E s’avanzava senza padri
O nelle galere delle madri
Io tacevo e vi seguivo già
In ostaggio delle mie paure
Tu sembravi sapere come
Dove e con chi stare
Teso a conoscere e divertirti
Mentre mi costruivo deserti
Ma tra l’Acqua e la Terra
Vortica inevitabile il Tempo
Stritolandoci nella Vita ridona
La grazia della forma nuova
E il broncio si apre in sorriso
E l’ironia diventa più dolce
Ognuno in cerca della Strada
Pochi incontri agli incroci
Napoli Atene via Istanbul
Just a bigger crossroad
Le chiacchiere speziate
Il fumo e niente sonno
Le domande dell’alba
Su fisica e letteratura
E I mondi che si toccano solo
Quando si mette a frutto il dolore
L’Egeo battezza il ritorno
Dell’elettricità ritrovata
Nella rete sempre più fitta
Del domino delle epifanie
Che brucia in una notte
E non lascia che cenere
Mossa da squilli impazziti
A rincorrere le ragioni
Mista alle lacrime di chi
Resta e alle convulsioni
Lo Spazio si riapre nel Vuoto
E la nuova Via ci pare Sogno
Nell’imbuto del già vissuto
T’auguro di non smarrirti
E non posso non continuare
A vederti e ripetere piano
Om mani padme hum
E non posso non continuare
A sentirti e ripetere ancora
Om mani padme hum
a F. G.
Avevamo gli occhi neri
Pance in fuori e visi tondi
Nelle strade corte di paese
E inciampavamo nei sogni
Dove non c’era connessione
Ma un singhiozzo di visione
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La fucina delle scritture