“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Francesco Colaleo

"Tutto ciò che è reale è razionale"

È una piacevole serata d’autunno al centro storico della pulsante città di Napoli, tra studenti dell’università che godono del loro happy hour e bambini che giocano a calcio nella piazza di San Domenico Maggiore. Il concerto di presenze umane è uno spettacolo già di per sé; e tra i colori variopinti del cielo che si prepara alla sera uno strano personaggio in cerca di un tram chiede: “Qualcuno saprebbe dirmi se il 57 passa da qui?”; sapendo che al centro storico è di norma tutto ZTL chiaramente la risposta è che nessuno ne sapeva nulla.

L’opinione dei danzatori stranieri nell’opera Rossiniana del "Guillaume Tell": intervista a Maxime Freixas e Maria Eugenia Rivas

Il Rossini Opera Festival (ROF) ha messo in scena l’opera in quattro atti Guillaume Tell che ha debuttato in anteprima internazionale l’11 agosto 2013 nella suggestiva Arena Adriatica di Pesaro. Uno spettacolo contemporaneo dove la scenografia a più livelli permette un’immersione totale nella vicenda del leggendario eroe che liberò la Svizzera dagli Asburgo il 1° agosto del 1308. Un perfetto equilibrio tra le parti composte dall’orchestra del Teatro Comunale di Bologna, dal coro e dalle potenti e raffinate voci soliste e dal corpo di ballo coordinato dal coreografo Ron Howell; interventi tersicorei danzati con grande professionalità e ricerca estetica.

Tre personaggi in cerca d'un pretesto

La Compagnia “Teatro del Fo” è andata in scena al Teatro Instabile con lo spettacolo Sempre un cantiere, un divertito esperimento ‘under construction’ che ha intrattenuto il pubblico per un’ora. Ironia, sarcasmo, leggerezza, spirito d’iniziativa sono alcune delle qualità che hanno animato la storia di tre personaggi in cerca d’un pretesto.
Un cantiere delimitato da un perimetro lineare che fa dello spazio scenico un ring da combattimento; una battaglia sociale contro tutti coloro che vogliono obbligare il teatro a diventare una prodotto massificato e commerciale. Lo spirito positivo dei tre attori mira a far centro con autenticità al loro reale bisogno di esistere in quanto artisti. “È necessario avere progetti” perché sia viva l’urgenza di comunicare un messaggio aldilà di ogni destinatario.

L'insostenibile leggerezza del peso

Skylab, la gravità dei corpi, in scena al teatro Galleria Toledo, è uno spettacolo che attrae a sé come quella forza di cui parla, magnetica, invisibile e imprescindibile alla quale i nostri corpi sono soggetti tanto quanto gli oggetti dalla pietra alla piuma.
Decisamente interessante la ricerca coreografica e stilistica che la compagnia Laudati Danza di Bologna sviluppa a partire dal principio fisico della gravità dei corpi, restando delicatamente in equilibrio fra definizione, dimostrazione, evasione e disintegrazione della regola: fino a che punto il corpo di cui parla la fisica matematica corrisponde a quello che abitiamo? Il nostro essere vivi e senzienti, l’essere possessori di un corpo animato, capace di moto ma soprattutto di movimento, non è già di per sé una sfida alle leggi dell’universo?

‘Ballo, ballo, ballo da capogiro’: "Piel Il.El"

All’Elicantropo è andato in scena Piel Il.El di e con Gennaro Maione, giovane danzatore e coreografo partenopeo che ha deciso di affrontare una tematica nota ma sempre da disambiguare sulla questione tra genere e sesso. Il pubblico entra nella sala intima ed accogliente del teatro e, consumando le ultime parole con amici e conoscenti, si accorge che l’interprete è già sulla scena, seduto di spalle, in intimo e con sopra la testa una calza color carne, forse simbolo di costrizione sociale o di disagio; rimarrà un dubbio quest’oggetto di scena che, dopo non molto, verrà fatto indossare come berretto ad un manichino di donna che accompagnerà Gennaro Maione durante tutto il suo viaggio.

Intervista a Monica Casadei: Cassandra della danza contemporanea

Il 25 giugno 2013 presso il Teatro Comunale di Bologna andrà in scena la nuova creazione La doppia notte, Aida e Tristan della coreografa Monica Casadei, artista affermata nel panorama della danza contemporanea in Italia e all’estero. Ho avuto il piacere di poterle fare alcune domande alle quali ha risposto in modo divertito ed incuriosito, decidendo di condividere anche con i lettori del Pickwick le suggestioni all’origine della nuova produzione e del suo percorso artistico. 

Cosa cerchi in un danzatore oggi?

Penso a cosa ho sempre cercato; un essere umano e un incontro elettivo, nel senso che ci si cerca e ci si trova. Credo che nulla sia casuale, ci sono dei percorsi del coreografo nel mio caso e dei danzatori nel loro che magicamente si incrociano.

Amami quant’io t’amo. Le Violette di Monica Casadei

"È tardi, è tardi, è tardi"... è il loop musicale della prima scena della Traviata (Creazione per 11 danzatori) di Monica Casadei, andata in scena presso il Gran Teatro Giacomo Puccini a Torre del Lago. A ricordare lo spietato scorrere del tempo non è di certo il bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie, ma Violetta innamorata di Alfredo e non del tempo tiranno.

Il cuore gelido di Meursault lo straniero

In occasione dei cento anni dalla nascita di Albert Camus, Lo Straniero con la regia di Franco Però è andato in scena al Teatro Due di Parma nella Sala Grande in ultima data il 28 marzo. Il romanzo, definito dai critici 'esistenzialista', è stato scritto tra il 1938 e il 1940 e pubblicato nel 1942; resta un’opera fortemente attuale che rende accessibili tematiche della società contemporanea come l’essere indifferenti di fronte ad avvenimenti tragici che di norma dovrebbero perturbare profondamente lo spirito e che invece nella vicenda rendono impassibile il protagonista.

Ribellioni sospese e galleggianti al Teatro del Parco Ducale

Al Teatro al Parco di Parma, all’interno del suggestivo e silenzioso parco Ducale, è andato in scena Ribellioni possibili di Luis Garcìa-Araus e Javier Garcìa Yague con la regia di Serena Sinigaglia. La recitazione di Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Peréz Aspa, Arianna Scommegna, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan è animata per la durata dell’intero spettacolo da forza e drammaticità con uno spiccato senso dell’umorismo; azzarderei quasi un dichiarato riferimento al sentimento del contrario pirandelliano.

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il Pickwick

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