“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Friday, 08 August 2014 00:00

Signori della corte

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Fa caldo sulle gradinate del teatro di Pausilypon. La sensazione forse è amplificata dal confronto con l’umida frescura di cui si gode percorrendo la Grotta di Seiano, che funge qui da tunnel iniziatico attraverso il quale si lascia il nostro convulso mondo contemporaneo, fatto di traffico, crolli e strade interrotte e si approda al mondo del mito, terribile ed eterno.

Tuesday, 05 August 2014 00:31

L'importante è non cadere dal... barcone

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Certo, il teatro avviene, ed avviene ovunque qualcuno lo faccia avvenire, esso è epifania legata irreversibilmente al qui ed ora; ma certo teatro è ancor più teatro se avviene in un qui determinato, studiato, opportuno. Assistere ad una straordinaria messinscena dell'Edipo Re che adopera solo ed esclusivamente un cerchio di pietre in un semibuio residuo industriale, è cosa che allieta lo spirito; lo è altrettanto prendere parte ad un XXIV° canto dell'Inferno tra bidoni e fuochi nel retro dell'Albergo dei Poveri (Palazzo Fuga, Napoli) “anterestauro”; lo è ancor di più abbandonarsi alla psichedelia che procurano sincopatie ritmiche e luci stroboscopiche nella classicità di un teatrino del Settecento; ma difficile immaginare le Nozze di Figaro in un Irish pub, tra una pinta ed una cameriera distratta; ovvio, siamo sempre in attesa che qualcuno ci stupisca.

Wednesday, 06 August 2014 00:00

Una nuova Medea

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Un tunnel che sembra uscito dalla penna di un visionario Kurt Vonnegut determina, per gli ignari spettatori che si accingono ad assistere ad uno spettacolo di mezza estate, un poco illusorio e alquanto palpabile spostamento in una realtà e in un tempo dell’altro mondo. Un antico traforo di epoca romana di poco più di settecento metri ipogei collega il nostro tempo a quello in cui i grandi miti latini e greci venivano portati in scena nel loro luogo naturale, i maestosi teatri di pietra illuminati dalla luce della luna e delle stelle. Attraverso la Grotta di Seiano che congiunge la piana di Bagnoli con il vallone della Gaiola, passando per la baia di Trentaremi, si accede al magnifico complesso archeologico che racchiude parte delle antiche vestigia della villa del Pausilypon: in questo paesaggio che è tra i più belli del Golfo partenopeo, l’imponente teatro romano attende in una paziente e solenne atmosfera l’inizio di una nuova rappresentazione.

Al Teatro Mediterraneo si sono esibite in un Gran Galà le giovanissime stelle internazionali della danza classica. L’evento, tanto atteso e diffuso nei giorni precedenti, è stato organizzato dal Teatro Palapartenope e dallo Young Russian Ballet ed ha portato sul palco del bellissimo teatro partenopeo Daniil Simkin, Skylar Brandt, Carlo Di Lanno, Antonina Chapkina, Maria Mishina, Dmitry Prusakov, Tatyana Bolotova, Dimitry Sobolevskiy, Anastasia Sverchkova, Aleksandr Stoianov, Elena Kotciubira, Kirill Safin, insieme ad un corpo di ballo selezionato tra i migliori danzatori delle scuole campane in merito al progetto Danza e Professione di Sergio Ariota.

Dunque, si è conclusa la settima edizione del Napoli Teatro Festival Italia.
E puntualissimo è arrivato il bilancio entusiastico che ne ha fatto il suo
direttore, Luca De Fusco. Ma i giudizi di De Fusco (gli dice qualcosa il
motto "Cicero pro domo sua"?) lasciano il tempo che trovano.

Nell’ambiente teatrale napoletano di oggi due cose vengono tenute in
sommo onore: l’omertà, al cui confronto quella che vige tra i mafiosi
è una barzelletta (o, a scelta, un valzer di Strauss ballato da un chierichetto
e una conversa), e il trasformismo servile nei confronti del potente di turno.
(Enrico Fiore, da 'Controscena.net')

Ah, sì, quante battaglie, eroismi, ambizioni, superbie
senza senso,
sacrifici e sconfitte e sconfitte, e altre battaglie, per cose
che erano state già decise da altri in nostra assenza
… Eppure – chissà –
là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che
inizia
la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza
dell'uomo
tra ferri arrugginiti e ossi di tori e di cavalli,
tra antichissimi tripodi su cui arde ancora un po'
d'alloro
e il fumo sale nel tramonto sfilacciandosi come un vello
d'oro.

