“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Sunday, 07 September 2014 00:00

Vecchio teatro

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La commedia di Nino Gemelli è un piccolo spaccato proletario, il racconto di un microcosmo privato in cui si cerca di supplire alla mancanza di denaro con l'inventiva lavorativa. Padre, moglie, figlia e zia mettono su un'agenzia di pronto intervento mentre il nonno disturba, cercando di farne parte. Nella sua componente testuale sembra soprattutto l'affermazione dell'impossibilità che gli uomini hanno di controllare le proprie vite, gli eventi che capitano.

Friday, 05 September 2014 01:00

L'ironia della tragedia

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Spari e dispari è una burla animata, una sorta di vignetta viva, che rende – a velocità repentina – luoghi comuni sulla Calabria delle faide familiari. Padri e figli contro altri padri e altri figli, mentre le donne pregano sgranando il rosario, portando così la conta dei morti. Mette su scena, quindi, il peggio folklorico, o meglio, mette su scena l'abusata immagine 'ndranghetista, offrendo il campionario di cui vuole fare satira: l'onore del cognome, l'ignoranza virile, la vocazione vendicativa e la religiosità di maniera, il patriarcato sociale, il matriarcato segreto.

Thursday, 04 September 2014 00:00

Hanno spolverato Kenny! (Brutti bastardi!)

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Cosa fotografa meglio il reale della sua proiezione virtuale? O, meglio ancora, in quale universo proiettivo meglio vengono evidenziate le tare della società contemporanea? La più plausibile delle risposte suggerirebbe di riferirsi al panorama televisivo, e segnatamente a quel tipo di televisione che ha fatto dello schermo un buco di serratura dilatato, in cui il misero privato – meglio ancora se miserrimo – possa prestarsi a pubblica ostentazione.

Tuesday, 02 September 2014 00:00

Thriller, ma non troppo

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La verità talvolta è una questione di sfumature e angolazioni: a seconda della prospettiva da cui si guarda ad un oggetto, ad una situazione, ad una persona, gli si possono attribuire valori e significati cangianti e variabili; questione di creatività, di fantasia, ma anche di cosciente capacità di dissimulazione. Homicide House prende una realtà verosimile e plausibile e la mostra in scena, nuda (la scena, la realtà) nel variabile mutamento prospettico dei personaggi che la vivono.

Saturday, 30 August 2014 00:00

Teatro senza teatro

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Teatro o no? Cos’è We Are Still Watching? Ma soprattutto ha poi così senso fomentare un rovello sulla definizione del ‘cosa’, o non è forse più interessante soffermarsi sul ‘come’? Nel dubbio, o meglio nell’incapacità di affibbiare una definizione inequivoca e perentoria a quel che abbiamo visto, proviamo a far riflessione sulle modalità della rappresentazione. Cercandone un senso, filtrato dal nostro sguardo e dalla nostra personale sensibilità di osservatori, proclivi a lasciarsi impressionare e stupire, talvolta in bene, talaltra in male.

Monday, 01 September 2014 00:00

Danza e vibrazioni da Kinshasa

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Continuano gli incroci di culture al Tanz Im August di Berlino, dove il 20 e 21 agosto si è tenuta la performance ideata da Ula Sickle, danzatrice e coreografa polacco-canadese. Fin dal 2008, Ula ha lavorato con danzatori congolesi, di Kinshasa, la città più grande e densamente abitata della Repubblica democratica, con i quali ha sperimentato la loro personale danza, quella che si genera per le strade e la sera nei night club o nelle sale da concerto.

Thursday, 28 August 2014 00:00

C'è del marcio in quel di Andria

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C’è del marcio in quel di Andria. E per scoprirlo s’istruisce un processo. Imputato: Amleto. Nella sala consiliare del municipio andriese, si prende Shakespeare e lo si rende plot di un dramma giudiziario. La base di partenza è l’Amleto, su cui, in medias res, s’intenta un processo nei confronti del Principe di Danimarca per l’assassinio di Polonio. O meglio, l’imputato è un Amleto del nostro tempo, un Amleto di periferia, che sembra essere saltato fuori da quattro colonne in cronaca nera: zazzera incolta, espressione stralunata, eloquio pencolante. Una Ofelia chiamata a rendere testmonianza fra lacrime e singulti ed una Gertrude che scopriremo aver precedenti per lesioni completano il cast di derivazione diretta shakespeariana. Il resto è gentilmente offerto dal Foro di Trani.

