Da parte sua Linda, laureatasi col massimo di voti in Filosofia all’Università Bocconi qui a Milano, contava di mettersi in proprio dando vita a una sorta di Centro Studi presso il quale giovani studenti di quelle materia potessero prepararsi per affrontare con successo gli impegni universitari. Del resto, non le mancavano i mezzi. I suoi genitori, con l’attività commerciale, avevano creato una famiglia più che benestante. L’avvenenza di Linda subito mi colpì e devo dire che da parte sua non mancavano segni evidenti di interesse nei miei confronti. Così come sul piano culturale prendemmo in breve tempo l’abitudine di incontraci per scambiarci la nostre opinioni su temi di rilevante importanza culturale, con particolare attenzione all’arte letteraria. Qualche puntata nei giorni festivi sui laghi lombardi, cene in ristoranti fuori Milano e anche serate in sale da ballo hanno fatto sì che il nostro legame si facesse sempre più evidente.
Negli spostamenti in auto capitava di fermarci in spazi non in vista dove ci scambiavamo carezze e baci.
È il 2016.
Io sono stato assunto da un’azienda che produce occhiali. Il mio compito è di innovare il quadro produttivo. Da parte sua Linda ha dato inizio all’impostazione del Centro Studi, limitando i posti disponibili per non disperdersi nell’insegnamento a quegli studenti che dovranno poi affrontare le tematiche filosofiche all’Università. La sistemazione lavorativa ha comportato il rafforzamento del nostro legame sentimentale e ormai anche fisico. Le ho quindi proposto di sposarci. Positiva la sua risposta, come mi aspettavo. Con una precisazione: “Niente figli, però” mi ha detto con tutta tranquillità. “Ma chiariscimi”, le ho detto, “perché non ne vuoi?”. “Per scelta”, mi ha risposto, lanciandomi uno sguardo difficile da interpretare. “Non capisco”, dico. “Tutta la vita degli umani è fatta di scelte”, conclude.
Il colpo che mi ha inferto con quelle parole mi getterà in una crisi dalla quale non sarà facile uscire. Ne sono certo.