Teatro La ribalta di legno
«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».
Notturno di donna con ospiti di Annibale Ruccello è del 1982 ed è stato variamente rimaneggiato nel corso degli anni successivi. In questo testo è evidente come il teatro, come ogni forma artistica, arrivi prima di tutti a cogliere l’anomalia e l’alterità che si stanno sviluppando dalle mutazioni strutturali della società. La pièce di Ruccello, messa in scena al Teatro Bellini con la regia di Enrico Maria Lamanna con una Giuliana De Sio che la porta in scena dal 1996 come se fosse una seconda pelle, sintetizza, senza perdere la sua analisi lucida e commossa, la vita di una donna come tante che nel matrimonio crede di essersi realizzata, come si usa dire ancora in tanti ambienti per rimarcare la sua “naturale” inclinazione al sacrificio, invece si è rinchiusa (o è stata rinchiusa) in una gabbia.
- Notturno di donna con ospiti
- Annibale Ruccello
- Enrico Maria Lamanna
- Giuliana De Sio
- Rosaria De Cicco
- Gino Curcione
- Andrea De Venuti
- Mimmo Esposito
- Luigi Iacuzio
- Roberto Ricci
- Teresa Acone
- Stefano Pirandello
- Carlo De Nonno
- Pietro Mezzasoma
- Mamme Piccole tragedie minimali
- casalinga disperata
- delitto di Cogne
- Annamaria Franzoni
- Teatro Bellini
- Paola Spedaliere
- Il Pickwick
Regina reginella,
Quanti passi devo fare
Per arrivare al tuo castello con la fede e con l'anello,
Con la punta del coltello?
Tre corti alla corte della formica. I giocatori, Laminore, Una donna indifesa. Il tema è vincitori e vinti. L'atmosfera della rassegna è familiare. Tutti si conoscono e tutti i presenti, ci sarebbe da scommettere se non fossimo contrari al gioco per principio, si trovano lì per una ragione, professionale o affettiva. Ogni corto è preceduto dalla menzione di autore, regista e attori e seguito da una breve intervista/commento.
- La Corte della Formica
- Gianmarco Cesario
- corti teatrali
- I giocatori
- Laminore
- Una donna indifesa
- Francesco Tammacco
- Gianluca de Bari
- Rosa Tarantino
- Domenico Copertino
- Leonardo Mezzina
- Vincenzo Raguseo
- Il Carro dei comici
- Giovanni Del Prete
- Francesca Iovine
- Maria Teresa Monda
- Caravanteatro
- Antonio Vladimir Marino
- Anton Čechov
- Roberto Ingenito
- Massimo Bonsai
- Adelaide Oliano
- Teatro Muto Lab
- Sub eventi
- Giancarlo De Luca
- Vincitori e Vinti
- valzer op 19 Chopin
- Teatro Piccolo Bellini
- Caterina Serena Martucci
- Il Pickwick
"CAPAS": quando il circo si unisce al teatro è magia
Written by Grazia LaderchiIl rinnovarsi di una magia è un evento che va festeggiato, anzi celebrato, richiamando altra magia che evochi e ben rappresenti tutte le promesse di una nuova attesissima stagione teatrale. L'aggettivo "attesissima" non è buttato lì a caso, posso assicurare che i bambini che seguono Le Nuvole, crescendo cambieranno gusti in fatto di mode e cartoni, nuovi supereroi e supereroine da emulare prenderanno il posto di quelli dell'anno passato, ma resteranno sempre dei cacciatori di Nuvole, e da grandi porteranno i loro figli per condividere con loro quel piccolo gioiello dove è sempre possibile continuare a sognare ad occhi aperti.
- CAPAS
- Circo eia
- Jordi Aspa
- Luke Wilson
- Francesca Lissia
- Armando Rabanera Muro
- Celso Pereira
- Arizaga
- Fabrizio Giannini
- Cristiano Della Monica
- Roberto Magro
- Massimiliano Sacchi
- Le Ficufresche
- Michelle Man
- Sarah Sankey
- Jaume Serrat
- Laboratori de Creaciò
- Fanny Fredouelle
- Rosa Crehuet
- Olga Arizaga
- Luigi Maffettone
- Teatro Le Nuvole
- Stabile d'Innovazione Ragazzi
- Teatro Galilei 104
- Città della Scienza
- teatro per ragazzi
- teatro circense
- circo e teatro
- Grazia Laderchi
- Il Pickwick
Dal 14 al 26 ottobre si è svolta a Napoli, presso la Sala Assoli la rassegna teatrale A(s)soli Giovani, evento creato dai giovani e rivolto ad un pubblico under35. Promossa dall'Assessorato ai Giovani e Politiche giovanili, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli, con la partecipazione dell'Associazione Assoli, la rassegna ha visto impegnate quattro compagnie emergenti con altrettanti spettacoli − rappresentano il teatro futuro (ma anche presente) sul territorio campano − che si sono confrontate sul palco favorendo un momento di crescita artistica e di dibattito culturale. Le diverse serate hanno infatti lasciato spazio a momenti di approfondimento in cui sono intervenuti ospiti quali Giuseppe Ferraro − Docente di Filosofia Morale alla Federico II − lo scrittore Pino Imperatore ed Antonella Bozzaotra, Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania, ed Amnesty International.
