Arte L'officina delle arti
«…E, rimasto solo nell’officina, m’accorsi che quelle forme e figure di marmi o colori presero a fissarmi. Me ne impressionai, al punto da darmi quasi alla fuga. Poi, nel silenzio, compresi che chiedevano soltanto di essere raccontate».
Abbiamo giocato tutti coi Lego da bambini: era facile sentirsi piccoli costruttori di case, ville, macchine. Mettendo insieme quei piccoli pezzi colorati ci sembrava di dare forma ai nostri sogni puerili fatti di piccole cose.
Al Museo Madre di Napoli si torna un po’ bambini negli ultimi tempi grazie alla mostra Come un gioco da bambini, lavoro in situ dell’artista francese Daniel Buren, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1986 per il miglior padiglione internazionale ed esposta a Napoli fino al 31 agosto.
Vincent Willem van Gogh, pittore olandese attivo dalla metà dell’Ottocento fino alla fine dello stesso secolo, è sicuramente tra gli artisti più quotati e affascinanti mai esistiti: tutti, anche se per sbaglio, si sono trovati almeno una volta davanti ad un suo quadro, fosse anche solo nei libri di storia dell’arte. Tutti hanno avuto a che fare con i suoi famosissimi girasoli.
- Vincent Van Gogh
- Van Gogh A New Way of Seeing
- Van Gogh L'uomo e la terra
- Sugababe
- Van Gogh Alive
- The Experience
- Claude Monet
- Paul Gauguin
- Camille Pissarro
- Grande Exhibitions
- Perlage Grandi Eventi
- Georg Friedrich Händel
- Yann Tiersen
- Edouard Lalo
- Léo Delibes
- Franz Schubert
- Emir Kusturica
- Alexis Chabrier
- Arvo Pärt
- JeanLuc Godard
- Franz Liszt
- Arles
- Saint Rémy
- Auvers sur Oise
- Firen
- arte
- Santo Stefano al Ponte
- Grazia Gala
- Il Pickwick
Cosmo. Dal greco “còsmos”, ovvero ordine.
Da sempre l’uomo ha cercato, tramite l’arte, di porre un ordine alle cose. Scovandolo dall’immaginario e fluttuante regno della fantasia.
Probabilmente il termine fantasia deriverebbe da “Phantasòs”, che significa “apparizione”. E, a differenza dei due fratelli Phobetòr e Morpheus, non direbbe mai la verità. Questi i tre “Oneiroi”, incarnazioni dei sogni, da sempre le porte tra la terra ed il cielo.
Sogno è ascensione senza meta, partire verso chissà dove, chissà quando, chissà perché.
“Oltre lo specchio”: la personale di Maryam Bakhtiari
Written by Roberta AndolfoNel segno di Maryam Bakhtiari la musicalità della vita dipana la linea flessibile della grafia, trasformando quello che è il midollo strutturale della letteratura in arte da leggere e da ascoltare, attraverso sottili vibrazioni. In Oltre lo specchio ci troviamo a conoscere un sentiero fatto di sezioni di memorie ed idee, resi come battiti secchi o melodiosi, sfrangiati o netti, in un ritmo battente ed armoniosamente cadenzato dove gli elementi s’intrecciano, si solcano e sfiorano in una composizione informale limpida e a un tempo fluida, sfuggente, proprio come in un riflesso.
"J'ai toujours aimé le désert. On s'assoit sur une dune de sable. On ne voit rien. On n'entend rien. Et cependant quelque chose rayonne en silence...”.
Antoine de Saint-Exupéry
Tutti viaggiamo, spesso e volentieri prediligiamo come meta capitali europee, luoghi di divertimento, oppure stazioni esotiche, ma che ci assicurino un discreto confort al quale siamo affezionati. Le nostre foto ritraggono piazze barocche, chiese rinascimentali, archi gotici, castelli faraonici con le merlature e i cannoni, ricordano i nostri amici, con i quali abbiamo visto la bellezza di un mondo artistico e ornamentale che ci appartiene, come un patrimonio di simboli indimenticabile. Però il viaggio che voglio raccontarvi è un po' diverso, i viaggiatori sono quasi tutti miei coetanei, ma la meta che hanno scelto è magica e terrificante, l'eredità che Matteo Pedicini ci offre è uno sguardo curioso e affascinato, una smania perfetta di raccogliere il più possibile tracce di un mondo arcaico ma incredibilmente vivo, ancora giovane e capace di libertà e cultura.
Distratto, magnifico ed impetuoso mi sento, dopo aver “toccato” con mano (una mano speciale fatta di dita asensoriali, esposte all’immaginifica e folle sfera delle idee), alcune delle opere del maestro Yoshitaka Amano (classe 1952 – Shizuoka).
Artista eclettico, ha ridefinito come pochi (a mio avviso), i sempre più labili confini tra tecnicismo artistico ed espressione pittorica. Attraverso le liquide evanescenze di acquerelli e chine, tempere ed altre desinenze più solide (come ad esempio incisione su legno), ha dato vita a quello che sarebbe l’invidia di un qualsiasi cultore di emozioni.
