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Sunday, 25 June 2017 00:00

Chiamata al dibattito. La lettera aperta di Carlo Bruni

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Cari amici teatranti,

per quanto mi sia abituato alla nostra assenza dal dibattito pubblico se non nei termini di rivendicazioni postume che stentano a trovare un senso o di polemiche spicciole e autoreferenziali, voglio ricordarvi che in settembre, l'assemblea del Teatro Pubblico Pugliese dovrà rinnovare il suo Consiglio di Amministrazione e la Presidenza. E sembra che questa volta Carmelo Grassi sia intenzionato, per sua scelta o per ragioni diverse, a non ricandidarsi.

Premesso che, nonostante le molte ragioni di critica, la presidenza di Grassi ha comportato uno sviluppo significativo del TPP, oggi certamente uno degli strumenti più importanti per la promozione e la diffusione del teatro in regione, troverei ovvio che gli operatori del settore, in forma singola o associata, manifestassero, se non una proposta di candidatura, cui non sono ahimè abilitati, almeno le caratteristiche che la figura di un nuovo presidente dovrebbe avere o delle linee di sviluppo meritevoli di trovare in una nuova presidenza la migliore interpretazione. Sarebbe anche nostro compito promuovere una riflessione pubblica sui punti di forza e di debolezza di questo prezioso consorzio, in modo da sollecitare gli elettori/soci a ponderare le loro scelte avendo in mente domande, opportunità e rischi, legati all'elezione o anche alla rielezione di un (o di una) presidente.
Se la crisi della rappresentanza è uno dei mali peggiori di cui soffre la nostra democrazia, è in questi contesti che si somma, alla mancanza di spazi e strumenti per esercitarla, una sostanziale rinuncia a rivendicarli e ad assumersi la responsabilità di un ruolo politico.
Considerando il fatto che la Regione Puglia detiene il 51% dei voti utili, risulterà chiaro a tutti quanto subalterno potrà essere vissuto il ruolo di un Comune socio in questa elezione e quanto, naturalmente, s'innesterà un meccanismo di adeguamento alle condizioni date, lasciando che sia il più forte a decidere.
Ho appena lanciato la domanda al Sindaco di Bari e al suo Assessore alla Cultura, chiedendo loro un aggiornamento sulla candidatura cui stanno pensando, ma credo che altrettanto e pubblicamente andrebbe fatto a tutti i numerosi soci del TPP, il cui assetto è e sarà determinante per il teatro in Puglia.
Confiderei si animasse un minimo di dibattito sull'argomento, perché chiunque si trovi in lista sappia che cosa i teatranti pugliesi si aspetterebbero dal Consorzio nei prossimi anni.
In più occasioni ho contestato l'assenza di una direzione culturale che definisse meglio il quadro progettuale del Teatro Pubblico Pugliese e le sue scelte. Quest'anno, nel dialogo con i funzionari, ho insistentemente rivendicato la necessità di un forte lavoro sul pubblico che ne promuova l'emancipazione dai livelli più banali e commerciali della programmazione, in favore di un rinnovamento della scena, a sostegno di una produzione territoriale cresciuta qualitativamente e così poco presente nei cartelloni regionali. Se il confronto fra i soci non si svincolerà dai limiti dell'amministrazione ordinaria per animare una progettualità più organica e matura, sarà difficile che il Teatro Pubblico Pugliese possa veramente diventare un alleato della produzione e della qualità, restando impigliato nei limiti di un'agenzia di distribuzione per quanto grande e ben amministrata.
Il ruolo del presidente è e sarà decisivo.
Molte volte si sceglie la persona per "fedeltà politica" più che per un programma e per le sue competenze. Agenzie importanti per lo sviluppo del territorio sono state lasciate a lungo senza guida o affidate a figure inesperte se non proprio inadeguate, rinunciando a una valutazione critica del passato e una ipotesi di lavoro per il futuro. Il Teatro Pubblico Pugliese è una realtà importante, preziosa, il suo attuale presidente merita gratitudine, il suo futuro un progetto degno e una guida autorevole.

 

Carlo Bruni

 

 

leggi anche:
Verso il teatro turistico. Lettera aperta dalla Puglia, (Il Pickwick, 24 giugno 2017)
In Puglia, in attesa. Lettera aperta di Michelangelo Campanale, (Il Pickwick, 23 giugno 2017)

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