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Monday, 18 September 2017 00:00

L’identità aliena di CrashTest Festival 2017

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Il teatro contemporaneo è la casa degli alieni: il diverso, l’estraneo, lo straniero. Queste le premesse di CrashTest Festival 2017 che quest’anno, giunto alla sesta edizione, con il tema ALIENI richiama a gran voce sul suo palcoscenico incontri ravvicinati con l’altro. E nell’incontro sta sempre una ricerca: pare impossibile nell’arte che un uomo si avvicini a un altro senza innescare un intreccio comune d’intenti o, semplicemente, una qualche indagine, spesso interiore, spesso ciclica, viva da sempre; un cortocircuito scatta quando ci incontriamo. Quale ricerca più battuta di quella identitaria?

In un’epoca in cui è più facile perdere la rotta che continuare ad appoggiare i piedi dritti sulla nostra strada, l’identità è diventata una chimera: l’assurdo è il miglior modo di reagire alla vita. Seppur diversissimi nello stile e nell’ispirazione, gli spettacoli presentati al concorso indetto da CrashTest hanno sperimentato un’indagine sull’identità dimostrando come il teatro non può che porsi delle domande su ciò che siamo; il teatro − da pirandelliana lezione − è una finzione che non può prescindere dalla realtà, e viceversa.
Smaccatamente sopra le righe le sei protagoniste dello spettacolo/concerto Interrail di Frequenze Alfa Teatro, per la regia di Stefano Filippi, ci portano in un viaggio che, attraversando le acque del Danubio, si dirama nei suoi “affluenti” raggiungendo tutti gli altri Paesi europei di cui si inscenano i culti più o meno folcloristici ma anche più o meno pop. Le immagini “come i paesaggi dal finestrino di un treno” − spiega Filippi durante il talk pubblico che succede la messa in scena − “scorrono davanti allo sguardo”. Dietro a questo vorticoso racconto tutto giocato sul ritmo incalzante vi è una ricerca sulle origini e l’evoluzione di una Europa ora in fase di disgregazione. Alla drammaturgia hanno partecipato le attrici stesse, ognuna scegliendosi una terra e una lingua da fare propria: scendere a fondo nella storia dei popoli ha significato, per la compagnia, toccarne le ossa.
Dissotterrare ossa dimenticate è quello che hanno tentato i Dehors/Audela − Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana − con la performance Perfetto Indefinito: primo esperimento di una ricerca svolta sull’artista surrealista Claude Cahun, emblematico esempio di costruzione e perdita continua dell’identità. Su un palcoscenico quasi vuoto ma invaso di riferimenti artistici si snoda una danza scandita su dissonanze disturbanti che vede la protagonista confrontarsi sempre con un alter ego digitale. Tutto avviene dietro a un tulle sul quale sono proiettate forme “aliene”, citazioni e ritratti di Cahun che, senza soluzione di continuità, si compongono e scompongo. La Turco Liveri, potente presenza corporea modellata alla disciplina della danza contemporanea, agisce quasi in trance, senza mai avvicinarsi a noi, rapiti o sconcertati, dall’estetizzante suggestione dell’immagine su cui questo lavoro fa forza. “Perfetto indefinito” è il titolo migliore per qualcosa che non può definirsi concretamente, pur nella sua perfetta evidenza.
L'intimo straniero (in tedesco intime fremde) è il vicino che non conosciamo, di cui diamo per scontato la prossimità in una logica di convivenza sociale fatta di convenienze e "non detti". La compagnia Welcome Project è la terza, e ultima in concorso, e porta in scena lo spettacolo Intime Fremde che chiude il festival. Nata a Berlino, la compagnia fa della diversità la caratteristica principale del lavoro: la regista Chiara Elisa Rossini, italiana formatasi al Teatro del Lemming, ha concepito quest’opera come il risultato d’uno scambio culturale scegliendo attrici di diversa provenienza così da innescare un meccanismo di mistificazione teatrale e sociale che verte sulla ricerca di un linguaggio comune. Attingendo ai fantasmi del passato e ponendo interrogativi su un presente che non sembra diverso, questa drammaturgia, piena di spunti originali, seppur nella sua frammentaria natura, chiede allo spettatore di assumere un ruolo e prendere una posizione scuotendoci dalle spalle con forza. Quest’ultimo è stato lo spettacolo vincitore secondo la giuria critica che nel premiarlo ha sottolineato l’importanza dell’operazione per “aver saputo toccare i nervi scoperti della convivenza sociale del nostro cupo presente, sollecitando così un interrogativo sulla funzione del teatro oggi”.
Agli spettacoli seguono, l’ultimo giorno di permanenza a Valdagno dove si svolge il festival, i laboratori tenuti dalle compagnie per residenti e ospiti. Dopo i talk artista-critica-pubblico che ogni sera hanno fatto seguito gli spettacoli, quello del laboratorio è un momento di scambio importante e intimo che viene affrontato a viso aperto; una grande possibilità di sperimentare il teatro contemporaneo in un territorio di provincia che pare accoglierlo con grande entusiasmo.

 

 

 

 

CrashTest Festival
(Progetto realizzato dall'Associazione Culturale Livello 4 con il sostegno del Comune di Valdagno)

Interrail
testo e regia Stefano Filippi
con Alice Casarosa, Greta Cassanelli, Carolina Cavallo, Valentina Grigò, Ilaria Orselli, Irene Rametta
costumi Fondazione Cerratelli
canzoni originali Valentina Grigò
produzione Frequenze Alfa Teatro
Valdagno (VI), Palalido, 8 settembre 2017
in scena 8 settembre 2017 (data unica)

Perfetto Indefinito
di Salvatore Insana, Elisa Turco Liveri
con Elisa Turco Liveri
video e immagini Salvatore Insana
suono Achhn, Osvaldo Cibils, Sebastien Bach Pires (RRR)
produzione Dehors/Audela
con il sostegno di Florian Metateatro, ACS − Abruzzo Circuito Spettacolo, Stalker Teatro, L’Estruch
Valdagno (VI), Palalido, 8 settembre 2017
in scena 8 settembre 2017 (data unica)

Intime Fremde
regia Chiara Elisa Rossini
con Aurora Kellermann, Babeth Woudenberg, Ela Cosen
luci Alessio Papa
produzione Teatro del Lemming / Tatwerk Performative Forschung
Valdagno (VI), Palalido, 9 settembre 2017
in scena 9 settembre 2017 (data unica)

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