Teatro La ribalta di legno
«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».
A sipario chiuso si sente come il fischio di un treno, o forse un lamento, misto al cinguettio di uccelli e poi la tela rossa si apre, scoprendo una luce blu davanti ai nostri occhi, un blu irreale, che sa già di sogno, di fiaba. Sul blu del fondale si proiettano le silouhettes di tre vecchie: una sembra la vecchia del Carnevale, con il naso bitorzoluto e la gobba, un’altra sembra una janara con i capelli scarmigliati, la terza ha il naso adunco da strega o da befana. Ma forse sono solo tre vecchie nonne, dalla voce chioccia e cavernosa, che ci prendono per mano e ci fanno entrare nel regno incantato della fiaba. “Ric’ ca ce steva 'na vota ‘o paese d’Arzano 'na femmena, la quale ogne anno scarrecava 'no figlio mascolo...”. La donna si chiama Zeza (come la compagna di Pulcinella in tanti canovacci...) e un anno finalmente riesce a dare alla luce una femmina, cui mette nome Gianna, ma la vecchia vammana (la levatrice) si confonde, mette il segnale sbagliato e i sette fratelli maschi prendono la via e camminano camminano camminano fino ad arrivare a casa di un orco, che viveva in un fitto bosco...
- Sogno di una notte incantata
- Peppe Barra
- Fabrizio Bancale
- Patrizio Trampetti
- Lo cunto de li cunti
- Pentamerone
- Teresa Del Vecchio
- Luca Orciuoli
- Alessandro De Carolis
- Ivan La Cagnina
- Paolo Del Vecchio
- Luigi Ferrigno
- Annalisa Giacci
- Antonietta Rendina
- Megraide
- alessandro papa
- mariano soria
- Irene Servillo
- Giovanni Marolla
- Antonio Lepre
- Andrea Falasconi
- Suoni&Scene Produzioni
- Arteteca artemusicaspettacolo
- Cantata dei Pastori
- tradizione
- fiaba
- affabulazione
- pulcinella
- Zeza
- Teatro Delle Palme
- Caterina Serena Martucci
- Il Pickwick
La fragilità cristallina di un interno familiare
Written by Paola SpedaliereTennessee Williams definì Lo zoo di vetro “un dramma della memoria”, inteso nella duplice lettura realistica della descrizione dei rapporti tra i personaggi e nella dimensione onirica della rappresentazione del tempo della storia. In scena, con la regia di Arturo Cirillo, non solo si è assistito al dramma della memoria, ma alla tragica celebrazione dell’assenza e del vuoto, inteso come una potente carenza affettiva che dilaga dal microcosmo familiare alla società e all’analisi esistenziale. Cirillo, infatti, sceglie una messa in scena calcolata per sottrazione degli elementi scenici, pochi e simbolici, per lasciare spazio alla potenza espressiva del testo, ai dialoghi, ai movimenti, alle entrate ed uscite di scena che si leggono come ingressi ed uscite dal ricordo.
- Lo zoo di vetro
- Tennessee Williams
- Arturo Cirillo
- Gerardo Guerrieri
- Milvia Marigliano
- Monica Piseddu
- Edoardo Ribatto
- Dario Gessati
- Gianluca Falaschi
- Mario Loprevite
- TieffeTeatro
- dramma della memoria
- Luigi Tenco
- Mi sono innamorato di te
- Lontano lontano
- Annibale Ruccello
- Notturno di donna con ospiti
- Anna Cappelli
- Teatro Nuovo
- Paola Spedaliere
- Il Pickwick
C’è un prima e c’è un dopo. C’è quel che siamo e quel che diventiamo. Ci sono eventi che rappresentano cesure, fratture, nella storia personale e collettiva. Ci sono fratture che più propriamente definiremmo “faglie”; non a caso, perché il prima ed il dopo che ci ritroviamo ad ascoltare e a nostra volta a riportare, racconta proprio di una faglia, racconta del terremoto del 1980, dell’Irpinia, di uno squarcio profondo, nella terra e nelle vite di coloro che l’abitavano quella terra.
Tramutare e confondere luci, ombre ed oggetti dando vita ad immagini oniriche; aprire porte sconosciute che si affacciano su un panorama quasi esoterico, in cui il fisico ed il metafisico si uniscono secondo calcoli e geometrie tridimensionali attraverso l'illusione, liberando l'inconscio.
