meltemi Editore
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Per nostra fortuna, c’è stato chi ha avuto l’intelligente idea di riprodurre su YouTube alcune rappresentazioni teatrali (ormai pressoché introvabili nelle versioni a stampa) di Ugo Betti. Possiamo così fruire non solo di magistrali interpretazioni di attori del calibro di Buazzelli, Randone, Mauri, Salerno, Gassman, ma anche apprezzare testi di elevato spessore etico, e di intenso impegno civile.
- Ugo Betti
- letteratura teatrale
- Camerino
- Parma
- Caporetto
- Rastatt
- carlo emilio gadda
- Bonaventura Tecchi
- Diego Fabbri
- Sem Benelli
- Massimo Bontempelli
- Sindacato Nazionale Autori Drammatici
- SNAD
- Il re pensieroso
- Canzonette La morte
- Uomo donna
- La padrona
- La casa sull'acqua
- L'isola meravigliosa
- Frana allo Scalo Nord
- Corruzione al Palazzo di Giustizia
- Delitto all'isola delle capre
- Carlo Sgorlon
- Franco Nero
- Tino Buazzelli
- Glauco Mauri
- Enrico Maria Salerno
- vittorio gassman
- letteratura
- Alida Airaghi
- Il Pickwick
Nel un corposo volume curato da Maurizio Guerri Le immagini delle guerre contemporanee (Meltemi 2018)diversi studiosi ragionano a proposito del rapporto immagine/guerra nella contemporaneità. A partire dalle immagini cui gli eventi bellici sono connessi, il volume riflette su alcuni momenti fondamentali di trasformazione dei conflitti bellici della storia contemporanea evidenziando che se storicamente le immagini hanno documentato, pur nella loro parzialità, la guerra, da qualche tempo sembrano essere divenute esse stesse parte della conduzione delle attività belliche; si pensi, ad esempio, al ricorso sempre più frequente allo sguardo offerto dai droni.
- Le immegini delle guerre contemporanee
- Maurizio Guerri
- guerra
- conflitti contemporanei
- guerra di trincea
- Guerra del Golfo
- Pierandrea Amato
- Walter Benjamin
- Enrica Grossi
- Prima Guerra Mondiale
- Raffaele Scolari
- Paesaggio di guerra
- Kurt Lewin
- Adolfo Mignemi
- Micaela Latini
- Nella colonia penale
- franz kafka
- Giovanni Scirocco
- Piazzale Loreto
- Benito Mussolini
- Claretta Petacci
- Christian Schiefer
- Paola Bozzi
- John Heatfield
- analisi distopica
- Paola Quadrelli
- Heiner Müller
- Francesca Marelli
- anselm kiefer
- Angela Mengoni
- War Cut
- Gerhard Richter
- guerra preventiva
- Alice Cati
- desaparecidos
- Madres e Abuelas de Plaza de Mayo
- Giorgio Avezzù
- Andrea Pinotti
- embodiment
- Mauro Carbone
- Ruggero Eugeni
- Barbara Grespi
- droni
- kamikaze
- Dario Cecchi
- graphic novel
- Persepolis
- Abbas Kiarostami
- Marjane Satrapi
- tazieh
- Elena Pirazzoli
- seconda guerra mondiale
- Giuliana C Galvagno
- Guerra del Vietnam
- youtube
- Onda verde iraniana
- saggistica
- letteratura
- Meltemi Editore
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Benjamin: il “montaggio” letterario e la fine del mondo
Written by Pasko SimoneNell’immensa e solitaria opera di analisi critica dei valori di una modernità colta al suo crepuscolo, Walter Benjamin si fa forte di un’arma a lui estremamente congeniale: la citazione.
Strana ambizione la sua di voler comporre in vita un libro esclusivamente costituito di frammenti di citazioni! Infatti, a partire dall’importante saggio critico su Le affinità elettive (1921), la tecnica procedurale delle citazioni e il gusto, tutto personale, verso il “citazionismo”, avranno per Benjamin una funzione centrale in ogni sua opera successiva.
- Walter Benjamin
- frammenti di citazioni
- montaggio letterario
- Le affinità elettive
- Hannah Arendt
- intrusioni citazionali
- surrealismo
- Sergej Michajlovič Ėjzenštejn
- Hans Richter
- Jean Luc Godard
- Strada a senso unico
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- bohémien
- dandy
- ozioso viandante
- Charles Baudelaire
- Diari intimi
- citazioni
- filosofia
- letteratura
- Pasko Simone
- Il Pickwick
“108 metri”. L’importanza di non tradire le regole
Written by Gioacchino ToniL’Italia si sta dimostrando ormai da qualche tempo un Paese dalla memoria corta e dalla vista selettiva e ciò appare particolarmente evidente se si fa riferimento ai fenomeni migratori che toccano il Paese.
Memoria corta perché se c’è una nazione che ha visto partire la sua gente alla ricerca di lavoro e di condizioni di vita migliori questa è proprio l’Italia. Di ciò non c’è traccia nei mantra ripetuti da piccoli politici nostrani senza scrupoli a caccia di facili consensi. Questa storia di migrazioni è stata raccontata tanto dalla letteratura − a partire da Edmondo De Amicis con i suoi emigranti diretti verso il Nuovo Mondo a fine Ottocento e Giovanni Pascoli con i suoi versi sull’Italia raminga a inizio Novecento − quanto dal cinema − che sin dagli anni Dieci ha affronto le migrazioni italiane transoceaniche con Febo Mari e Umberto Paradisi.