- Quell'ultima corsa
- Marco Serra
- Maurizio D Capuano
- Francesco Saverio Esposito
- Sunset Limited
- Cormac McCarthy
- Federica Del Gaudio
- Naviganti InVersi
- A(s)soli Giovani
- Assessorato ai Giovani e alle Politiche giovanili Comune di Napoli
- Amnesty International
- Ordine degli Psicologi della Campania
- Giuseppe Ferraro
- Antonella Bozzaotra
- nichilismo
- solitudine
- Bibbia
- suicidio
- Sala Assoli
- Andrea Arionte
- Il Pickwick
ART 3.0: AutoRiTratto di Fabrizio Michelucci
Written by Catia GiaccheriniFabrizio Michelucci osserva il mondo dal suo splendido studio affacciato sulle colline fiorentine. Lì dove il silenzio, il colore e la natura fanno da sfondo, disegna corpi, volti, situazioni alle quali conferisce tridimensionalità con l'utilizzo di molti materiali: cartapesta, bitume, stoffe. Studia il trasformasi delle cose attraverso il tempo prima ancora che il tempo le sfiori. Le sue opere nascono già segnate. In questo particolare momento si sta rivolgendo ad una rivisitazione del colore proprio perché in realtà, il tempo non riesca a mutare il concetto espresso inizialmente.
È giunta alla sua decima edizione la rassegna di corti teatrali più antica del sud Italia. Mi riferisco a La corte della formica, rassegna in corso fino al 2 novembre al Piccolo Bellini di Napoli. Quest’anno ogni serata è strutturata su una tripletta di corti (in replica ciascuno per due giorni consecutivi) selezionati in tutta Italia grazie al contributo di registi già presenti nelle precedenti edizioni ed altri che, invece, vi sono approdati per la prima volta.
- La Corte della Formica
- Vincitori e Vinti
- Enrico Pittari
- Veronica Rega
- Nella sabbia e per la strada
- Lina Maria Ugolini
- Gianni Salvo
- Tiziana Bellassai
- Oriana Sessa
- Historie de rien
- Galleria semiseria di Ulisse mancati
- Adriana Follieri
- Teresa Battista
- Fabrizio Botta
- Iole D'Antonio
- Gennaro Lupone
- Daniela Martusciello
- Valerio Pietrovita
- Massimo Renzetti
- Fernando Tancredi
- Giselle Farete
- Beatrice Scognamiglio
- Gianmarco Cesario
- piccolo bellini
- simona perrella
- Il Pickwick
‘Nzomma… così comincia per solito ogni racconto di chi conta le storie in quel segmento flegreo compreso tra Cappelle e Torregaveta, lembo di lontano popolamento sefardita e di ancor più remoto insediamento romano (l’antica Cuma), dove la cantilena marrana si innerva su un coacervo dialettale già di per sé assai particolare; è quel napoletano che si parla nell’area flegrea, che sfuma e declina in accenti e costrutti linguisticamente unici; è quella lingua, unica, in cui si trasfonde la poetica di Mimmo Borrelli, il verso che si plasma nella sua penna, per poi effondere nella sua voce, cassa armonica il corpo.
(il tema)
L’impressione è che Jesus – ultima creazione di Babilonia Teatri – non sia uno spettacolo su Gesù ma su una sua mancanza privata, intima, personale; che sia una sorta di paradossale invocazione dell’assente, una chiamata disperata all’invisibile, un tentativo di strappare un segno o una parola di conferma a Colui che osserva in silenzio, impassibile, incurante: ammesso che esista.
- Jesus
- Valeria Raimondi
- Enrico Castellani
- Ettore Castellani
- Luca Scotton
- Franca Piccoli
- Marco Caselli Nirman
- Babilonia Teatri
- Gesù
- Cristo
- dio
- religione
- religiosità
- commercio religioso
- Emilia Romagna Teatro Fondazione
- Spettacoli Classici al Teatro Olimpico
- Emma Dante
- Teatro Olimpico
- Vicenza
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Le luci si spengono e un tetro carillon proietta al di sopra del sipario un inquietante corteo spettrale in cui fantasmi e morti viventi si alternano a figure di bambini messi in fuga dal terrore. Lo spettatore raccoglie quell'indizio come una promessa, predisponendosi ad una costruttiva inquietudine.
Tà-Kài-Tà, in greco questo e quello. È ciò che farò: dirò questo e quello. Da un lato le grandi aspettative, perché si tratta di uno spettacolo di Enzo Moscato con Isa Danieli sulla vita di Eduardo De Filippo e perché tutti i giornali l’hanno presentato bene, sia in occasione del Napoli Teatro Festival di qualche anno fa, sia adesso che introduce la stagione teatrale del Teatro Nuovo. Dall’altro lato la stanchezza e la delusione che fanno ciondolare la testa un paio di volte a chi è seduto in platea.