È questa l'ottica spiritualistica in cui si inserisce Alchemy l'ultima crezione pensata da quel genio visionario che è Moses Pendleton, padre dei Momix, l'acclamata compagnia statunitense di danzatori-acrobati che ogni anno gira il mondo con spettacoli astratti e multimediali. La performance dura circa un'ora e venti minuti ed è divisa in due parti intitolate rispettivamente Quest for Fire Water e Led into Gold.
- Alchemy
- Momix
- Moses Pendleton
- Cynthia Quinn
- Tsarra Bequette
- Dajuan Booker
- Autumn Burnette
- Jonathan Bryant
- Arron Canfield
- Jennifer Chicheportiche
- David Dillow
- Simona Di Tucci
- Eddy Fernandez
- Rory Freeman
- Jon Eden
- Vincent Harris
- Morgan Hulen
- Catherine Jaeger
- Jaimie Johnson
- Jennifer Levy
- Elizabeth Loft
- Nicole Loizides
- Steven Marshall
- Anila Mazhari
- Emily McArdle
- Danielle McFall
- Graci Meier
- Sarah Nachbauer
- Quinn Pendleton
- Rebecca Rasmussen
- Cara Seymour
- Matt Schanbacher
- Brian Simerson
- Ryan Taylor
- Evelyn Toh
- Michael Korsch
- Phoebe Katzin
- Beryl Taylor
- Linda Durvcova
- Kimberly Lombard
- Woodrow F Dick II
- Andrew Hansen
- Gianni Melis
- Planeta Momix
- Duetto 2000
- Max Pucciariello
- danzatori acrobati
- Quest for Fire Water
- Led into Gold
- Opus Cactus
- Lunar Sea
- Bothanica
- Deborah's Theme
- Ennio Morricone
- alchimia
- Teatro Bellini
- Andrea Arionte
- Il Pickwick
Pochi sanno che – nell’agosto del 1915 – Luigi Pirandello incontra sua madre, morta pochi mesi prima. Si tratta di una rievocazione letteraria e avviene in Colloqui coi personaggi: Pirandello se la rivede, quest’ombra diventata “ombra solo da jeri”, seduta sul seggiolone della casa di Girgenti, investita d’un riflesso caldo di sole, “fragrante di mare”, accanto a una vetrinetta piena di suppellettili da cucina mentre – dalla grossa finestra – entra il rumore dei carri, della solita vita. “Ma come Mamma, tu qui?” dice Pirandello, preso da una tristezza infinita, da un abbattimento letale. Muore così una seconda volta la madre – ci dice il racconto – giacché riapparendo com’era allora, la Madre certifica che quel tempo di Girgenti è finito, che Pirandello adesso deve pensarla defunta, sparita per sempre, diversa da com’era e da come continuava ancora a immaginarsela lui: nel sole, sul seggiolone, accanto alla vetrinetta. “Quella stessa realtà di vita che per tanti anni, così da lontano, t’ho data sapendoti realmente seduta là in quel cantuccio” adesso termina e Pirandello ne piange: “piango” – le dice – perché tu non puoi più dare “a me, alla mia realtà, un sostegno, un conforto”. Piange perché è costretto a prendere atto del presente, facendo terminare il passato.
- La vita che ti diedi
- Luigi Pirandello
- Marco Bernardi
- Patrizia Milani
- Carlo Simoni
- Gianna Coletti
- Karoline Comarella
- Sandra Mangini
- Giovanna Rossi
- Irene Villa
- Riccardo Zini
- Gisbert Jaekel
- Roberto Banci
- Franco Maurina
- Massimo Polo
- Teatro Stabile di Bolzano
- teatro stabile di napoli
- teatro mercadante
- Donn'Anna Luna
- Lucia Maubel
- Dolore sotto chiave
- Eduardo De Filippo
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Tante sedie, mele sparse o forse posizionate proprio in maniera geometrica, il pubblico non se lo chiede ma è attento ad osservare la donna che entra in scena, in uno spazio che non sembra essere il palcoscenico, è più intimo, è uno spazio allargato che comprende un io che non si cerca ma si scopre.
- Io sono Sarah Kane
- an almost perfect life
- Nicoletta Mandelli
- Paolo Scheriani
- Luca Lisci
- Compagnia ScheriANIMAndellii
- Teatro alle Colonne
- Teatro Out Off
- Marilyn Monroe
- Richard Nixon
- Sarah Kane
- Cassandra
- peter greenaway
- io diviso
- perdita di sé
- Beppe Bisceglia
- galleria toledo
- simona perrella
- Il Pickwick
Mi sono interrogato per più di un giorno intero e ho iniziato la recensione molte volte. L’ho scritta, finita, firmata, poi l’ho cestinata. In quell’articolo – che non sarà quest’articolo – c’era la trama, le sue traiettorie rigorose, il racconto di una struttura drammaturgica che mi sembrava costituita da sei personaggi e, in particolare, da due coppie speculari e una figura a fare da perno, da fulcro, da congiunzione. Un articolo complesso, difficile da leggere, nel quale non c’era un’analisi lineare ma una frastagliata offerta di contenuti, di traiettorie, di prospettive. Quell’articolo rifletteva – di fatto – la natura apparente dello spettacolo di Benedetto Sicca, Il silenzio dei cassetti.
