“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Tuesday, 16 July 2013 02:00

Appunti di fuga dal torpore quotidiano: Ischia Film Festival 2013

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Anche quest’anno mi sono concessa un weekend in solitaria, di cui necessito periodicamente quasi si trattasse di un check-up completo, e non l’ho fatto di certo chiudendomi tra le mura amiche ma, badate bene, mi sono imbarcata per l’XI edizione dell’Ischia Film Festival.

Tutti sostengono che il vero evento ischitano a cui partecipare sia il Film & Music Ischia Global Fest, quello che si svolge da metà luglio tra Lacco Ameno e Forio, probabilmente perché ci si reca mezza Hollywood, ma "Io sono uno" (pronunciato con la stessa enfasi autodeterminante di Luigi Tenco) che poco empatizza col cinema milionario, quello realizzato con grandi e spaventosi budget che potrebbero risolvere la fame nel mondo e, perché no, mantenere a vita anche me, sgravandomi dal problema di dovermi trovare un lavoro serio prima o poi. No. Una come me, che cerca di snobbare i centri commerciali del cinema come gli Space Maxicinema, abbonata da quasi sette anni al Cinema La Perla di Agnano (noto per essere promotore di pellicole sconosciute persino ai registi che le hanno dirette), ferma sostenitrice dell’inesistente battaglia puteolana “Salviamo il Cinema Sofia”, non poteva che recarsi all’Ischia Film Festival.

L’Ischia Film Festival è un concorso cinematografico per artisti emergenti; prevede la partecipazione di opere selezionate da tutto il mondo che valorizzino l’identità culturale e paesaggistica di un territorio. Il concorso è accompagnato da interviste, omaggi, opere fuori concorso ed ospiti di una certa importanza artistica; insomma, se becchi l’edizione giusta, ti trovi seduto al tavolo con Pupi Avati. Ad ospitare il Festival è lo storico e suggestivo Castello Aragonese di Ischia Ponte, visibile anche nel famosissimo Cleopatra del 1963 (quello in cui Richard Burton, che assomiglia a Russell Crowe, perde sul serio la testa per l’avvenente Liz Taylor, dai gusti non tanto difficili considerando che era al suo quarto matrimonio), un castello fortunatamente provvisto di ascensore, spazi completamente all’aperto e un panorama che non sto qui a descrivere (però c’è la foto).
Sabato 29 giugno ho salutato il fidanzato dal traghetto, pronta per la mia nuova avventura, sicura di conoscere anche stavolta un discreto numero di individui interessanti (ebbene sì, ci sono stata anche l’anno scorso) e Lunedì 1 luglio ho fatto ritorno in patria, più bianca di prima.

Lo so, avrei dovuto trattenermi di più (ma sarebbe costato troppo) e magari approfittarne per prendere un po’ di sole; fiumi di tedeschi organizzavano decine di pullman per andare a regalare qualche danke sulle spiagge ischitane, ed io non me la so’ sentita neanche di attraversà la strada (c’è una spiaggia di fronte al Noris). Che vergogna. Ma giuro che le serate me le godevo tutte, fino alla fine e anche oltre. Si crea un’atmosfera magica nei luoghi adibiti ad iniziative artistiche. Si ha sempre la fortuna (o l’illusione) di parlare con individui dalla sensibilità speciale, con cui liberare finalmente l’amico immaginario, quello che ti conforta nel traffico, nelle ore di un lavoro che magari odi, nella fila per la cassa del supermercato, nei discorsi da cento lire abbozzati per strada. Quella vocina che ti dice “Resisti Alessia, esistono persone come te. Ci sarà occasione di confrontarti con loro”. Ok, torniamo al Festival.
Quest’anno mi è stato consentito l’accesso gratuito a tutte le proiezioni, che bellezza. Indossare un badge ti fa sentire quasi importante. Senza contare il fatto che, di questi tempi, tutto ciò che è gratis diventa più bello. La mia brillante (e presuntuosa?) personalità mi ha messo in condizione di conoscere fin da subito un personaggio altrettanto brillante e presuntuoso, alla mano come solo noi napoletani siamo, preparato in cinema come pochi altri, di cui vi pronuncio il nome affinché il suo ego mi sorrida: Vincenzo Martongelli. Abbiamo trascorso insieme le mie uniche due serate del Festival, destreggiandoci tra attori, presentatori, registi emergenti o affermati, scrittori, collaboratori di piccoli giornali, finti giornalisti come noi. Vincenzo è un tipo sveglio, mi ha fatto morir dal ridere.
Ammetto di aver provato una certa emozione di fronte a Bille August, il regista de La casa degli spiriti. Era lì per presentare il suo nuovo film, Treno di notte per Lisbona, una sorta di thriller romantico ambientato nei colori caldi del Portogallo e basato sull’omonimo romanzo di Pascal Mercier. Ancora una volta l'attore principale è Jeremy Irons, un po’ invecchiato ma sempre affascinante; si è trattato di una storia triste, di quelle che piacciono a me, in cui si riflette sul passato, sull’inutilità dell’esistenza che conduciamo, il cui messaggio ultimo era più o meno “non aver paura di cambiare direzione, non sprecare la tua vita”. Insomma, la solita banalità riflessiva di cui abbiamo bisogno tutti.

