Quali sono i passaggi fondamentali della tua evoluzione artistica?
Nel 2000 ho deciso di dedicarmi interamente all’arte. Inizialmente ho frequentato corsi di disegno e pittura dal vivo e, per un breve periodo, lo studio del maestro Tommaso Fiermonte. Attratta dall’arte figurativa ho cominciato uno studio sui grandi del passato e sulle varie tecniche.
Ho sperimentato altre forme artistiche − ad esempio: la cartapesta − conseguendo l’attestato di “esperto nella lavorazione”. Grande soddisfazione mi ha dato anche la modellazione della terracotta permettendomi di lavorare su grandi manufatti come i carri allegorici di Putignano, paese in cui vivo.
Hai dei modelli a cui ti sei ispirata e perché?
Come Leonardo Da Vinci, Rembrandt e Vermeer e molti altri si ispirarono a Jan Van Eyck anch’io ho seguito le loro orme pittoriche: dunque tecnica fiamminga, complessa per i lunghi periodi di asciugatura, ma che da una ricca gamma cromatica.
Per me è come se avessi legami misteriosi col passato, la considero una sfida con me stessa, capire, sperimentare ed a volte fallire. È straordinario vedere come passo dopo passo il dipinto prende vita, ed ogni volta è sempre una piccola vittoria.
Cosa pensi del mercato dell'arte, quali sono i limiti e quali le potenzialità?
Èun periodo difficile, com'è noto, per il mercato dell’arte: mancano le finanze e le istituzioni sono assenti. Considerando il patrimonio storico artistico italiano, non è pensabile che si escluda l’arte contemporanea. A livello internazionale Russia, Cina, India e Arabia hanno dato rilievo all’arte tutta, aprendo musei, gallerie e stimolando gli artisti di tutto il mondo ad esprimersi.
Se tu potessi suggerire un'idea per valorizzare gli artisti contemporanei cosa suggeriresti?
Oggi l’artista non è più isolato come molti anni fa e sono tante le vie che gli permettono di entrare a far parte del mercato dell’arte: da internet ai vari canali televisivi specializzati nella promozione e nela vendita dell’arte. Sarebbe opportuno organizzare grandi manifestazioni, Biennali, Triennali e, perché no, ripristinare la Quadriennale di Roma ed occorrerebbe che i costi fossero accessibili a tutti.
Qual è l'opera tua o di altri a cui sei più legato e perché?
Sono legata in modo particolare al ritratto di Papa Giovanni Paolo II: un uomo che ha voluto insegnare il rispetto per il prossimo e l’uguaglianza ma, soprattutto, colui che è stato il primo che ha chiesto scusa per gli errori della chiesa.
È un dipinto che conserverò.
Se potessi scegliere, dove vorresti esporre e perché e in quale periodo dell'anno?
Non ho obiettivi precisi: per poter esporre ogni luogo è giusto come ogni periodo; ciò che sento necessario è soprattutto avere intorno gente che ama l’arte.
Secondo te si può vivere di arte in Italia?
Purtroppo per vivere d’arte devi avere alle spalle un gallerista − o un critico − o qualche famiglia facoltosa che pratichi il mecenatismo e che ti dia la possibilità di farti conoscere, finanziando le tue mostre. Servono persone, insomma, che si occupino di far conoscere il tuo operato.
Nel processo di crescita e nel tentativo d'affermazione e di diffusione del proprio lavoro quali sono le difficoltà che, più spesso, incontra un’artista?
Secondo me la difficoltà maggiore, quella davvero ostativa, è di natura economica.
Cosa potrebbe essere migliorato, secondo Lei, nella comunicazione dell'arte?
Viviamo in un mondo tecnologico: social network, canali televisivi monotematici e molto altro che ci permettono di pubblicizzare il nostro lavoro dandoci buona visibilità. Credo che esista già una buona comunicazione dell’arte.
Puoi indicarci un pregio e un difetto della critica d'arte?
Una critica può arricchire il curriculum di un’artista; difficilmente ho ascoltato un critico d’arte "denigrare" un dipinto.
Cosa vorresti che i lettori conoscessero di te e della tua arte?
Potrà sembrarti retorico ma spesso ho bisogno di isolarmi dal mondo. Succede che mi ritrovo davanti alla tela, assorta in un silenzio interiore, isolata da tutti e da tutto. Creare per me è diventata una necessità.
Infine, che domanda vorresti che ti venisse rivolta durante un'intervista?
Ecco unadomanda che vorrei mi venisse fatta: "Qual è il tuo grande desiderio?".
Nella più completa consapevolezza dell’impossibilità, vorrei poter conoscere Leonardo Da Vinci. Pur sapendo che resterà un sogno, vi prego: lasciatemi sognare.
ART 3.0 − AutoRiTratti
Rosanna Miccolis
elenco opere nelle immagini Grisaglia (olio su tela, pittura preparatoria; part.); Ricordi (olio su tela); Papa Giovanni Paolo II (olio su tela); Nevicata (olio su tela)
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