“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Thursday, 08 November 2018 00:00

“Euforia”: ritrovarsi, a un passo dall’addio

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Euforia è il secondo film da regista per Valeria Golino, che torna dietro alla telecamera per parlare del confine sottilissimo che separa la vita dalla morte. Lo aveva già fatto in Miele, dove la protagonista Irene (Jasmine Trinca) si occupava di suicidi assistiti, di nascosto da tutti. In Euforia Valeria Golino affronta il tema della malattia e della sua ineluttabilità. Ma il male, in questo caso, è solo il pretesto per indurre i suoi personaggi a scavare nel profondo della loro anima e capire che hanno vissuto fino a quel momento protetti da sovrastrutture, interpretando personaggi da offrire allo sguardo di chi li circonda, amici, colleghi, mogli, amanti.

Matteo (Riccardo Scamarcio) è un ricco uomo di successo gay, attratto dalla bella vita e alla perenne ricerca del piacere. Intorno a lui gravitano diversi personaggi, amici veri e di convenienza, di cui si serve per sfuggire dai suoi conflitti interiori. Ettore (Valerio Mastandrea) è suo fratello, ma non gli somiglia. È un maestro di scuola elementare, con un matrimonio fallito che non riesce a lasciarsi alle spalle, che ha deciso di rimanere a vivere nella cittadina di provincia da cui entrambi provengono e di condurre una vita “in sordina”, sempre attento a non fare un passo di troppo per paura di commettere degli errori. Ma è la malattia di Ettore a far riavvicinare i due fratelli, a ricongiungere le loro vite che irrompono l’una in quella dell’altro, scombinando i falsi equilibri creati dai due, obbligandoli a guardare in faccia prima se stessi e poi l’altro e a mettere in discussione il loro rapporto. Quando Matteo viene a sapere della malattia (terminale) di Ettore, decide di prenderlo con sé nella sua lussuosa casa al centro di Roma e di occuparsene senza metterlo al corrente delle sue reali condizioni. Ma Ettore sa come stanno le cose, anche se decide di far finta di niente e di affidarsi a Matteo facendosi trascinare nel vortice della sua esistenza. È così che entra in contatto con un mondo a lui sconosciuto, che disprezza per principio, ma da cui si lascia assorbire lentamente.
Euforia racconta il legame tra due fratelli che per tutta la vita si sono solo sfiorati senza entrare nelle loro rispettive intimità e che adesso, messi uno di fronte all’altro, sono costretti a fare i conti con se stessi e con il loro rapporto. Euforia è anche quella sensazione che avvertono i subacquei quando si trovano a grandi profondità e che li fa sentire liberi e felici, ma che, in realtà, è il campanello d’allarme che indica il momento di risalire in superficie. Se non si coglie quel segnale si resta per sempre perduti nelle profondità del mare. E per Valeria Golino i suoi due protagonisti sentono questo segnale, ma lo ignorano e decidono di perdersi vivendo come se esistesse solo l’oggi. Matteo ed Ettore sono due poli opposti che la regista racconta attraverso situazioni quotidiane, svelando i loro sentimenti con frasi dette e altre lasciate a metà che rivelano l’affetto che li lega, ma anche il conflitto che li separa e i piccoli rancori covati e irrisolti. La malattia, la morte imminente sono raccontate senza pietismo, attraverso le giornate che questi due fratelli trascorrono insieme, come non era mai accaduto prima. Si parla di malattia, è vero, ma si ride anche grazie a situazioni comiche e a volte ridicole. Matteo non tratta suo fratello sempre con i guanti bianchi, anzi, a momenti dimentica la sua malattia rendendolo complice delle sue imprese amorose e delle sue frivolezze.
È un bel film, Euforia, uno di quelli che scorre via senza inciampi, che ti tira dentro mettendoti in contatto con tutti i personaggi. È la conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che Valerio Mastandrea è uno dei migliori attori italiani, credibile fino in fondo in ogni ruolo che interpreta, capace di arricchire ogni suo personaggio di ironia, quella stessa che probabilmente gli appartiene nella vita. È l’affermazione di Riccardo Scamarcio, da tempo affrancatosi dal personaggio del bel tenebroso e diventato ormai attore eclettico e maturo che sa spaziare dai ruoli comici a quelli drammatici.
Euforia è uno spaccato di vita, un viaggio nei sentimenti, la scoperta della bellezza di un attimo, di un cielo terso, di uno stormo di uccelli.

 

 

 

Euforia
regia
Valeria Golino
sceneggiatura Francesca Marciano, Valia Santella, Valeria Golino
con Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Jasmine Trinca, Andrea Germani, Marzia Ubaldi, Iaia Forte, Francesco Borgese
fotografia Gergely Pohárnok
musiche Nicola Tescari
produzione HT Film, Indigo Film, Rai Cinema
distribuzione 01 Distribution
paese Italia
lingua originale italiano
colore a colori
anno 2018
durata 115 min.

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