Francamente appare arduo l’intento di adattare e riprodurre con chitarra ciò che è stato pensato per clavicembalo, viola e violoncello (Concerto Brandeburghese n. 6 di J.S. Bach). Nella realtà, con l’intelligente inserimento per l’appunto del violoncello di Carmine Sanarico a coronare l’imbastimento della linea melodica delle tre chitarre principali ed il discreto accompagnamento delle altre quattro chitarre, del basso di Paolo Gaballo e del vibrafono di Dario Mennella, il risultato complessivo, pur non eccelso nella resa finale, appare apprezzabile se non altro per l’originalità. Stesso discorso per le trasposizioni dal Flauto Magico di W.A. Mozart dall’aria La Regina della Notte e dall’Ouverture delle Nozze di Figaro: riproporre composizioni orchestrali di tale maestosità non è impresa di poco conto. Le note del compositore austriaco si lasciano ascoltare in questa nuova veste decisamente più informale, ma comunque di un certo effetto rievocativo, nonostante dita tremanti per l’emozione della “prima” di tanto in tanto stecchino qualche nota.
La seconda parte del concerto, come accennato, propone invece l’ascolto di brani ideati dal mattatore, Ciro Gentile. Scherzo Rumeno esordisce sul tappeto di violoncello e si districa tra partiture arabeggianti che sfociano in ritmi riecheggianti i tradizionali arpeggi dei balli russi. Su questi accompagnamenti si alternano improvvisazioni dei protagonisti che dialogano e si danno il cambio come in moderni balli di strada, ghiotta occasione per uscire dagli schemi e mostrare il proprio personale background musicale. Particolarmente indovinati gli interventi di Ernesto Borruto ed Elia Neri, le cui scelte stilistiche, tradendo l’estrazione musicale non prettamente, o perlomeno non esclusivamente classica, riescono ad amalgamarsi al contesto senza esserne sopraffatti. Seguono Via Marghieri, dall’intro jazzistico e, a conclusione, pezzi cantati narranti storie di guerre, soldati, caverne e palloncini, quasi come favole contemporanee musicate che ricordano il grande De André.
Migliore, senza dubbio alcuno, la proposizione dei brani originali rispetto all’impervia prima parte della serata, non solo per l’evidente minore difficoltà esecutiva, ma anche, e forse soprattutto, per la godibilità dei brani proposti. D’altronde la compagnia di Ciro Gentile ha in cantiere l’uscita di un progetto originale di cui fanno parte alcune tracce ascoltate nel corso dell’esibizione. Le premesse per un prodotto interessante, insomma, ci sono tutte, e, a patto che sia mantenuta quella semplicità comunicativa di odierni menestrelli tracciata durante la serata, siamo sicuri che non saranno disattese.
Tratti e ritratti
Cesi-Marciano Ensemble
chitarra classica, voce narrante Ciro Gentile
chitarre classiche Ivan D. Catino, Elia Neri, Sergio Gentile, Simone Giuntoli, Giuseppe Bocchino
chitarra acustica e classica Ernesto Borruto
violoncello Giovanni Sanarico
vibrafono Dario Mennella
basso elettrico Paolo Gaballo
Napoli, Teatro Sala Ichòs, 4 gennaio 2013
in scena 4 e 5 gennaio 2013