“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 24 February 2021 00:00

Riccardo Massole: poeta chiaro, umano, senza titolo

Written by 

Il poeta Riccardo Massole rinasce ogni giorno, senza fardelli di dati e titoli da trasportare, senza titolo per i suoi versi, nati liberamente ogni nuovo dì insieme a lui, che non si affretta a definirsi poeta.

Le radici sono tuttavia profondamente sentite dall’uomo e dal poeta, legato alla sua terra, alle zone minerarie di lavoro duro, ai luoghi in cui è nato e vive, a Buggerru prima e a Iglesias poi. Altrettanto forte, incisivo è il legame col padre, Manlio, e con la madre, Rosanna, faro e porto della sua esistenza.
Massole è poeta figlio di poeta, di Manlio, insegnante che volle farsi minatore per comprendere davvero i suoi alunni, la vita che conducevano, il pane che mangiavano. Una scelta che non può non influire sulla vita di un figlio.    

“A tavola / il pane non si spreca / il pane non si taglia / il pane del padre / si spezza / il pane del pane...” 
             

“A mia madre: quercia, / con dolcezza / d’erba”                                    

Di rigore morale, d’amore per chi non ha voce, del mare che non si incatena, di tutto il quotidiano del suo mondo e di sensualità è intrisa la sua poesia: moderna, asciutta, fragrante come il pane, sensuale come l’amore consumato intensamente e fuggevolmente.

“Perché scrivere alla luna? / C’è da fare la spesa / e il caffè gorgoglia / c’è da avviare la lavatrice / e da rispondere / a qualche commento su facebook...”

“ ... Ti bacio. / Qui. Dove si quieta il dolore. / Dov’è l’origine del mondo. /... il tuo corallo. Parto. / Per avverare /l a mia bella stagione”

Arduo afferrare l’Io del poeta e non farsi abbagliare dalla candidezza del fanciullo che emerge dalla superficie dei versi. Egli è mutevole − ora consapevole e duro, ora pudicamente dolente, ora lirico o rivolto al sociale − sempre animato dalla fiera volontà di non mollare, di indicare la verità dell’essere umani e il necessario coraggio per vivere da uomini liberi.

“ ... Zitte / voci / monotone / parlano / nei suoni / della catena / di montaggio: / torni il coraggio / e, con le ciliegie, / torni maggio”

“Verificate ogni riga. / ... Verificate se parla del nostro mondo / che produce milioni di avanzi. / E di pance, gonfie / di fame... / Diffidate dei titoli sparati / in grassetto, nascondono / traffici d’armi / ... Non prendete nulla / senza averlo verificato / né parole, né cose / ... La rivolta sia rivolta / e la rosa, rosa / ... Verificate ogni parola / ogni riga / prima di rischiare l’azzardo / di chiamarmi poeta”

Necessaria per Massole è la chiarezza della parola: gli preme poterla condividere con la sua gente e con chi lo legge, al pari delle cose semplici d’ogni giorno, come le strette di  mano e gli sguardi scambiati, come una preghiera, un’eucarestia comune ed evangelica di protesta, aperta al futuro. È quindi semplice e ricercato, sapiente, il verso del poeta, che dopo aver attentamente “verificato” confermiamo essere poeta amato.

“Quando sono nato / non era tardi per sapere / come patria il mondo; / le mani coltivano / quella promessa di sole / che coglieremo, quando / passata sarà la nottata / e Cristo, da Eboli, / s’incamminerà / per il resto del mondo. / Sono di razza bastarda / e della notte / vedo la luna”

E se ristretto è il mondo fisico entro cui Massole si aggira i suoi versi hanno il respiro del mare, la leggerezza di una vela, il battito di chi lavora e deve difendersi, e i tempi sono quelli dell’uomo che ha modo di accorgersi del cane che incontra, degli amici in difficoltà, delle mani che sanno curare le ferite dell’abisso.

“Come è accaduto. / Come se non fosse stato abisso. / Come se non fosse costato / pesantezza di remi alle braccia. / Così / Come dovevo”

“ ... Io, / cammino a corda di cuore. / ... Sono erede / di venti / che gonfiano / le vele”





Riccardo Massole
Poesie senza titolo
Bertoni Editore, Marsciano (PG), 2019
pp. 60

Leave a comment

il Pickwick

Sostieni


Facebook