Tuesday, 26 August 2014 00:00

Riccardo, profeta del proprio male

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Federico II, lo stupor mundi, il “Terzo vento di Soave”, com’ebbe a definirlo l’Alighieri, fa spazio nelle terre dove s’erse il suo misterioso maniero in pianta d’ottagono ad altro sovrano ed altra corte: da quella delle Due Sicilie a quella d’Albione, dalla casa di Svevia a quella dei Tudor, che prende vita e forma scritta dalle parole del Bardo e incontra messinscena all’ombra – lunga e lontana – dell’ottagono nella riduzione che ne fa Michele Sinisi.

Wednesday, 17 September 2014 00:00

Beckett, Carullo/Minasi, Caspanello

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La definizione di uno spazio aperto, ma dal quale è impossibile evadere: luogo di arrivo o passaggio che si tramuta in luogo di stasi, di permanenza, di stagnazione. La coniugazione del tempo di recita inevitabilmente al presente, dipanato attimo per attimo, minuto per minuto, fino a raggiungere una durata che appare – nella percezione degli spettatori – più ampia (e più lenta) di quanto non sia effettivamente. La riduzione del numero di figure previste in palcoscenico, vera e propria scarnificazione corporea a due soli soggetti che sono un avanzo, il resto, ciò che rimane: del mondo teatrale, dell'intero universo.

Monday, 25 August 2014 00:00

Le corde di Goya

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Corde, danzatori appesi tra la terra ed il cielo, dinamiche, spazio, visioni, annebbiamenti. La nuova produzione della Cie Toula Limnaios trae ispirazione dalle incisioni Los caprichos di Francisco Goya, opere volutamente satiriche che contrastavano gli ideali della società e della politica del tempo e che furono considerate scandalose.

Sunday, 26 October 2014 00:00

I teatri di Marco De Marinis

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Ogni volta che qualcuno vorrà chiudervi in un angolo,
dichiarando: Questo è teatro, questo non è teatro,
rispondete decisamente: Il teatro non esiste, ci sono
i teatri, e io cerco il mio.
                                                        (Émile Zola)

Monday, 11 August 2014 00:00

Dighero meglio di Fo

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Se c'è una cosa che proprio infastidisce a teatro è l'introduzione alle messinscene! Non se ne rinviene senso! Ogni volta l'interrogativo è introdotto dallo stesso avverbio: perché? Perché ce lo dovete spiegare? Perché credete che il vostro pubblico non sia all'altezza di una comprensione senza filtri? Perché non lasciare la libertà di sorprendersi ed interpretare, di risolvere finali aperti o rimanere in dubbio? O, forse, è la consapevolezza di non essere in grado di rendere appieno il senso dell'opera? Credete, forse, non sia sufficiente la vostra performance a tradurre lingue, o per meglio dire dialetti, più o meno sconosciuti? Avete mai assistito ad un Der Ring des Nibelungen o ad un Die Zauberflöte preceduti da un quarto d'ora di un tale chiacchiericcio?

Tuesday, 12 August 2014 00:00

Ridere non è una perdita di tempo

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A Verscio è tempo di risate e riflessioni. In questo piccolo paesino del Canton Ticino in Svizzera gli studenti della Scuola Dimitri presentano il loro Varieté/Varietà dal titolo In Tempo. Uno spettacolo della durata di due ore dove il divertimento è garantito. Come da tradizione la Scuola Dimitri presenta ogni anno un lavoro che soddisfa le aspettative e gli interessi del pubblico numeroso e vario: persone di ogni età e nazione.

I chiari, gli scuri. Il tenue, il forte. In una fresca sera d’agosto, albeggia, s’infoca e tramonta un rosso che non desiste, ora che quell’elegante custode del tempo chiede la parola. Una parola che si fa anzitutto luce, appunto, in un’architettura di colori superba ed intrigante, come per gioco, in un gioco delle parti. Luci rubenti, quelle dominanti, che prendono forma, ancor prima che in parola, nei tessuti che avvolgono i corpi chiamati dal tempo: tessuti trasparenti e rigidi, in ricamo e screziati, elegante periodare (se emozioni e parole che le raccontino qui si plasmano) di natura e mito, tradizione e storia, spirito e carne.

il Pickwick

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