“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Monday, 08 June 2015 00:00

ART 3.0: AutoRiTratto di Daniela Corsini

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Daniela Corsini supera il filtro pseudorealistico dell’obiettivo, portando alla stampa il modo in cui il soggetto posto al di là della macchina fotografica le si presenta per ciò che ella stessa conosce ed è. Noi, il pubblico, siamo spettatori dei suoi vissuti. Come tali, c’è da chiedersi se ci sia consentito di cogliere quanto ci viene proposto o se si possa vedere solo ciò che il filtro della nostra percezione ci permette di elaborare rispetto all’elaborazione del filtro dell’artista.

Ad esempio, Fiorenza potrebbe rappresentare cromaticamente il groviglio dei sentimenti di una fanciulla sorpresa nell’intimità del bagno, mentre si asciugai capelli sullo sfondo dell’acqua o dei propri pensieri, ma anche un offrirsi elusivo, dato dal prorompere dei fianchi in primo piano contrapposto alla fuga prospettica del volto, come nelle poetiche parole dell’Aminta del Tasso: "Or non sai tu com’è fatta la donna?/ Fugge, e fuggendo vuol che altri la giunga...". In ogni caso, il contatto con la percezione del fotografo filtrista sommuove i nostri vissuti. Diveniamo così fruitori attivi e compartecipati dell’opera, fino a farne parte". (Paolo Boschi - Eco d'Arte Moderna  n. 169)


Quando ti sei accorta di voler essere un artista?
Ma ci si accorge, poi,  di “voler” essere un artista? Credo si tratti piuttosto di un imprescindibile, inscindibile stato dell’anima, che ad un certo punto si manifesta in modo chiaro e totale e si impossessa di te, da quel tremulo ed incerto ondeggiare iniziale con il quale si è annunciato.


Quali sono i passaggi fondamentali della tua evoluzione artistica?
Posso individuare con facilità il  passaggio fondamentale: lo rivivo ancora vibrante il momento nel quale Marco, gentiluomo autentico, ha aperto  davanti a me la porta di un mondo nuovo, facendomi poi omaggio della chiave. E quel mondo sto tuttora esplorando, tracciandovi sentieri nuovi e scorgendo orizzonti altri. Lascio a voi, che osservate il mio lavoro, il gioco di scoprire gli altri passaggi che hanno segnato la mia evoluzione, che prosegue, ancora, e ancora…


Hai dei modelli a cui ti sei ispirata e perché?

Mi ispiro al mondo che mi circonda, che scopro-riscopro sospinta dalla mia innata curiosità: e guardo, osservo, penso, ed in questo andare trovo stimolante anche il contatto con il lavoro altrui.


Cosa pensi del mercato dell'arte, quali sono i limiti e quali le potenzialità?
Risulta fin troppo facile affermare che il mercato dell’arte sta soffrendo da tempo della pesante situazione economica, che nel nostro Paese ancor più che in altri sta dilagando come una palude, tuttavia non inarrestabile. Si percepisce anche il protrarsi di uno status in base al quale spazi e percorsi appaiono sovente già tracciati, con conseguente staticità, anche questa però non immutabile. Ritengo questi gli attuali limiti del mercato: si avverte quindi l’opportunità di ridisegnare il modo di far incontrare chi arte fa, con chi arte desidera.


Se tu potessi suggerire un'idea per valorizzare gli artisti contemporanei cosa suggeriresti?
L’istituzione di un Festival aperto a tutte le forme d’arte, di durata e spazio tali da permettere la partecipazione di un vasto numero di artisti, per offrire così una panoramica quanto più ampia possibile dello “stato dell’arte contemporanea” ad una platea che possa includere un vasto pubblico, oltre agli indispensabili addetti ai lavori.


Qual è l'opera tua o di altri a cui sei più legato e perché?
Chi si è già incontrato con il mio lavoro sa che amo tradurre le emozioni suscitate in me da opere di altri artisti attraverso una peculiare rilettura. Ricordo volentieri Perseo da Benvenuto Cellini − mio primo “omaggio” ad un artista del passato − che presentai anche nella personale di Palazzo Medici Riccardi di Firenze nel 2011.
Sono molto legata anche a Larthia, da “Archeovisioni”, personale che alla fine del 2010 offriva nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Firenze il mio “sguardo” su dodici pregevoli reperti, tra antichità greche, etrusche e romane. Larthia mi è vicina, donna dai molteplici sguardi, dalle molte anime. Sento vive e stimolanti opere di molti artisti, amici o solo ammirati da lontano: l’Arte è un oceano nel quale mi immergo sempre volentieri.

Se potessi scegliere, dove vorresti esporre e perché e in quale periodo dell'anno?
Ogni esposizione rappresenta per un artista occasione di incontro con un nuovo pubblico, e al tempo stesso momento ideale di convivialità con coloro che già lo seguono. In questa ottica non desidero privilegiare nella mia scelta un luogo, piuttosto che un altro. Come la maggior parte di noi, ho però un “sogno nel cassetto”, che mi perdonerete se, per scaramanzia, scelgo di non rivelare… per ora!


Secondo te si può vivere di arte in Italia?
La risposta a questa domanda è purtroppo breve: lo ritengo molto difficile, ma non per questo si deve rinunciare.


Nel processo di crescita e nel tentativo di affermazione e diffusione del proprio lavoro quali sono le difficoltà che, più spesso, incontra un artista?
L’affermazione e la diffusione del proprio lavoro sono indubbiamente obiettivi fondamentali e imprescindibili nel percorso di un artista, ed il momento forse più delicato sta nell’individuare persone, luoghi e momenti idonei e ricettivi per il proprio messaggio, attraverso i quali poter concretizzare l’incontro tra il pubblico e le proprie opere.


Cosa vorresti che i lettori conoscessero di te e della tua arte?
Sono lieta di avere la possibilità di incontrare i lettori de Il Pickwick e di far loro conoscere attraverso la rivista alcuni momenti del mio percorso artistico. Per un approfondimento sul mio lavoro e sul Filtrismo invito il pubblico a visitare i miei siti: www.danielacorsini.it, “carrellata” sulle mie opere, e www.archeovisioni.it, interamente dedicato alla mostra presso il Museo Archeologico di Firenze. ”Archeovisioni” è un progetto in costante divenire, la seconda presentazione, ampliata con nuove opere, è avvenuta nel maggio 2013 presso l’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles. Se lo desiderano, i vostri lettori potranno farmi avere i loro commenti via  mail dalla sezione “Contatti”: sarà piacevole poter avere uno scambio diretto con il pubblico.

 

 

 

 

 

 

ART 3.0 − AutoRiTratti
Daniela Corsini
in collaborazione con Accademia dei Sensi
website www.danielacorsini.it

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