Alla nostra coppia consolidata in poche ore, un po’ come accadeva alle “grandi” amicizie nate in tre giorni al Grande Fratello, si è aggiunto l’elemento che ci ha reso un simpatico trio, Ugo Innamorati: un tenerissimo e grintoso attore dall’incredibile barba bianca. Ugo è decisamente più giovane di me, non sulla carta ma nello spirito. Mi ha raccontato di quando ha interpretato il Papa Giulio II nella docufictionMichelangelo – il cuore e la pietra” presentata il novembre 2012 per inaugurare il nuovo canale Sky Arte HD. E mi ha parlato di una fiction che uscirà l’anno prossimo, in cui ha avuto il piacere di girare alcune scene con una storica e bellissima attrice italiana, ma ho promesso di non dire nulla: tranquillo Ugo, non dico niente. Voglio spendere due parole per il Noris Hotel di Ischia Ponte, che mi ospitò anche l’anno scorso, e che si è mostrato ancora una volta estremamente accogliente (mi ha riservato una stanza con uno splendido balconcino, vedi foto) oltre che interessato in modo particolare all’Ischia Film Festival. Gli albergatori sanno il fatto loro, soprattutto in quelle località che del turismo fanno la loro ricchezza, ma alla loro gentilezza da copione si aggiungeva la riconoscenza per averli scelti di nuovo. Grazie Noris, l’ho apprezzato. C’è da dire poi che uno dei servizi che più adoro degli alberghi è assolutamente la colazione: non me la perderei per niente al mondo, anche se è prevista in orari da caserma (o da convento, se preferite). Ecco, il Noris per fortuna è molto flessibile sull’argomento. Certo è che rientrando alle tre del mattino, anche una sveglia alle 8 e mezza diventa disumana ma mi armavo di coraggio! La colazione dell’albergo è irrinunciabile.
Sono riuscita a strappare una foto al regista francese Benoit Jacquot (che vi risparmio allegramente, essendo venuti male entrambi, e poi i francesi sono antipatici, si rischia di ricevere una lettera dal suo avvocato) e mi sono ritrovata a chiacchierare con un’equipe di giovani artisti speranzosi di ricevere applausi per il film proiettato in quel momento in una sala vicina.
L’Ischia Film Festival rende possibile una reale vicinanza umana a qualunque tipo di personalità artistica (opportunità quasi assente nelle grandi manifestazioni) ma questo, almeno nel mio caso, costituisce un’arma a doppio taglio. Il confronto produce un sano e necessario arricchimento ma a volte può portare alla luce anche una “scomoda” verità: gli artisti emergenti...  sono in gran parte solo giovani volenterosi. Lungi da me metterne in dubbio le capacità (anzi, in alcuni casi sono evidentemente indiscusse) ma, ahimè, niente di così elevato e distante che basti a giustificare la mia mediocrità. È più semplice accettare la propria piccolezza messi di fronte ad incredibili livelli di bravura, anziché scoprire che la banalità in cui permani è solo il risultato di una scarsa forza di volontà. Forse l’anno prossimo vado a Lacco Ameno. Cambio idea facilmente.

 

Ischia Film Festival
Castello Aragonese − Isola d’Ischia
29 giugno − 6 luglio 2013

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