Nei Paesi anglofoni si traduce il nostro motto “mettersi nei panni degli altri” con “indossa le mie scarpe”, cioè fai il mio cammino, guarda il mondo dal mio punto di vista. La pièce Scarpe di Mizan – Traversata sulla fuga e altri fossi è la storia dell’albanese, forse slavo, Mizan che ha vent’anni e il sogno comune a tutti quelli che fuggono dalle loro miserie per inseguire il miraggio dell’Europa e del benessere. Vi sono pochi elementi sulla scena che simboleggiano il passato del giovane, a sinistra un piccolo canotto che poggia su un materassino rosso sangue, a destra c’è un manichino con pantaloni e giubbottino che è sdraiato su degli pneumatici, con una mano tesa verso l’alto.
Una premessa sulla Stanza Blu: idea e luogo.
La Stanza Blu è un progetto di Le Nuvole nato per offrire ai più giovani i grandi testi della tradizione teatrale. In origine l'idea è stata quella di intrattenere bambini e ragazzi con una versione ridotta del medesimo testo che, contemporaneamente, veniva portato in scena nelle sale 'ufficiali' del Teatro Mercadante, in modo da offrire ad un pubblico anagraficamente eterogeneo sia una versione adulta e integrale, che una più giovane e ridotta. Le famiglie, quindi, avrebbero potuto recarsi al completo a teatro per fruire alla medesima ora di due diverse versioni, collocate in diverse sale: grandi/sala grande; piccoli/Stanza Blu.
- L'avaro
- Molière
- Aulularia
- Plauto
- rosario sparno
- Nunzia Schiano
- Giorgia Coco
- riccardo cominotto
- Luigi Maffettone
- Gaetano di Maso
- alessandra gaudioso
- Le Nuvole Stabile di innovazione ragazzi
- Associazione Teatro Stabile Napoli
- classici per ragazzi
- teatro francese
- egoismo
- teatro mercadante
- Stanza Blu
- Grazia Laderchi
- Il Pickwick
Identità migranti di Cinzia Cordella ha debuttato venerdì al Nuovo Teatro Sanità e racconta attraverso voci, musica, canto e corpo storie di donne costrette a violenze, lotte, pressioni domestiche e religiose e che sono alla ricerca delle loro identità integre, del rispetto verso il loro valore, dell’affermazione del loro essere donne.
- Identità migranti
- Cinzia Cordella
- Valeria Frallicciardi
- cecilia lupoli
- Giulia Musciacco
- Momo
- Ensemble Armoniche Sintonie
- Bernadette Grana
- Adriana Cioffi
- Chiara Desio Cesari
- Teresa Perna
- Domenico Amendola
- Francesco Cimminiello
- Francesco Mennella
- Marco Perrella
- mario autore
- Padre Loffredo
- Mario Gelardi
- nuovo teatro sanità
- simona perrella
- Il Pickwick
Questa non è una recensione o meglio: non lo è in senso classicamente critico. È una sorta di ragionamento fatto di note, di primi appunti, che si dichiara insicuro tanto quanto è insicuro uno spettacolo appena nato e che comincia a dare prova di sé. Il bombarolo va in scena in prima nazionale a Sala Ichòs. Ilinx Teatro, un giovane collettivo milanese, che si propone – in questo caso – con la regia di Nicolas Ceruti e l’interpretazione di Luca Marchiori. Si può scrivere una parola definitiva, nel tono e nella valutazione, su qualcosa che sta nascendo mentre lo vedo? Piuttosto provo ad accompagnarlo – Il bombarolo – in vista d’incontri futuri. Il lavoro, nel frattempo, cambierà, troverà nuove forme, sottrarrà immagini o parole attuali sostituendole con immagini e parole che non esistono ancora e io ne tornerò a scriverne: a mia volta in maniera differente.