- TàKàiTà
- Eduardo per Eduardo
- Enzo Moscato
- Isa Danieli
- Eduardo De Filippo
- Pier Paolo Pasolini
- Uomo e galantuomo
- Napoli milionaria
- Filumena Marturano
- Natale in casa Cupiello
- Luisella De Filippo
- Antonin Artaud
- ninna nanna
- Tata Barbalato
- Giuliana Colzi
- Donamos
- Francesco Squeglia
- Fiorenzo de Marinis
- Teatro Nuovo
- Ritmos Vocales
- Sara Scamardella
- Il Pickwick
Matrici è stato già recensito da Il Pickwick: due volte. Ne hanno scritto Michele Di Donato e Caterina Serena Martucci. Anche per questo il mio sarà un tentativo differente: iniziare un discorso sul teatro di Alessandra Asuni e Marina Rippa (femminile plurale), operando quasi a margine dello spettacolo visto, conservandone alcune suggestioni e usandole per cercare di comprendere la natura (performativa? rituale? interpretativa?) di ciò che ho veduto. Un diario pubblico di riflessioni private, ancora incerte, parziali. Smentibili domani, eventualmente.
Un insieme di ragionamenti, cui occorrerà − in futuro − mettere ordine.
Cominciamo.
- Matrici
- Un rito
- Alessandra Asuni
- Marina Rippa
- Massimo Staich
- femminile plurale
- Victor Turner
- Richard Schechner
- Teatro e performanze
- rito teatrale
- pane
- ritualità drammaturgica
- Sardegna
- teatro e antropologia
- parto cesareo
- parto naturale
- Caterina Serena Martucci
- Michele Di Donato
- Marco Ghidelli
- Cooperativa NaSceRe nel Terzo Millennio
- fpl
- Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio
- Leonardo Sole
- Spazio festivo e teatralità in Sardegna
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Vento. Il sipario si apre e prima di tutto, prima di vedere, sentiremo il soffio del vento. Deve essere la Bora. Poi viene l'immagine. Accompagnata dal fischio del vento. Rosee facciate di pietra, sarà il calcare di Aurisina? Pietra che sa di freddo. Colore che sa di freddo, di lontano, di antico. Sembrano quei colori un po' smorti dei filmi degli anni '70, delle fotografie di qualche decennio fa. Compare una scritta: "MAGAZZINO 18". Sempre solo silenzio. O meglio, l'immagine del silenzio, dell'abbandono, è il vento.
- Magazzino 18
- Simone Cristicchi
- Aurisina
- Trieste
- Italiani d'Istria
- Jugoslavia
- Guerra dei Balcani
- foibe
- Italiani dimenticati
- Jan Bernas
- Antonio Calenda
- Valter Silviotti
- FVG Mitteleuropa Orchestra
- Il Rossetti
- Promo Music
- Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
- Istria
- Dalmazia
- Maresciallo Tito
- Pola
- Rijeka
- Novgorod
- Fiume
- Cittanova d'Istria
- Teatro Bellini
- Caterina Serena Martucci
- Il Pickwick
Quando si dice che il teatro è un esperimento sociale, civico, politico, è un atto di coscienziosa comprensione che esso, spesso, poco ha a che vedere con sostanze mistificatrici ed induzioni omologanti. Lo spettatore è individuo nella collettività che sceglie di assistere ad una, possibile, rappresentazione della realtà: individualmente e collettivamente, appunto. Una realtà che, in quanto tale, vive dei tempi e dei modi in cui l’uomo declina il proprio esistere: soggetto o oggetto del tutto di cui, ad ogni modo, si senta parte. Cosi, proprio a partire da quest’umano sentire e da questo senso di appartenenza al tutto di questi tempi (di cui questi sono espressione), Sul nascere viene al mondo: con la forza di rappresentare, comunque, nella possibile scelta di una vita, una scelta di vita.
– Ma l’hai scritto l’articolo?
– Un momento, ho appena scritto il titolo!
– Sei lenta eh?
– Mo' vediamo! Ecco… Play Duett annulla il tempo, tanto che ieri era oggi, il passato è già futuro e dopodomani è successo l’altro ieri.
(l’acqua)
Nella prima scena la protagonista di La femme acéphale simula l’atto di lavarsi: inclina una brocca in un catino, v’immerge le mani, raccoglie l’aria, la spinge verso il volto che si piega, dando la sensazione evidente del getto. Nella penultima scena dello spettacolo – rivelando anche la natura circolare della trama – compie le stesse movenze ma con un’aggiunta: l’acqua. Il suo volto si bagna davvero.
Simulazione dell'atto e sua realizzazione effettiva, acqua invisibile e acqua reale, pelle asciutta e pelle bagnata. Sembra, è. Teatro, vita. Finzione, realtà. Poesia, biografia. Menzogna del vero, vero affidato alla menzogna.