Della luce e di altri demoni. Franco Fontana, "Full Color"
Written by Denise CuomoLa curva e l'orizzonte sono il principio della forma. Ma cosa succede se la linea alla fine della vista è una diga che esplode, da una parte e dall'altra, in preda a un rigurgito di colore vivo, pulsante, fagocitato dalla luce e dal giorno? Guardando le foto del maestro della fotografia a colori si ha la forte intuizione che la sensibilità venga sopraffatta da un'immagine irreale, dove le tonalità accese sembrano dipinte e accecanti. Franco Fontana, fotografo modenese, ha sempre dimostrato, per tutti gli anni della sua carriera, quel gusto particolare che si accorda a un talento speciale, un occhio lungimirante che ha saputo trovare la sua personale risposta al mondo degli spazi naturali dove l'uomo è il punto zero, l'escatologia fallita.
Il viaggio nell’arte è una misteriosa consuetudine dell’animo umano, spinto dalle insopportabili pulsioni di idee, pensieri, desideri e parole inespresse. Insopportabili non per esigenza di negare tali “portali” sull’inconscio sopito che ognuno porta dentro di sé, ma perché esplosione movimentata di crepuscoli semi-indipendenti che, pur legati dalla coscienza ospite, tendono ad evadere, disegnando strani nuovi corridoi creativi che, sia per l’artista, sia per il pubblico, conducono l’irreale a disegnarsi, scolpirsi, descriversi, scoprirsi.
Nuovi mondi in modi nuovi, o nuovi modi del vecchio mondo.
Se la storia incontrasse la poesia, probabilmente la violenza dei fatti e la monotonia dei resoconti non sarebbero cosi terribilmente noiosi: la guerra e la morte, gli encomi, i Re, le brame e il potere risulterebbero più armonici, meno ineluttabili, sprovvisti della gravità che un tempo meccanico impone agli eventi. E di tempo e letteratura è intrisa l'opera di Henri Cartier-Bresson, come un romanzo storico sull’avventura umana. Sembra essere stato questo l’obiettivo primario della mostra romana dedicata al fotografo: il curatore Clément Chéroux nella disposizione e nel lavoro didascalico-narrativo, apportato ai fotogrammi, ha ricostruito con lucidità organica la simultaneità della carriera del maestro del negativo, senza tralasciare però l’elemento primordiale che innerva tutta la sua opera.
- Henri CartierBresson
- Clément Chéroux
- fotografia
- geometria
- André Lhote
- invarianti plastiche
- André Breton
- Kairos
- La liberazione dell'immaginazione
- surrealismo
- vitalità anarchica
- Salerno, 1933
- ombre e luci
- Messico
- sguardo del secolo
- Leica
- Cuba
- Novecento
- Contrasto Editore
- Roma
- Museo Ara Pacis
- Henri CartierBresson Un Voyeur
- bianco e nero
- guerra
- Gandhi
- consumismo
- reportage
- Magnum Photo
- Denise Cuomo
- Il Pickwick
Era il tempo in cui gli uomini si facevano pastura.
Crescevano alberi in luogo dei pali della luce e ogni nodo era un grido, una presenza, un folletto della natura che lo aveva stretto nel legno.
Le case dell'uomo si confondevano con le rocce e le caverne e l'uomo stesso era mortificato da una bellezza quotidiana – non di quelle eccelse che egli poi si abituò a riprodurre quando fece perdere la natura e perse tutto.
- Stanis Dessy
- xilografie
- Estratto secco
- Marco Magnani
- L'opera grafica di Stanis Dessy
- Pittura e Scultura del Primo '900
- Ilisso Editore
- acqueforti
- Il vecchio ciliegio
- Esposizione Internazionale di Xilografia di Varsavia
- Arte contemporanea
- Gustavo Dorè
- Maurits Cornelis Escher
- Albrecht Dürer
- Camera di Commercio Sassari
- Comune di Sassari
- Archivio S Dessy
- Chiesa di Sant'Apollinare Sassari
- MAN Museo d'Arte della Provincia di Nuoro
- Parrocchiale Sant'Andrea Orani
- Galleria Comunale d'Arte Cagliari
- Collezione Valle
- Università degli Studi di Cagliari Collezione Piloni
- Camera di Commercio Cagliari
- Raccolta permanente A Atza Bosa
- Collezione The Mitchell Wolfson Jr
- Fondazione Regionale Cristoforo Colombo Genova
- Calcografia Nazionale Roma
- Maria Pia Dell'Omo
- Il Pickwick
Dei lavori di Escher mi ha sempre colpito la precisione, quasi maniacale, con la quale sembravano realizzati. Ero stata altresì affascinata dal vortice di illusioni ottiche in cui l’occhio – e la mente – finiva per sprofondare in una ripetitività potenzialmente infinita.
Non immaginavo che dietro a tanta precisione ci fosse l’esattezza dei numeri, o meglio, l’astrattezza armonica della matematica: l’ho scoperto soltanto visitando la mostra allestita presso il Chiostro del Bramante, a Roma.