Verba volant, e questo si sa, ma quello che forse non tutti sanno è che, a volte, le parole prendono a fare giri talmente strani e vorticosi che con i loro spostamenti d’aria sono in grado di scatenare veri e propri uragani di buonumore e ilarità, in grado di coinvolgere anche le persone più mal disposte.

Il 26 luglio si ricorda la scomparsa del grande coreografo e danzatore statunitense Mercier Philip Cunningham. Nato a Centralia, la sua prima formazione artistica e teatrale si svolse a venti anni  nell’attuale Cornish College of the Arts di Seattle. Fu qui che nel 1939, Martha Graham lo vide danzare e lo invitò ad unirsi al suo ensemble tutto al femminile come primo uomo, insieme ad un altro grande talento, Herik Hawkins.

"Tornai in Francia. Senza noie passai la frontiera, ma fatto qualche chilometro nella campagna francese, alcuni gendarmi mi fermarono. I miei stracci erano troppo spagnoli. 
'Documenti!'
Mostrai dei pezzetti di carta sporchi e tutti strappati a forza di piegarli e di dispiegarli.
'E la scheda?'
'Quale scheda?'
Apprendevo così l'esistenza dell'umiliante scheda antropometrica. La consegnano a tutti i vagabondi. A ogni gendarmeria ci mettono un visto. Fui sbattuto dentro" (Jean Genet, Diario del ladro).

Monday, 21 July 2014 00:00

Prime note sul Teatro di Tino Caspanello

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Avvertenza.
Non si tratta di una vera e propria recensione né di uno studio dotato di profondità e di ampiezza adeguata. Si tratta di prime note, scritte celermente, per avviare un confronto con la drammaturgia di Tino Caspanello. Scrittura − quella di Caspanello − che vive (anche) dell’eco

Thursday, 24 July 2014 00:00

Improvvisamente, un assassino

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Il nero nel titolo (Black), il giallo nel tema (un mistero, un omicidio, un colpevole da smascherare). Il giallo e il nero (o, se preferite, come ammicco al cinema di genere, il noir) sono il bicromo panneggio che fascia la scena, che avvolge i personaggi. Nero il fondale, su cui tratto di gesso disegna sagome da scena del crimine, gialle le suppellettili che vi giacciono affisse all’intorno. Sarà nero l’abito di scena di ciascuno dei cinque attori che sceneggeranno improvvisando questo giallo (questo noir…), e sarà gialla invece la fascia che ciascuno di loro, indossando in vita, al collo, come sciarpa o foulard, come grembiule o fazzoletto, o all’occorrenza anche come rete da pescatore, fungerà da segnale per identificare ciascuno dei personaggi (anche più d’uno ciascuno) a cui i cinque attori daranno forma sulla scena improvvisando questo noir (questo giallo…).

C’è tanta attesa per la rappresentazione teatrale del romanzo di Maurizio de Giovanni Il giorno dei morti, in tutti i sensi.
C’è l’attesa che precede l’apertura dei cancelli d’ingresso del magnifico Orto Botanico di Napoli, dove si è svolta la messinscena, ma c’è soprattutto attesa per l’inizio di quest’ultima che finalmente prende il via con una buona mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia, ma come si dice, chi sa aspettare verrà premiato.

Wednesday, 23 July 2014 00:00

Il tribunale delle anime

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Nel meraviglioso scenario del teatro della Villa Imperiale Pausilypon, sabato 19 luglio, è andato in scena lo spettacolo Carmen Medea Cassandra – Il processo con Rossella Brescia, Vanessa Gravina, i primi ballerini Gennaro Di Biase ed Amilcar Moret insieme ai danzatori della compagnia DCE Danzitalia. Dopo il debutto napoletano all’interno del festival Teatri di pietra, lo spettacolo viaggerà in vari festival estivi dei teatri antichi italiani per animare le calde ed ispirate serate estive.

Saturday, 19 July 2014 09:01

Edutainment

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Si attende fuori l'inizio dello spettacolo, godendosi il lento calare della sera in piazza San Gaetano. Godere in realtà è parola grossa, visto che si tratta piuttosto di evitare le pallonate dei ragazzini che giocano a sette si schiaccia (e non a palla avvelenata come ci tengono a precisare...). Sulla testa della statua di San Lorenzo, sul campanile, è cresciuta una chioma di vegetazione spontanea che gli da un curioso aspetto da parruccone settecentesco.

Thursday, 10 July 2014 00:00

La danza che denuncia

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Tre donne, tre creazioni di un pittore nella cornice della sua vita. In un piccolo ed elegante teatro di Trastevere a Roma (Spazio Uno), sabato 5 e domenica 6 luglio, è andato in scena lo spettacolo coreografato e diretto da Valeria Loprieno dal titolo Pablo. Il peggior nemico della creatività è il buonsenso.

il Pickwick

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