“ogni artista ha il proprio tramonto”
“Il grande tormento dei timidi è che, esteriormente, essi passano per degl'inattivi, degl'indifferenti, dei rassegnati, dei privi di bisogni; mentre invece l'interno del timido vibra di una segreta e struggente attività. Ma per accorgersi di questa segreta attività bisognerebbe chinarsi sul timido e ascoltarlo come si ascolta il tic tac di un orologio”
“se ne restò a guardare, che stupido, Dio mio, che stupido”
“Nonna Citta muore addrìtta. Si curva mentre esala l'ultimo respiro ma non cade. La sua è una morte in dialetto. Assurda e volgare. I quattro superstiti, sbandando, vengono verso di noi. Il sole è ormai calato e l'uscio dove imperterriti stanno è il proscenio del teatro che li tiene prigionieri. Spalancano la bocca ma il loro urlo è muto. Sembra, piuttosto, uno sbadiglio”
“Lasciate le luci accese”
“L’artista distrugge il mondo, ma non può che distruggere il mondo che conosce e ne crea un altro che è il mondo dell’arte”
“Dimenticami ora, ma ricordami poi, quando l’amaro si sarà sciolto”
“Il tentativo del poeta di rendersi invisibile; seduto in mezzo agli altri, d’un tratto vola via”
“La memoria è una scelta”