“Caro me stesso, ora tu sei un animale in trappola che anziché chiedersi come liberarsi si chiede come fare a non sentirsi un animale in trappola. E quel che è peggio è che a questa trappola un uomo condanna l'altro e l'altro il primo, tutti convinti che se all'altro va male è più probabile che vada bene a sé”.
“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”
Mario Luzi |