- escher
- Maurits Cornelis Escher
- figure impossibili
- psicologia della Gestalt
- regola della buona continuità
- Giorno e notte
- Metamorfosi
- Sviluppo
- Specchio magico
- Mani che disegnano
- Planetoidi
- Salita e discesa
- Belvedere
- illusione ottica
- cubo di Necker
- scala di Penrose
- Galleria di stampe
- Cascata
- Serpenti
- disco di Poincaré
- moto perpetuo
- Mano con la sfera riflettente
- Convesso o concavo
- Marco Bussagli
- Chiostro del Bramante
- Roma
- Arte contemporanea
- Psichedelico infinito
- Eleonora Cesaretti
- Il Pickwick
Il progetto senza nome. L’arte in cinque personalità
Written by Roberta AndolfoNell’antro dell’Università del Volo de L’Aquila, illuminato dal sole splendente di una giornata insperatamente calda, si è potuta ammirare un’esposizione energica e fugace, a cura di Eleonora Serafini, preludio ad una serie di mostre che seguiranno prossimamente in altre città, originate dalla volontà di mettere in scena un dialogo fra le anime creative dei loro stessi protagonisti e dunque fra ciò che da esse è scaturito. Le radici eterogenee dei diversi artisti arricchiscono un percorso d’arte che è confronto ed “azione congiunta” di diverse poetiche, nate in Sicilia, a Roma ed in Iran, in Campania, in Abruzzo ed in Francia, per giungere ad un’armoniosa ricognizione del più recente “paesaggio” artistico il quale supera i confini nazionali ed europei ed investe del suo sguardo l’intero mondo.
- Maryam Bakthtiari
- Vilma Maiocco
- Leonardo Mansueto
- Salvatore Provino
- Mathieu Vignon
- Università del Volo L'Aquila
- Eleonora Serafini
- Trasparenze mediterranee
- Suggestioni
- L'ora del crepuscolo
- metafisica del reale
- Giorgio Morandi
- Oltre lo specchio
- letteratura del disegno
- Etimasia
- Capro espiatorio
- ROSSO diSTANTE
- Sentieri del tempo
- Caro Rembrandt
- Coppito
- Arte contemporanea
- Roberta Andolfo
- Il Pickwick
“Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te”.
Nonostante la frase, nonostante la sua ammissione di non essere strana, o quanto meno non molto più della media, non si può non riconoscere un carattere di stranezza o unicità nella pittura di Frida Kahlo.
Jean-Michel Basquiat, SAMO is dead
Written by Rosella Ricci del MansoIn ricordo del bambino selvaggio e del bambino geniale e di quel giorno in cui vedendo Guernica di Picasso decise di prendere in mano una matita e non lasciarla più... Aveva sei anni... In ricordo di Samo, il ragazzo che se ne andò a quindici anni da casa per conquistare il mondo con la sua arte facendosi "veggente" e morì a ventisette anni ucciso da nient’altro che dalla propria vita... In ricordo di Jean-Michel e del suo ultimo capodanno passato da solo davanti al bicchiere in un bar.
- JeanMichel Basquiat
- Samo is dead
- SAMO
- Tamra Davis
- JeanMichel Basquiat: The Radiant Child
- Guernica
- Pablo Picasso
- Andy Warhol
- Phoebe Hoban
- Basquiat Vita lucente e breve di un genio dell'arte
- Julian Schnabel
- New York
- Al Diaz
- Keith Haring
- Roy Lichtenstein
- Brooklyn
- Gérard Basquiat
- Matilde Andradas
- Suzi Gablik
- Steven Hager
- Art After Midnight
- L'anatomia del Gray
- Vincent Gallo
- Mudd Club
- Madonna
- Annina Nosei
- Paige Powell
- Matt Dike
- Suzanne Mallouk
- Mary Boome
- Jackson Pollock
- René Magritte
- Paul Klee
- Cy Twombly
- Tony Shafrazi Gallery
- Cavalcando la morte
- Bambino Selvaggio
- graffitismo
- Arte contemporanea
- Bruno Bischofberger
- Archivio Andy Warhol
- Archivio Getty
- Life
- Vogue Ameica
- The New York Times Magazine
- Rosella Ricci del Manso
- Il Pickwick
"È stupito e attratto da se stesso e
resta immobile senza battere ciglio come una statua di marmo Pario.
Steso a terra contempla il suo gemello, i suoi occhi, due stelle,
la chioma che sarebbe degna di Bacco e perfino di Apollo,
le guance imberbi, il collo d'avorio,
la nobiltà del volto col suo colore bianco e rosa:
insomma ammira tutti quei particolari
che rendono lui stesso degno di ammirazione".1
- Alì Assaf
- Narciso
- narcisismo
- Al Basrah
- Iraq
- palme di datteri
- Venezia dell'Est
- Caravaggio
- videoistallazione
- mito di Narciso
- L'iconografia di Narciso
- Arte contemporanea
- performance
- Gangemi Editore
- Roberto Longhi
- Michelangelo Merisi
- Le realtà di Caravaggio
- citazione artistica
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- Il Pickwick
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