È raro poter assistere ad una Stand-Up Comedy a Napoli, ma lo scorso venerdì sera Maurizio Capuano (attore della Compagnia Naviganti InVersi) ha dato sfoggio della sua elegante versatilità nel fare satira, tanto da inaugurare un ciclo di spettacoli che si configureranno non solo in tal senso ma anche come vere e proprie commedie, cene con delitto, cabaret che andranno in scena fino al 20 febbraio.
(La finzione)
Belina finge di amare Argante: in realtà lo detesta. Cleante ama Angelica ma è costretto a fingere di non amarla, fingendosi il suo maestro di musica. Angelica, a sua volta, finge di poter forse amare un giorno Tommaso, ma in realtà ama solo Cleante. Cleante e Angelica, per dire a tutti del loro amore, si fingono interpreti di una commedia musicale che non è mai stata scritta. Invita alla finzione il notaio Bonafede, suggerendo raggiri illegali per passare in eredità il patrimonio.
Ancora.
- Il malato immaginario
- Molière
- Cesare Garboli
- Andrée Ruth Shammah
- Gioele Dix
- Linda Gennari
- Valentina Bartolo
- Pietro Micci
- Francesco Sferrazza Papa
- Marco Balbi
- Francesco Brandi
- Piero Domenicaccio
- Alessandro Quattro
- Anna Della Rosa
- Gianmaurizio Fercioni
- gigi saccomandi
- Michele Tadini
- Paolo Ciarchi
- Benedetta Frigerio
- Diletta Ferruzzi
- Teatro Franco Parenti
- tragedia e commedia
- Argante
- Tonina
- Giovanni Macchia
- Il silenzio di Molière
- Fabio Artese
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Lontano il tempo in cui all’attore si destinava un manto di terra sconsacrata a fargli sepoltura; oggi l’attore è un “non morto” che attraversa la vita; di più, un uomo che vive la condizione di morto vivente attraversando la scena, il suo feretro si chiama teatro. Bisogna morire per vivere; morire e farsi zombi (senza la e finale), perché è su un presente decomposto che si può foraggiare la costruzione di un futuro possibile.
- Zombitudine
- Elvira Frosini
- Daniele Timpano
- Alessandra Muschella
- Marco Fumarola
- Daniele Passeri
- Matteo Selis
- Martin Palma
- Omar Scala
- Valeriano Solfiti
- Francesca Blancato
- Daniela De Blasio
- Daniela Ferrante
- Emiliano Martina
- Alessio Rizzitiello
- Antonello Santarelli
- Valentina Pastorino
- Gianluca Zonza
- Piero Tauro
- Andrea Luporini
- Sefora Delli Rocioli
- Frosini/Timpano
- amnesiA vivacE
- Kataklisma
- Teatro della Tosse di Genova
- Fuori Luogo La Spezia
- Teatro dell'Orologio Roma
- Progetto Goldstein
- Accademia degli Artefatti
- Teatro di Roma
- metateatralità
- zombi
- Io, Nessuno e Polifemo
- Emma Dante
- Lucio Fulci
- Mario Bava
- George Romero
- piccolo bellini
- Michele Di Donato
- Il Pickwick
Avvicinatevi. Prendete un biglietto. Non vi spaventi il freddo o il maltempo. Chiudete i cappotti, scendete giù in sala, tra le poltrone blu, fino al palco e lasciatevi riscaldare dallo spettacolo. “Perché noi questo teatro lo vogliamo!”, come grida una signora della prima fila agli attori. “Ripeta, la prego” le risponde uno degli attori chiedendo una replica alla spettatrice. “Vogliamo questo teatro, vogliamo il teatro”.
Finalmente ha riaperto il TAN, il teatro messo in un angolo dalle istituzioni, valorizzato dai cittadini e poi fatto chiudere dalla burocrazia. Ha riaperto con le sue forze, finalmente agibile ma dall’aspetto ancora precario, come se fosse appena guarito da una malattia. Ce l’ha fatta grazie a tutti quelli che lo amano e che questo teatro lo vogliono.
- L'anima buona di Lucignolo
- Nel ventre del pescecane
- Claudio B Lauri
- luca saccoia
- Enzo Attanasio
- Mario Zinno
- Luca Toller
- Carmine Brachi
- Francesco Gallo
- Tommy Jackson
- Luigi Biondi
- Giuseppe Di Lorenzo
- Gina Oliva
- Claudio Cuomo
- Giorgio Caterino
- Salvatore Addeo
- Artimmagine
- Nerosesamo
- Pinocchio
- Le avventure di Pinocchio
- Carlo Collodi
- Tim Burton
- TAN Teatro Aera Nord
- circo
- Omino di burro
- Paese dei balocchi
- Sara Scamardella
- Il Pickwick