- 108 metri The New Working Class Hero
- Alberto Prunetti
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- Giovanni Pascoli
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- Umberto Paradisi
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- Margaret Thatcher
- Piombino
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- letteratura contemporanea
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- letteratura
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Un libro dedicato alla perdita, patita o inferta, questo di Enrico Testa (Genova, 1956), alla sua quinta prova nella collezione bianca di Einaudi. Versi che interrogano la mancanza, il disorientamento, la solitudine seguita a un lutto, in un’atmosfera che ricorda, persino in alcune modulazioni formali oltre che in certe ambientazioni di interni, la Satura montaliana, permeata dalla sottile e penetrante nostalgia di una presenza-fantasma: assente nella concretezza della realtà, incombente nel pensiero e nel sogno.
Dei racconti di A caso, pubblicati da Tommaso Landolfi nel 1975 e vincitori del Premio Strega, Italo Calvino scrisse che avevano lo stesso effetto di “un’unghia che stride contro un vetro, o d’una carezza contropelo”. Si tratta di tredici storie urticanti, percorse da sentimenti aggressivi, irrisori o polemici, animate da personaggi sogghignanti e ostili, com’era nella consuetudine del loro autore, uno dei maggiori della nostra letteratura novecentesca, per quanto poco conosciuto a causa della sua algida riservatezza e della sua scrittura ricercata e di difficile presa sul pubblico.
“Quando la vidi non sapevo fosse Roma... La luce del mattino timbrava ogni oggetto. Anche l’asfalto era una pista. Ma nessuna macchina o moto la percorreva. Il cielo, molto alto, sono sicuro che aveva abbandonato con gentilezza l’alba e andava a rincorrere il sole di giugno”.
È l’avvio, poeticissimo, dell’ultimo romanzo di Aurelio Picca (Roma, 1957), Arsenale di Roma distrutta, in cui l’autore narra di un bambino treenne che, scendendo da un autobus sulla via Appia insieme alla tata, ha la sua prima fatale e prodigiosa visione della Capitale. Da qui nasce il suo rapporto di passione e dipendenza viscerale con la città, durato l’intera esistenza.
- Arsenale di Roma distrutta
- Aurelio Picca
- Giorgio Chinaglia
- Luciano Re Cecconi
- Nino Benvenuti
- Franco Califano
- Antonello Venditti
- Riccardo Fogli
- Franco Franchi
- Ciccio Ingrassia
- Roma
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- clan dei Marsigliesi
- Laudavino De Sanctis
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- Pier Paolo Pasolini
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- Mario Schifano
- einaudi editore
- recensioni
- letteratura
- Alida Airaghi
- Il Pickwick
“Entra. Sorprende il suo aspetto. Piccolo, piccolissimo, in costume regionale grigioverde dai risvolti ricamati, indossa dei knickers. Mi sconcerta il suo aspetto di contadino un po’ tarchiato, vestito a festa. Capelli d’argento, l’occhio nero, lo sguardo acuto, appare stanco. Una certa tristezza si legge sul viso dalle guance scavate, qualcosa di tragico... Un provinciale curioso che non si sarebbe mai avventurato fuori dalla sua terra natale”. Con queste parole lo descrisse il suo discepolo Frédéric de Towarnicki (1920-2008), incontrando per la prima volta a venticinque anni nel 1945 Martin Heidegger nella sua casa di Zähringen. Il rapporto tra i due durò circa un trentennio, in maniera discontinua e problematica: originale, anticonformista, vulcanico l’allievo; meditativo, austero, criptico il filosofo. Tornato nel periodo della protesta sessantottesca a visitare il Professore ormai vecchio, deluso, isolato, de Towarnicki osò chiedergli il motivo del suo tragico errore del 1933, contestandogli duramente la collaborazione con il nazismo. “Dummheit”, rispose allora Heidegger: “Stupidità”.
- Martin Heidegger
- Ormai solo un Dio ci può salvare
- Alfredo Marini
- Guanda Editore
- Adolf Hitler
- Frédéric de Towarnicki
- nazismo
- Università di Friburgo
- George Steiner
- Ritorno ad Heidegger
- Donatella Di Cesare
- Franco Volpi
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- Essere e tempo
- filosofia
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- Alida Airaghi
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“Azzardo una spiegazione: scrivere è l’ultima risorsa quando abbiamo tradito”.
A dirlo è Jean Genet scrittore e poeta francese molto discusso del Novecento, la cui opera letteraria era così intimamente connessa alla sua vita privata tanto da rendere complessa la distinzione tra realtà e immaginazione, cose inventate e episodi accaduti realmente.
Qualcosa di simile accade con Annie Ernaux, ma senza polemica né discussione: la scrittrice contemporanea dichiara infatti esplicitamente che gli eventi di cui parla nelle sue opere sono reali e del tutto aderenti alla verità.