“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Saturday, 03 February 2018 00:00

Da dove arrivano i bambini

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Su una strada che porta al mare, i pullman accompagnano i bambini a teatro. Sono tanti i piccolini, coi grembiuli a quadretti rosa e azzurri, sistemati in file ordinate. Arrivano dalle scuole dei dintorni con il fragore delle loro voci squillanti. Eccezion fatta per qualche maestra che li accompagna, il teatro di Policoro è tutto un brulicare di bambini. Dalle poltroncine non spunta fuori una testa, si direbbe una platea vuota a guardarla dall’ultima fila, e invece essa è piena di immagini, sogni, fantasie che solo i bimbi dell’età della scuola dell’infanzia sanno creare. Non c’è posto migliore del teatro per portare in gita tutte queste cose. Lo sa bene Tib Teatro che ha costruito uno spettacolo per ragazzi ricco di stimoli, di domande e di risposte.

C’era due volte un cuore perché “c’era una volta un cuore Lui” e “c’era una volta un cuore Lei” dice la voce di bambina che ci racconta lo spettacolo. La favola è una soluzione immaginaria ad una domanda che spesso si pongono i bambini, specialmente quando si trovano di fronte all’improvvisa apparizione di un fratellino o una sorellina nella pancia della mamma. Da dove arrivano i bambini? Nell’idea di Daniela Nicosia, i bambini sono dietro a una finestra ad aspettare. Strofinano le dita sui vetri opachi ma poi stanchi, Lui e Lei definiti due cuori perché non ancora concepiti, cominciano a creare la loro idea di nascita. Poiché la nascita è legata al tempo, al momento, essi si chiedono quando accadrà, prendendo in considerazione tutte le probabilità. Potrebbe accadere in un qualsiasi periodo dell’anno, potrebbe accadere in autunno come in estate. Lo spettacolo diventa così creazione sul palco delle quattro stagioni. I due cuori creano l’autunno con la pioggia e le foglie che cadono dagli alberi, l’inverno con la neve e le pellicce morbide, la primavera con i fiori e le farfalle, l’estate calda quando si sta all’aperto a guardare la luna o una barca sull’acqua, quando si sta attenti a scappar via dalle meduse. Ai bambini, giovani spettatori, viene suggerito che il tempo non si può affrettare, che esistono le attese e che ogni cosa cambia col trascorrere dei mesi.
I due attori utilizzano i pezzi della scenografia come fossero giocattoli per costruire non solo le stagioni ma ogni visione proposta ai bambini, compreso il momento del concepimento immaginato come uno spermatozoo-astronave che volteggia sulle teste dei due cuori per trovarli e portarli nel mondo. Ogni elemento della scenografia ha il fascino della favola e la forza attrattiva dei giocattoli.
Sul palco si parla poco e si agisce molto, la musica ha un ruolo fondamentale, infonde calma, accompagna i movimenti degli attori e culla la fantasia degli spettatori. Molte situazioni sono buffe e vengono fuori dal contrasto dei caratteri di Lui, timido e piagnucolone e Lei, sveglia e sempre sorridente. In questo modo, oltre a suscitare continuamente meraviglia con le loro creazioni, i due cuori strappano anche tante risate ai bambini che li seguono con attenzione. Sono talmente attenti i piccolini che ripetono in coro e più volte le ultime parole pronunciate dagli attori.  Se una battuta di Lei è “bugia!”, nella platea di Policoro essa diventa “Bugia! Bugia! Bugia! Bugia!”. Assistere allo spettacolo è come sfogliare un libro illustrato che prende vita davanti agli occhi. Quando tutto si conclude, voltata l’ultima pagina, i bambini venuti dalle scuole riescono soltanto a dire che tutto era bellissimo, lo spettacolo, la luna, l’albero e Lei.
I due cuori, invece, nasceranno in scena ancora e ancora appena un lui buffo e una lei bella si innamoreranno, allora lo spermatozoo-astronave li condurrà finalmente al mondo. Potrebbe essere questa primavera.

 



C’era due volte un cuore
regia Daniela Nicosia 
con Susanna Cro, Labros Mangheras
voce narrante Maria Sole Barito
assistente alla regia Isabella de Biasi
disegno luci e suono Paolo Pellicciari
costumi Giorgio Tollot
scene Marcello Chiarenza 
assistente alle scene Sara Andrich
produzione Tib Teatro
lingua italiano
durata 50'
Policoro (MT), Teatro Hollywood, 31 gennaio 2018
in scena 31 gennaio 2018 (data unica)

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